Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 28 maggio, il piano di rilancio del Milan sarà lungo. Serviranno almeno tre anni. Con Rangnick non si registrano passi avanti, ma è lui il candidato numero 1 di Gazidis. Il rilancio del club ripartirà anche dalla costruzione del nuovo stadio: c'è ottimismo. Il progetto di Elliott, che comunque ha speso già molto, è a medio termine. Il Milan ha 400 mln di tifosi nel mondo, e questo sarà un dato cardine per le strategie future.
Occhio anche al mercato e ai rinforzi. Uno dei più seguiti da Moncada è il difensore Quaresma. Il Milan acquisterà giocatori di prospettiva da rivendere in poche stagioni. Modello Arsenal o Ajax. Autofinanziamento in primis. Se servirà qualche profilo esperto, si farà il possibile.
Poi, uno sguardo all'identità. Aperte le questioni relative ai rinnovi di Ibra, Donnarumma e Romagnoli. Col capitano, in scadenza nel 2022, si vuole evitare un caso Donnarumma bis.
Parlo oggi non sapendo quello che riuscirà a fare Rangnick al Milan (e nemmeno se poi ci verrà, visto che di ufficiale non c'è, come da logica, nulla). Quello che percepisco però è che, dopo anni di fumo negli occhi volontario o meno, stiamo finalmente per sdoganarci dai vecchi errori. Mi pare che si voglia ripartire da un'anno 0, con un piano triennale tecnico-sportivo ed economico ben definito (di cui lo stadio, come diciamo da un bel pò è elemento determinante).
Possiamo tra l'altro ripartire non solo da macerie questa volta, ma anche da qualcosa di buono: Theo e Bennacer in primis, Rebic stesso se si confermerà ai livelli degli ultimi mesi pre-covid. C'è qualche rincalzo (nella mia testa) che può essere utile alla necessità: penso a Castillejo, Gabbia, Conti (sfortunatissimo), Duarte. E poi abbiamo un paio di giocatori di cui dovremmo capire cosa fare: Leao e Duarte, che a mio parere non si sono espressi (per un motivo o per l'altro) secondo le loro qualità.
Quello che è importante è però smetterla con gli errori del passato. Non possiamo più supportare (e sopportare) i Biglia o Borini con stipendi folli, così come gli acquisti di "scommesse" (Vedi Paquetà e Piatek) a cifre superiori a 20/25 milioni. Stipendi e ammortamenti residui hanno reso invendibili i vari paracarri entrati nel nostro universo (sigh!) e hanno appesantito i nostri bilanci in maniera allucinante, tanto da portarci all'onta dell'esclusione dalle coppe. Per farla breve, una squadra che chiude tra il 5° e il 10° posto il campionato italiano non può andare a bilancio con le nostre perdite. VA CAMBIATA ROTTA...andava fatto prima, vediamo di iniziare oggi, che siamo almeno 2/3 anni dietro tutte le altre.
Il prossimo mercato, in caso di arrivo di Rangnick (e suo allenatore?) e compagnia cantante, sarà fondamentale. Gente fresca, magari già avvezza ai suoi metodi di lavoro, alla sua filosofia (anche per il tramite di allenatori che a lui si ispirano) oppure di sua scelta. Non possiamo ripetere l'errore dell'anno scorso, in cui prendi un tecnico (già limitato a mio parere) e non gli compri nemmeno gli uomini adatti. Per cui ben vengano i nomi sconosciuti, se avallati dalla guida tecnica, ma sul serio però...non di facciata.
Con costi di cartellino light e con stipendi accessibili (Theo e Bennacer, 20 e 16 milioni, 1,5 di stipendio).
Oggi il mercato, secondo me, offre importanti possibilità di acquisire questo tipo di giocatori. Va fatto uno sforzo, ponderato certo, ma teso a costruire un'intelaiatura su cui poi si potranno effettuare ritocchi e modifiche e, chissà, inserire anche qualche giocatore di maggior nome.
Insomma, ribadisco non so come andrà a finire, ma inizio ad approcciarmi alla nuova stagione con stato d'animo positivo. Speranzoso che davvero si stia ripartendo, quasi da 0, ma senza commettere gli errori di un passato prossimo durato troppo a lungo.