Contento per un movimento incancrenito, incapace di riformarsi e rilanciarsi da decenni, gestito sempre dalla solita cricca mafiosa, pieno di favoritismi e mafiate da cima a fondo. Continuate pure a chiudere gli occhi sulle plusvalenze tarocche, sulle succursali, sui campionati indirizzati, continuate a impedire ad ogni costo la costruzione di impianti nuovi, a scoraggiare o emarginare la fantasia e il talento, a campare sui fasti di un passato lontano. Spagna, Germania, Francia e Inghilterra hanno tutte riformato impianti, settori giovanili, filosofie, noi siamo gli unici immobili nel tempo, cristallizzati da vecchi mafiosi che pensano solo alle poltrone e stoppano sul nascere possibili idee di rinnovamento (Baggio e Tommasi i primi che mi vengono in mente). Il calcio italiano è specchio esatto dell'Italia, un paese che ha coscientemente deciso di ammazzarsi, guidato da corrotti faccendieri interessati solo al loro tornaconto. Prima o poi però la realtà arriva sul muso, giustamente e inesorabilmente.