Balle.
La storia dello sport (e, ampliando, la finanza e gestione aziendale in generale) insegnano che ciò che dici è sbagliato e antieconomico.
Il circolo virtuoso è: spendere, cioè investire, (in impianti, in macchinari, e appunto in campioni) anche tanto, con ampio indebitamento; cresci, cioè vendi di più (e nello sport vinci) e così facendo aumenti il fatturato e vai in utile.
Se Amazon, Google, ecc. avessero fatto come dici tu a quest’ora sarebbero fallite da tempo. Chi invece è fallito lo ha fatto perché ha smesso di investire, si è accontentata dello status quo ha pensato di tagliare le spese e quindi ha fatto prodotti superati. Il bilancio i primi tempi sembrava in ordine. Poi i prodotti son diventati obsoleti è arrivata la crisi è infine il fallimento.
Il bilancio del Milan l’anno dopo la cessione di Ibra e Thiago era meraviglioso. Poi si è visto come i risparmi erano fittizi e illusori.
Pensare di poter crescere spendendo, cioè investendo, solo in base al fatturato è una roba talmente assurda ed anti economica che farebbe arrossire perfino il più asino tra i dirigenti di azienda.
Se il ragionamento di fondo è corretto (investire per innescare il circolo virtuoso), c’è una macroscopica differenza tra spendere e investire, e non sono assolutamente sinonimi.
Non è nemmeno corretto l’esempio che riporti di Amazon e Google: le società tech hanno pochissimi debiti, frutto di un business altamente remunerativo che permette di avere degli importati cash flow. Per dire Apple ora sta emettendo miliardi di debito, ma non per crescere, ma per questioni fiscali, visto che la montagna di cash che ha a disposizione è parcheggiata extra US.
Gli investimenti devono essere rapportati allo stato attuale della società: come hanno già fatto notare, non puoi investire come un big se sei una starup. E ancora più importante, la gestione Elliot sta ristrutturando la situazione dei costi perchè c’erano e ci sono ancora grossi sprechi. Prima si pulisce il bilancio, prima si possono fare investimenti. Rapportati alla dimensione attuale del Milan, che attualmente non è più da top 10 europea.
Se poi sarà Elliot a farli (che vi ricordo che ogni anno ripiana senza problemi il buco di bilancio, per cui soldi nel Milan ce ne mette ed anche molti), o un nuovo proprietario, si vedrà. Ma la strada tracciata è buona.
La situazione del Barca a livello di numeri duri e crudi è drammatica: fatturato che è pari solo agli stipendi, e ci sarà una perdita di quasi mezzo miliardo quest’anno. Ed hanno già il patrimonio netto negativo di quasi un altro mezzo miliardo. Hanno dovuto chiedere un prestito per pagare gli stipendi. Vi rendete conto della portata della situazione? È un morto che cammina