La conferenza di presentazione di Conceicao, fissata per il 31 dicembre alle ore 12
Ibra:"Voglio ringraziare Fonseca per quello che ha fatto, per il professionista che è, Massimo rispetto per lui. Ma non è riuscito ad avere continuità. Quando sei al Milan i risultati sono fondamentali. Abbiamo deciso di esonerarlo dopo la partita, abbiamo fatto un errore a mandarlo in conferenza e chiediamo scusa. La Supercoppa è uno degli degli obiettivi. Un club come il Milan è sempre preparato per il prossimo step. Non c'è mai panico. Conceicao tutti sanno chi è. Al Porto ha fatto molto bene quando è subentrato. Ha già le sue idee. Ieri ha lavorato subito. Gli daremo il nostro supporto".
Conceicao:"Sono orgoglioso. E' un piacere per me venire in questa squadra enorme. Ho affrontato il Milan in CL tre anni fa. Per me è un passo in avanti nella mia carriera. I tifosi sono l'anima del club. Dobbiamo rispettare questi valori e lavorare tanto per dimostrare che siamo all'altezza del Milan. Se sono qui non è un buon segno. Qualcosa non è andata bene. Ma non è colpa di una persona ma di tante persone. Dobbiamo riflettere. Non c'è tanto tempo per lavorare. Non ci lamentiamo. Siamo qui per cercare di vincere già contro la Juve.
Affronterò subito mio figlio? A casa è mio figlio, a livello professionale è un avversario.
Come sarà il mio Milan? Noi possiamo cambiare sistema, giocare 442 o 433 tutto quello che volete. Poi c'è la mentalità, la fame, l'intensità il dare tutto che non sono negoziabili. Non è facile. Io sono un appassionato. Vivo intensamente la partita. Loro devono andare sempre al limite di quello che possono fare. Così collettivamente saremo più forti.
Cosa non ha funzionato nel Milan? Non è problema di una cosa. Sono tante cose. Paulo ha avuto bei e brutti periodi qui. Poi noi cerchiamo sempre la perfezione ma non è possibile. Fonseca è serio, bravo e lo conosco da tanti anni.
Chi è Conceicao? Da giocatore ad allenatore è tutto diverso. Da allenatore non dormi neanche. C'è lo stress di voler conoscere tutte le cose, i dettagli. Noi vogliamo conoscere tutto e bruciare le tappe arrivarci. I tempi sono corti. C'è una semifinale di Coppa e vogliamo essere presenti e attivi.
In estate potevo venire al Milan? Ogni settimana si parlava di un club nuovo. Il timing non è importante. C'è tanto lavoro da fare. E' stato tutto molto veloce da ieri. Sto allenando una delle migliori squadre del mondo a livello storico. Non potevo dire di no.
La mia scelta è stata subito il Milan. Come sarà il mio rapporto con i giocatori? Dipende sempre dalla situazione. CI sarà chi sarà più contento e chi meno tra chi giocherà e chi resterà in panca. E' la gestione del gruppo. Comunicazione diretta, occhi negli occhi. La pressione fa parte del calcio. Ci sono brutti momenti, poi bisogna passare a uno migliore. Siamo fiduciosi. Ma conteranno solo i risultati non le parole.
Io andrò sempre con le mie convinzioni a livello di squadra e tattico. La base e il lavoro sarà sui nostri principi. Il calcio è semplice.
Il gioco dominante per me è il risultato. Per me il tiki taka è metterla dentro.
C'è tanto lavoro da fare e ci sono giocatori che non possono giocare. Dobbiamo lavorare con quelli a disposizione. Andiamo a lottare con quelli disponibili. Vogliamo vincere contro la Juve.
Gli infortuni? Fanno parte del calcio. Guardiamo i disponibili.
Theo e Leao? Per me i giocatori sono tutti uguali. Dipenderà da quello che faranno.
Se lavoreranno al massimo, ma non il massimo che pensano loro, per me non ci saranno differenze. Poi, i miei discorsi con i giocatori cambieranno anche in base al carattere di ognuno. Io voglio conoscere tutta la storia dei giocatori. Chi è il padre, il fratello. E' il lavoro che mi dice chi merita di giocare".
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