Cardinale a Milano. EL vero obiettivo. Si può vincere.

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GDS in edicola: ill Milan punta al primato: riuscisse a centrare il traguardo si metterebbe alle spalle tutte le squadre italiane, Inter compresa. E può già succedere in questa stagione: la vittoria dell’Europa League farebbe del club il primo a iscriversi nell’albo d’oro. La formula e la denominazione dell’attuale torneo risalgono infatti al 2009. Nella seconda parte di campionato il Milan potrà limitarsi all’ordinaria amministrazione e cioè gestire il vantaggio di tredici punti sulla quinta in classifica, è il percorso europeo che può regalare emozioni straordinarie. Motivo per cui l’Europa League diventa l’obiettivo primario. Il primo ostacolo si presenterà domani sera a San Siro, nell’andata dei sedicesimi di finale: aggirare il Rennes, settimo in Ligue1, non dovrebbe essere un’impresa. Al contrario Pioli vorrebbe farlo senza grandi sforzi, chiudendo la pratica già nella prima partita (ritorno una settimana dopo in Francia). Il 23 febbraio il sorteggio europeo indicherebbe al Milan in che direzione proseguire: gli ostacoli potrebbero farsi subito più impegnativi. Già qualificate agli ottavi, come vincitrici del girone, West Ham, il Brighton di De Zerbi, Rangers, Atalanta, Liverpool, Villarreal, Sparta Praga e Leverkusen. Vale il criterio di territorialità, per cui i rossoneri non troverebbero Atalanta o, eventualmente, Roma. Dai quarti in poi nessun vincolo per cui il Milan potrebbe avere di fronte una prima parete da scalare. Liverpool, padrone della Premier, e Bayer
Leverkusen, al comando della Bundesliga, decisamente le più ripide.

Arriva Cardinale: In fondo brilla una luce ed è il riflesso della Coppa che finora non ha trovato spazio nella bacheca rossonera:
un motivo in più per provarci. Sarebbe la prima volta in assoluto per un’italiana: Inter e Roma si sono arrese in finale. Il Milan era
già stato pioniere con la prima Coppa Campioni del ‘62-63’. Così, se in campionato rischia di provare poche emozioni, eccetto l’amarezza per l’Inter prima candidata allo scudetto, in Europa può ritrovare entusiasmo. E’ il motivo per cui Gerry Cardinale sarà a Milano nelle prossime ore, per poi andare a sedersi in tribuna domani sera: la sua presenza è significativa. Per la proprietà è importantissimo poter alzare un trofeo: non pesa quanto la Champions, ma la competizione è comunque trasmessa dalle tv di
tutta Europa. E si sa quanto risultati sportivi, spettacolo e visibilità siano connessi tra loro nel piano di business del fondatore di RedBird. Per evitare distrazioni Cardinale sarà lì a ricordarlo. A novembre il Milan aveva battuto il Psg in Champions (Cardinale
c’era): il Rennes ha 19 punti in meno nella classifica del campionato francese, motivo per cui il risultato obbligato è la vittoria.
Forze Pioli schiererà i migliori e in generale l’Europa League non sarà un palcoscenico per seconde linee. Il calendario del torneo
prevede un turno in più (il Milan ripartirà dai sedicesimi), un giorno in meno di recupero tra la gara di coppa e quella successiva di campionato e trasferte che potrebbero essere non esattamente agevoli. Ma il successo ripaga la fatica e nel frattempo Pioli potrà gestire le forze grazie al recupero degli infortunati di lungo corso, da Thiaw a Tomori a Kalulu. La partita di domani anticiperà la trasferta a Monza di domenica sera, quella di ritorno si giocherà tre giorni prima della partita casalinga di San Siro contro l’Atalanta: è la ragione per cui il Milan deve chiudere la pratica nei 90’ di andata. Eventuali ottavi sono in programma il 7 e il 14 marzo, con Empoli e Verona che aspetterebbero il Milan subito dopo: il calendario è un alleato. Potrebbe invece preparare i quarti, 11 e 18 aprile, dopo aver affrontato il Lecce e prima del Sassuolo. L’inter sarebbe invece l’avversario del 21 aprile... Semifinali a maggio, 2 e 9: il Milan guarderebbe a Genoa e Cagliari, successivi ostacoli di campionato, senza eccessiva preoccupazione. Soprattutto mantenendo il ritmo attuale sarebbe già certo della qualificazione alla prossima Champions. Finalissima il 22 maggio a Dublino, quattro giorni dopo il Milan chiuderà il campionato contro la Salernitana. Il pubblico di San Siro verrebbe salutato in una partita tutto sommato modesta. L’unico modo per impreziosire la cornice sarebbe far risplendere la Coppa. Intorno la festa dei tifosi sugli spalti: Cardinale presente.


Altre news di giornata


—) Inter: la seconda stelle nel derby del 21 aprile?


—) Stadio Milan: partita lunga. Referendum, variante etc...


—) Milan: Theo jolly. Da terzino a centrale. Col Rennes...


—) Cudicini:"Loftus da mezzala e 10. Può arrivare lontano".


—) Milan: Loftus sa come si fa, in Europa League.


—) Milan: PU-GI-LE e la formazione anti Rennes. Servono gol.


—) Cardinale a Milano. EL vero obiettivo. Si può vincere.


 

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GDS in edicola: ill Milan punta al primato: riuscisse a centrare il traguardo si metterebbe alle spalle tutte le squadre italiane, Inter compresa. E può già succedere in questa stagione: la vittoria dell’Europa League farebbe del club il primo a iscriversi nell’albo d’oro. La formula e la denominazione dell’attuale torneo risalgono infatti al 2009. Nella seconda parte di campionato il Milan potrà limitarsi all’ordinaria amministrazione e cioè gestire il vantaggio di tredici punti sulla quinta in classifica, è il percorso europeo che può regalare emozioni straordinarie. Motivo per cui l’Europa League diventa l’obiettivo primario. Il primo ostacolo si presenterà domani sera a San Siro, nell’andata dei sedicesimi di finale: aggirare il Rennes, settimo in Ligue1, non dovrebbe essere un’impresa. Al contrario Pioli vorrebbe farlo senza grandi sforzi, chiudendo la pratica già nella prima partita (ritorno una settimana dopo in Francia). Il 23 febbraio il sorteggio europeo indicherebbe al Milan in che direzione proseguire: gli ostacoli potrebbero farsi subito più impegnativi. Già qualificate agli ottavi, come vincitrici del girone, West Ham, il Brighton di De Zerbi, Rangers, Atalanta, Liverpool, Villarreal, Sparta Praga e Leverkusen. Vale il criterio di territorialità, per cui i rossoneri non troverebbero Atalanta o, eventualmente, Roma. Dai quarti in poi nessun vincolo per cui il Milan potrebbe avere di fronte una prima parete da scalare. Liverpool, padrone della Premier, e Bayer
Leverkusen, al comando della Bundesliga, decisamente le più ripide.

Arriva Cardinale: In fondo brilla una luce ed è il riflesso della Coppa che finora non ha trovato spazio nella bacheca rossonera:
un motivo in più per provarci. Sarebbe la prima volta in assoluto per un’italiana: Inter e Roma si sono arrese in finale. Il Milan era
già stato pioniere con la prima Coppa Campioni del ‘62-63’. Così, se in campionato rischia di provare poche emozioni, eccetto l’amarezza per l’Inter prima candidata allo scudetto, in Europa può ritrovare entusiasmo. E’ il motivo per cui Gerry Cardinale sarà a Milano nelle prossime ore, per poi andare a sedersi in tribuna domani sera: la sua presenza è significativa. Per la proprietà è importantissimo poter alzare un trofeo: non pesa quanto la Champions, ma la competizione è comunque trasmessa dalle tv di
tutta Europa. E si sa quanto risultati sportivi, spettacolo e visibilità siano connessi tra loro nel piano di business del fondatore di RedBird. Per evitare distrazioni Cardinale sarà lì a ricordarlo. A novembre il Milan aveva battuto il Psg in Champions (Cardinale
c’era): il Rennes ha 19 punti in meno nella classifica del campionato francese, motivo per cui il risultato obbligato è la vittoria.
Forze Pioli schiererà i migliori e in generale l’Europa League non sarà un palcoscenico per seconde linee. Il calendario del torneo
prevede un turno in più (il Milan ripartirà dai sedicesimi), un giorno in meno di recupero tra la gara di coppa e quella successiva di campionato e trasferte che potrebbero essere non esattamente agevoli. Ma il successo ripaga la fatica e nel frattempo Pioli potrà gestire le forze grazie al recupero degli infortunati di lungo corso, da Thiaw a Tomori a Kalulu. La partita di domani anticiperà la trasferta a Monza di domenica sera, quella di ritorno si giocherà tre giorni prima della partita casalinga di San Siro contro l’Atalanta: è la ragione per cui il Milan deve chiudere la pratica nei 90’ di andata. Eventuali ottavi sono in programma il 7 e il 14 marzo, con Empoli e Verona che aspetterebbero il Milan subito dopo: il calendario è un alleato. Potrebbe invece preparare i quarti, 11 e 18 aprile, dopo aver affrontato il Lecce e prima del Sassuolo. L’inter sarebbe invece l’avversario del 21 aprile... Semifinali a maggio, 2 e 9: il Milan guarderebbe a Genoa e Cagliari, successivi ostacoli di campionato, senza eccessiva preoccupazione. Soprattutto mantenendo il ritmo attuale sarebbe già certo della qualificazione alla prossima Champions. Finalissima il 22 maggio a Dublino, quattro giorni dopo il Milan chiuderà il campionato contro la Salernitana. Il pubblico di San Siro verrebbe salutato in una partita tutto sommato modesta. L’unico modo per impreziosire la cornice sarebbe far risplendere la Coppa. Intorno la festa dei tifosi sugli spalti: Cardinale presente.
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kipstar

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le possibilità sono veramente basse....faticheremo anche con il rennes.....


imho.
 
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Ieri sera ho visto Lipsia Real e indipendentemente da risultati, numero di punti in campionato etc. Il motivo per cui Pioli va cambiato è che ad oggi il Milan non ha un gioco, in campo non si vede uno straccio di schema, di strategia, di identità.

Io amo il bel gioco, e sono disposto a vedere stagioni in cui non si vince niente, ma voglio vedere una squadra che gioca bene, che utilizza tutto il suo potenziale, che gioca alla pari con tutti.

Oggi invece siamo una squadra mentalmente fragile, che non gioca di gruppo, confusionaria, che non applica concetti di gioco chiari ed efficaci.

L’impressione è che Pioli voglia scimmiottare un gioco arioso, offensivo ed Europeo, senza però sapere da dove partire per “insegnarlo” ai giocatori, che ormai consci dei limiti del tecnico giocano sulle loro individualità.
 
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Ieri sera ho visto Lipsia Real e indipendentemente da risultati, numero di punti in campionato etc. Il motivo per cui Pioli va cambiato è che ad oggi il Milan non ha un gioco, in campo non si vede uno straccio di schema, di strategia, di identità.

Io amo il bel gioco, e sono disposto a vedere stagioni in cui non si vince niente, ma voglio vedere una squadra che gioca bene, che utilizza tutto il suo potenziale, che gioca alla pari con tutti.

Oggi invece siamo una squadra mentalmente fragile, che non gioca di gruppo, confusionaria, che non applica concetti di gioco chiari ed efficaci.

L’impressione è che Pioli voglia scimmiottare un gioco arioso, offensivo ed Europeo, senza però sapere da dove partire per “insegnarlo” ai giocatori, che ormai consci dei limiti del tecnico giocano sulle loro individualità.
Pioli non ha mai dato un gioco a nessuna squadra che ha allenato.
Vive di individualità e ripartenze altrimenti non avrebbe mai subito SEMPRE ESONERI ovunque è andato.
 

Toby rosso nero

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GDS in edicola: ill Milan punta al primato: riuscisse a centrare il traguardo si metterebbe alle spalle tutte le squadre italiane, Inter compresa. E può già succedere in questa stagione: la vittoria dell’Europa League farebbe del club il primo a iscriversi nell’albo d’oro. La formula e la denominazione dell’attuale torneo risalgono infatti al 2009. Nella seconda parte di campionato il Milan potrà limitarsi all’ordinaria amministrazione e cioè gestire il vantaggio di tredici punti sulla quinta in classifica, è il percorso europeo che può regalare emozioni straordinarie. Motivo per cui l’Europa League diventa l’obiettivo primario. Il primo ostacolo si presenterà domani sera a San Siro, nell’andata dei sedicesimi di finale: aggirare il Rennes, settimo in Ligue1, non dovrebbe essere un’impresa. Al contrario Pioli vorrebbe farlo senza grandi sforzi, chiudendo la pratica già nella prima partita (ritorno una settimana dopo in Francia). Il 23 febbraio il sorteggio europeo indicherebbe al Milan in che direzione proseguire: gli ostacoli potrebbero farsi subito più impegnativi. Già qualificate agli ottavi, come vincitrici del girone, West Ham, il Brighton di De Zerbi, Rangers, Atalanta, Liverpool, Villarreal, Sparta Praga e Leverkusen. Vale il criterio di territorialità, per cui i rossoneri non troverebbero Atalanta o, eventualmente, Roma. Dai quarti in poi nessun vincolo per cui il Milan potrebbe avere di fronte una prima parete da scalare. Liverpool, padrone della Premier, e Bayer
Leverkusen, al comando della Bundesliga, decisamente le più ripide.

Arriva Cardinale: In fondo brilla una luce ed è il riflesso della Coppa che finora non ha trovato spazio nella bacheca rossonera:
un motivo in più per provarci. Sarebbe la prima volta in assoluto per un’italiana: Inter e Roma si sono arrese in finale. Il Milan era
già stato pioniere con la prima Coppa Campioni del ‘62-63’. Così, se in campionato rischia di provare poche emozioni, eccetto l’amarezza per l’Inter prima candidata allo scudetto, in Europa può ritrovare entusiasmo. E’ il motivo per cui Gerry Cardinale sarà a Milano nelle prossime ore, per poi andare a sedersi in tribuna domani sera: la sua presenza è significativa. Per la proprietà è importantissimo poter alzare un trofeo: non pesa quanto la Champions, ma la competizione è comunque trasmessa dalle tv di
tutta Europa. E si sa quanto risultati sportivi, spettacolo e visibilità siano connessi tra loro nel piano di business del fondatore di RedBird. Per evitare distrazioni Cardinale sarà lì a ricordarlo. A novembre il Milan aveva battuto il Psg in Champions (Cardinale
c’era): il Rennes ha 19 punti in meno nella classifica del campionato francese, motivo per cui il risultato obbligato è la vittoria.
Forze Pioli schiererà i migliori e in generale l’Europa League non sarà un palcoscenico per seconde linee. Il calendario del torneo
prevede un turno in più (il Milan ripartirà dai sedicesimi), un giorno in meno di recupero tra la gara di coppa e quella successiva di campionato e trasferte che potrebbero essere non esattamente agevoli. Ma il successo ripaga la fatica e nel frattempo Pioli potrà gestire le forze grazie al recupero degli infortunati di lungo corso, da Thiaw a Tomori a Kalulu. La partita di domani anticiperà la trasferta a Monza di domenica sera, quella di ritorno si giocherà tre giorni prima della partita casalinga di San Siro contro l’Atalanta: è la ragione per cui il Milan deve chiudere la pratica nei 90’ di andata. Eventuali ottavi sono in programma il 7 e il 14 marzo, con Empoli e Verona che aspetterebbero il Milan subito dopo: il calendario è un alleato. Potrebbe invece preparare i quarti, 11 e 18 aprile, dopo aver affrontato il Lecce e prima del Sassuolo. L’inter sarebbe invece l’avversario del 21 aprile... Semifinali a maggio, 2 e 9: il Milan guarderebbe a Genoa e Cagliari, successivi ostacoli di campionato, senza eccessiva preoccupazione. Soprattutto mantenendo il ritmo attuale sarebbe già certo della qualificazione alla prossima Champions. Finalissima il 22 maggio a Dublino, quattro giorni dopo il Milan chiuderà il campionato contro la Salernitana. Il pubblico di San Siro verrebbe salutato in una partita tutto sommato modesta. L’unico modo per impreziosire la cornice sarebbe far risplendere la Coppa. Intorno la festa dei tifosi sugli spalti: Cardinale presente.


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—) Inter: la seconda stelle nel derby del 21 aprile?


—) Stadio Milan: partita lunga. Referendum, variante etc...


—) Milan: Theo jolly. Da terzino a centrale. Col Rennes...


—) Cudicini:"Loftus da mezzala e 10. Può arrivare lontano".


—) Milan: Loftus sa come si fa, in Europa League.


—) Milan: PU-GI-LE e la formazione anti Rennes. Servono gol.


—) Cardinale a Milano. EL vero obiettivo. Si può vincere.

Ci sarà anche il rabbino Fetish a controllarlo a vista?
 
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Frega nulla dell'EL.
E cerchiamo di non fare gli ipocriti dato che solo qualche anno fa prendevamo per il cùlo le melme per la loro "finalina" di Europa League.

Questa è e sarà sempre una coppettina, indipendentemente se a vincerla sarà il Liverpool, il rennes o il Milan.
 
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