A conti fatti, nella giornata di Leonardo, la notizia vera l'ha data Scaroni con queste due parole, che sono una vera bomba. Quello che sarebbe, o sarebbe stato, sarebbe a questo punto opportuno dire, impossibile secondo una certa interpretazione della novella del 2015 del regolamento del FPF, ovvero la possibilità di proporre un Voluntary Agreement da parte di un club che abbia avuto una sanzione disciplinare per violazione della break even rule, pare che sia invece percorribile, perché il requisito del recente cambio di controllo del capitale, considerato sinora con esso concorrente, sarebbe da considerarsi invece assoluto e preferenziale per l'ottenimento di un accordo volontario dalla Uefa. È inutile ribadire quanto ciò possa costituire una svolta fondamentale per il nuovo Milan targato Elliott: praticamente, ottenere una moratoria di quattro anni dai vincoli di perdita aggregata di bilancio tollerabile nel periodo di monitoraggio, entro cui il club possa investire con mezzi propri e diretti degli azionisti (ora vietati) per il conseguimento degli obiettivi di aumento del fatturato, equilibrio economico e sostenibilità finanziaria, in una parole di autofinanziamento, che diverrebbero oggetto di un piano finanziario e di investimenti, condiviso dal club con la Uefa, periodicamente testato dal Club Financial Control Body di quest'ultima, e garantito personalmente dall'azionista mediante giacenza di fondi a pronta cassa disponibili per le occorrenti coperture di bilancio. Requisiti e condizioni, questi, che un fondo attivista ed iperliquido come Elliott può garantire senza battere ciglio, al pari di una capacità professionale di investimento razionale che è quasi proverbiale. La Uefa non potrà ragionevolmente obiettare nulla su questo, anche considerata la gigantesca trasformazione che hanno subito i conti del club, e non solo essi, nelle ultime settimane; si tratta solo di capire se ciò possa essere davvero consentito dalle norme. Caso nuovo, senza precedenti, che evidentemente Elliott intende esplorare sul piano giuridico, e che, a sentire almeno Scaroni, la Uefa non esclude di valutare. Non è allora il momento di strappi, il tempo delle battaglie frontali con la Uefa, come ha detto Scaroni ieri, è terminato, ora è quello del dialogo per aprire forse la prospettiva di un futuro migliore per il club. Moderazione, saggezza, savoir faire, ci aiuteranno in questa fase. L'arrivo di managers abili e credibili sul piano reputazionale, Scaroni, Gazidis, Gandini, Leonardo, sarà decisivo su questo punto. Non sappiamo se poter sperare l'incredibile, ci limitiamo ad attendere gli eventi, e magari ad incrociare le dita.