Molto bene, potrebbe solo aggiungersi che le restrizioni, che sono allo stato confermate, non sono indiscriminate, ma finalizzate ad escludere investimenti definiti irrazionali in settori di attività non involgenti l'interesse strategico nazionale cinese. Sono irrazionali investimenti a pura leva, non supportati da idonee garanzie patrimoniali, o da un piano industriale non verificato da audit di fiducia della autorità regolatoria; ovvero investimenti in settori di impiego no core rispetto a quelli propri del richiedente. L'impresa di Li, una startup, si è immediatamente come soggetto esercente attività sportiva agonistica o di promozione sociale del calcio in Cina, di cui ha asseverato la identità tramite il noto progetto di diffusione del calcio giovanile in Cina, sovvenzionato dalla fondazione di settore del Ministero degli Affari Civili di Pechino. La qualificazione in core del business legato alla controllante del Milan può ritenersi nei fatti. Il piano di sviluppo industriale, presentato al SAFE per l'autorizzazione al flusso finanziario, dovrebbe ragionevolmente essere valutato positivamente, in specie se sostenuto da un piano finanziario che ne garantisca efficienza e sostenibilità. Lo abbiamo sempre detto, la tendenza centripeta del progetto di Li alla lunga farà la differenza rispetto al piano di Suning di esportazione di attività dalla Cina verso estero per mere esigenze lucrative. Attendiamo di vederne nel corso del tempo gli auspicati segni, ed effetti.