Appello professori università contro green pass. Già oltre 400 firme in tre giorni

Andris

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L'appello pubblicato tre giorni fa sta trovando un crescente consenso nell'università.

Sebbene non sia facile esporsi in quel settore, al momento sono oltre 400 i docenti ad aver sottoscritto l'appello.

Alcuni nomi celebri anche fuori dalle università, come Alessandro Barbero.


Ecco il testo dell'appello:

"Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto “green pass”.
Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico.

Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia.
Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate” per diversi motivi o “che hanno scelto di non essere vaccinate”.

Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma.
Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente.

In sostanza, la “tessera verde” suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione).

Quella del “green pass” è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere.

Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l'accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari.

Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione"
 

Andris

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ottima iniziativa, è arrivato il momento di esporsi.
ovvio sia più comodo fare i conformisti e tacere in quell'ambito, vuoi per la carriera vuoi chi pensa di entrare in politica per non bruciarsi, ma non tutti sono così.
ai tempi del fascismo appena 12 professori si opposero pubblicamente...abbiamo fatto decisamente progressi.
 
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zamp2010

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E una forma di discrimination.
Non si può andare a lungo a forzare le persone. E io sono vaccinato!
 
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E fra un po' tocca a dipendenti pubblici e se non saranno ancora contenti anche ai dipendenti privati.
E poi il secondo giro con terze dosi, quarte e così via.

E' forse la prima volta dall'inizio della pandemia in cui provo un vero senso di pessimismo e smarrimento per il futuro che ci attenderà, il green pass è peggio della vaccinazione obbligatoria (che magari fatta in base ai requisiti anagrafici potrebbe avere un senso) e ancora meno senso lo ha dal momento che i vaccini attuali non fermano il contagio e durano pochi mesi. Magari tra un po' ci saranno vaccini perfetti e più sicuri e allora potrebbero avere più senso (in quel caso molti se lo farebbero spontaneamente).

Facendo i paragoni con la spagnola, lasciando il normale corso degli eventi in due anni finì tutto ma fece parecchi danni, i più forti sono sopravvissuti e i più fragili no.
A distanza di 100 anni, con delle possibilità in più per fare meglio, sarebbe sufficiente vaccinare le persone che rischiano di più, diciamo dai 50 anni in su, consigliare il vaccino anche dai 30 ai 50 ma lasciando libertà di scelta, e lasciar perdere gli under 30 sani. Sfruttando la protezione delle mascherine, smart working, migliorare i ricambi d'aria, ecc.

Ormai sta uscendo tutto dalla logica, conta solo il business vaccino alla faccia della salute delle persone.

E purtroppo ci troviamo con una politica con una opposizione quasi inesistente, mass media e magistratura tutti dalla stessa parte.
 
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L'appello pubblicato tre giorni fa sta trovando un crescente consenso nell'università.

Sebbene non sia facile esporsi in quel settore, al momento sono oltre 400 i docenti ad aver sottoscritto l'appello.

Alcuni nomi celebri anche fuori dalle università, come Alessandro Barbero.


Ecco il testo dell'appello:

"Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto “green pass”.
Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico.

Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia.
Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate” per diversi motivi o “che hanno scelto di non essere vaccinate”.

Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma.
Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente.

In sostanza, la “tessera verde” suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione).

Quella del “green pass” è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere.

Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l'accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari.

Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione"
fantastico.
praticamente gli stessi che realizzano i vaccini e green pass (professori, ricercatori, medici) firmano una petizione per non rendere il vaccino e il green pass obbligatorio.
fantastico.
 

Andris

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fantastico.
praticamente gli stessi che realizzano i vaccini e green pass (professori, ricercatori, medici) firmano una petizione per non rendere il vaccino e il green pass obbligatorio.
fantastico.
il green pass è stato inventato dai politici
peraltro negli intenti di diversi soggetti si nota chiaramente un cambio radicale dall'intento iniziale: è nato come facilitazione per la mobilità, invece sembra sia maggiore la parte punitiva per gli altri.
facendo un esempio il green pass era stato ideato come il biglietto prioritario in aeroporto, hai la precedenza ma non significa che tutti gli altri non salgano sull'aereo alla fine !
infatti ci si sta allontanando sempre più dalla direttiva europea qui citata che metteva in guardia dalla discriminazione
 
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Raryof

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E fra un po' tocca a dipendenti pubblici e se non saranno ancora contenti anche ai dipendenti privati.
E poi il secondo giro con terze dosi, quarte e così via.

E' forse la prima volta dall'inizio della pandemia in cui provo un vero senso di pessimismo e smarrimento per il futuro che ci attenderà, il green pass è peggio della vaccinazione obbligatoria (che magari fatta in base ai requisiti anagrafici potrebbe avere un senso) e ancora meno senso lo ha dal momento che i vaccini attuali non fermano il contagio e durano pochi mesi. Magari tra un po' ci saranno vaccini perfetti e più sicuri e allora potrebbero avere più senso (in quel caso molti se lo farebbero spontaneamente).

Facendo i paragoni con la spagnola, lasciando il normale corso degli eventi in due anni finì tutto ma fece parecchi danni, i più forti sono sopravvissuti e i più fragili no.
A distanza di 100 anni, con delle possibilità in più per fare meglio, sarebbe sufficiente vaccinare le persone che rischiano di più, diciamo dai 50 anni in su, consigliare il vaccino anche dai 30 ai 50 ma lasciando libertà di scelta, e lasciar perdere gli under 30 sani. Sfruttando la protezione delle mascherine, smart working, migliorare i ricambi d'aria, ecc.

Ormai sta uscendo tutto dalla logica, conta solo il business vaccino alla faccia della salute delle persone.

E purtroppo ci troviamo con una politica con una opposizione quasi inesistente, mass media e magistratura tutti dalla stessa parte.
Ma non c'è nulla di strano in realtà, molto semplicemente le multinazionali stanno raccogliendo quanto seminato, i politici sono solo delle marionette pagate profumatamente per prendersi degli insulti, di base in Italia o anche nel mondo chi entra in politica lo fa perché è marcio ma abbastanza forte da reggere l'urto, ma essendo "esclusivi" il rischio di prendersi un pugno è minimo, quasi nullo.
Le multinazionali vogliono controllare totalmente l'occidente, cioè dove c'è la ricchezza "media", i politici sfruttano la situazione per ridefinire i ruoli a livello sociale sfruttando l'inutilità sanitaria che di fatto ha un ruolo semplicemente passivo nella vicenda, definendo quindi cittadini di A e di B, di fatto la politica popolare come si conosceva un tempo non esiste più ma esistono interessi più grandi che noi forse nemmeno possiamo immaginare, esistono gli interessi di chi controlla l'Italia attraverso i soldi che immette, veniamo pagati e controllati perché abbiamo della ricchezza, perché teniamo in piedi il baraccone europeo finanziando più di altri i loschi affari di chi, invece, è sempre apparso molto lontano ma "nel giusto", l'Ue appunto, ma che non veniva vista come qualcosa di invasivo e inetto quale invece si è rilevata durante tutta la farsa pandemica.
E' un Italietta, da quando si è svenduta totalmente e ha cambiato moneta, è un paese da aggiustare perché ancora troppo omogeneo etnicamente, ancora troppo legato alle pmi, ancora troppo poco tecnologico ma comunque indirizzato verso una strada che in teoria ci porterà a perdere tutto quello che abbiamo creato, quanto meno rivoluzionando il nostro tessuto economico e sociale e per favorire il nuovo, il diverso, un paese come la Gb o la Francia, cioè dei paesi dove i francesi saranno ospiti in casa propria sono dei paesi che sono destinati a diventare il fiore all'occhiello del globalismo europeo, ma forse no, forse lo sono già per davvero, voi capite che la disomogeneità porta sempre ad una forma di controllo su ciò che non ti può combattere, questo perché la diversità porta debolezza e la debolezza è ciò che c'è in noi da circa 2 anni e forse anche prima mentre si stavano creando le basi per il reset totale, a livello finanziario, sociale, più che etnico (ma visto che stiamo venendo invasi non ho dubbi che questo fenomeno dovrà richiedere un lavoro più lungo e lontano dai riflettori dei media di regime e asserviti).
Mi fa paura 'sta cosa, di fatto i cittadini si sentono salvi, nel giusto, sani e pure liberi, liberi di avere un nemico non salvo, non nel giusto, non sano e nemmeno libero ma comunque capace di riportare lo stesso cittadino di serie A nella situazione in cui era prima che venisse salvato da chi lo controlla e gli dice quello che deve fare.
Voi capite che da 'sta situazione difficilmente si tornerà indietro, qualcosa che ti controlla e che ti fa schifare cittadini proprio come te ma che socialmente non hanno più gli stessi diritti, è il fior fiore del controllo diabolico di una persona in epoca moderna, è una pandemia da cui non si vorrà più uscire ed è il motivo per cui ce ne stiamo cuccando una.
 
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L'appello pubblicato tre giorni fa sta trovando un crescente consenso nell'università.

Sebbene non sia facile esporsi in quel settore, al momento sono oltre 400 i docenti ad aver sottoscritto l'appello.

Alcuni nomi celebri anche fuori dalle università, come Alessandro Barbero.


Ecco il testo dell'appello:

"Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto “green pass”.
Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico.

Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia.
Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate” per diversi motivi o “che hanno scelto di non essere vaccinate”.

Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma.
Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente.

In sostanza, la “tessera verde” suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione).

Quella del “green pass” è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere.

Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l'accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari.

Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione"
Barbero subirà una damnatio memoriae o la scamperà? Onore a lui che si espone in questa Italia dove chi conta fa a gara per leccare di più e meglio le terga dei potenti, appecorandosi in modo che dire disonorevole è poco.
Continuo a ripetere che ciò a cui stiamo assistendo è una compressione dei diritti senza precedenti nella storia democratica del paese, e tutto in nome del temutissimo Covid. A voi piace? A me no, e lo dico da vaccinato.
Essermi fatto due punture non mi rende un cittadino di serie A e sicuramente non mi metto a fare la morale a chi ha dubbi che in questo caso sono dubbi LEGITTIMI.
 

Andris

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Essermi fatto due punture non mi rende un cittadino di serie A e sicuramente non mi metto a fare la morale a chi ha dubbi che in questo caso sono dubbi LEGITTIMI.
ottimo pensiero.
invece per altri i mafiosi al carcere duro vaccinati con doppia dose sono responsabili e attenti ai bisogni della comunità...
magari tra un po' li vedremo nello spot in RAI pro vaccinazione insieme ad amadeus...
il vaccino salvifico che ti trasforma in benefattore
 
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