Come promesso, parliamo un po di questi benedetti carri armati di riserva/storage.
Prima del conflitto, si consideravano circa 10-12.000 MBT in riserva nella Federazione Russa (più della metà sono vecchi T-72 come detto sopra).
Ecco, partiamo da un assunto fondamentale: che ad ogni carro armato in storage corrisponda un carro armato potenzialmente operativo in breve-medio termine è una sciocchezza clamorosa, vale per tutti i paesi ma in modo particolare per la Russia.
Al momento, si stima che tra il 10 e il 20% dei carri armati in riserva siano utilizzabili, e probabilmente un altro 10-20% siano potenzialmente recuperabili (ma in tempi piuttosto lunghi e non con risultati garantiti).
A cosa sono dovuti questi numeri?
Partiamo dalla nozione stessa di storage: esistono 4 metodologie diverse di stoccaggio dei mezzi militari:
- Light: conservati al chiuso in spazi riscaldati e microclima controllato
- Medium: conservati al chiuso in spazi non riscaldati
- Hard: conservati all'aperto sotto tettoie o strutture leggere
- Very Hard: conservati all'aperto senza protezioni
Chiaramente, lo stoccaggio light è il piu costoso da mantenere (e pertanto generalmente riservato a mezzi in riserva più costosi e moderni come quei famosi 200 T-90 di cui abbiamo parlato prima), mentre man mano che scendiamo diventa più conveniente.
Inutile specificare che il grosso (più di 3/4 all'incirca) dei carri armati in russia sono custoditi in depositi a cielo aperto in siberia, se va bene sotto qualche tettoia.
Ciò espone i mezzi alle intemperie (che come potete immaginare in siberia e dintorni vogliono dire decine di gradi sottozero, tempeste di neve etc) e ne accorcia drammaticamente la vita, poichè esse alimentano il principale killer di MBT (e non solo) in stoccaggio: la ruggine.
A ciò vanno aggiunti due punti ulteriori:
- La corruzione endemica in Russia, soprattutto tra le forze armate, fa si che spesso i soldati rubino pezzi dai mezzi in stoccaggio per rivenderli.
I mezzi sovietici in particolare sono spesso pieni di componenti che hanno in comune con macchinari civili (soprattutto trattori e mezzi agricoli in generale) che hanno un ottimo resell sul mercato nero.
- La cosiddetta pratica del "cannibalismo": stiamo parlando di mezzi fuori produzione da decenni, per cui trovare pezzi di ricambio diventa complicatissimo. Lo stato dovrebbe procurarseli da paesi del terzo mondo che ancora operano con questi mezzi in servizio attivo, ma molto spesso risulta piu comodo e conveniente utilizzare pezzi da carri armati in stoccaggio ormai non funzionanti, creando così dei veri e propri "frankenstein".
Non è affatto raro vedere in stoccaggio mezzi con uno chassis con un certo seriale, un cannone di un altro e un motore di un altro ancora.
Detto ciò, facciamo un piccolo esercizio di fantasia per capire ciò di cui sto parlando in termini più semplici.
Siete il Colonnello Ivan, ufficiale della grande armata russa e responsabile del centro di stoccaggio "V.I. Lenin" nei dintorni di Novosibirsk, Siberia, che conta ufficialmente 1000 T-72, 500 T-80 e 100 T-90 in stoccaggio.
Secondo i numeri ufficiali, quindi, l'esercito russo conta in quel deposito un totale di 1600 mezzi in riserva potenzialmente utilizzabili.
I T-90, nuovi e costosi, sono all'interno di un capannone coperto e riscaldato, stanno li da 10 anni.
I T-80 invece sono così suddivisi: 200 in un capannone semplice, 300 all'aperto sotto delle tettoie, stoccati da 20 anni.
I 1000 T-72 invece sono all'aperto, disposti su lunghe file, stoccati da 35 anni.
Il Generale Vladimir, vostro superiore, vi scrive dicendovi che la sua divisione in Ucraina ha perso moltissimi mezzi corazzati, e gli servono 500 mezzi per ripianare le perdite, dando la precedenza ai più nuovi a vostra disposizione.
Vi ordina quindi di fare un inventario (ovviamente classificato) che stabilisca quanti di quei 1600 carri armati siano utilizzabili.
Partiamo dai T-90, stoccati in modo soddisfacente: dei 100 a disposizione, scopriamo che 50 sono immediatamente utilizzabili, 30 sono usurati o hanno accusato guasti ma con 5-6 mesi di lavori torneranno a disposizione, 10 sono pesantemente usurati e li smontiamo per pezzi di ricambio, altri 10... non ci sono.
Qualcuno li ha fregati e venduti a chissà chi, oppure non ci sono mai stati.
Totale: possiamo mandargliene 50 immediatamente e altri 30 tra qualche mese.
Passiamo ai 500 T-80.
Tra i 200 del capannone, viene fuori che ci sono tutti, ma solo 50 immediatamente utilizzabili.
Ce ne sono altri 70 che possiamo sistemare in tempi brevi, 20 che necessitano di lavori più approfonditi perchè parecchio arrugginiti e gli altri 60 sono da buttare e sventrare per pezzi di ricambio residui.
Sui 300 fuori, 50 sono funzionanti, 80 usurati da riparare, 20 da rifare quasi da capo, 100 da buttare e 50 non ci sono.
Sui 1000 T-72 all'aperto, invece, arrivano diverse sgradite sorprese.
Innanzitutto sono 800, perchè scopriamo che si sono 200 numeri seriali duplicati che dovrebbero essere qui ma in realtà stanno nel deposito di Rzhev, vicino a Mosca. Qualcuno ha fatto il furbo e gonfiato i numeri per avere una promozione.
Di questi 800 ne ho 100 pronti all'uso, 150 da risistemare e forse altri 50 che tra un annetto potrei aggiungere.
Gli altri 500 sono da buttare perchè marci di ruggine o svuotati dei componenti nel corso degli anni.
Ricapitolando: avevate 1600 carri armati in stoccaggio.
Scopriamo che in realtà sono 1340.
Di questi, possiamo mandare al Generale Vladimir in un mese 230 pezzi pronti all'uso (50 T-90, 100 T-80, 100 T-72) sui 500 che chiede.
Lui giustamente si arrabbia come una biscia e ci chiede perchè, visto che avevamo 1600 pezzi. Gli diciamo che possiamo mandargliene altri 330 tra circa 6 mesi.
FORSE ne tiriamo fuori un altro centinaio se andiamo a ravanare tra quelli messi peggio.
Nel frattempo il generale, che non ha la minima voglia di prendersi questioni da Gerasimov e Shoigu, scrive che gli hanno consegnato 100 T-90, 300 T-80 e 100 T-72.
Noi scopriamo che sotto dei teli ci sono anche 50 T-62 e 20 5-54 completamente arrugginiti, forse se li mettiamo insieme escono un paio di carri armati vagamente funzionanti. Li segnamo a registro come 70 nuovi T-72.
Tutti sono felici, salvo i soldati al fronte che scoprono che la loro unità conta in teoria 30 MBT e in realtà ce ne sono 5.
Ecco, spero la storiella abbia reso l'idea (e non crediate che, seppur in misura minore, tali problemi non sorgano anche negli eserciti occidentali...)
Quindi morale della favola:
- Dei 7000-8000 T-72 in riserva è grassa se 500 funzionano e 1000 si ricondizionano in 6 mesi/1 anno
- Dei 3000 T-80 ne salteranno fuori 500 funzionanti e forse altri 500 da ricondizionare
- Sui 200 T-90 facciamo finta che 100 siano pronti e gli altri 100 si possano risistemare.
- Di quei circa 1000 T-62 e precedenti forse ne saltano fuori altri 100-150 tra qualche mese.
Morale della favola: quei 12.000 carri armati in riserva dei russi sono una mezza truffa.
Tra una cosa e l'altra sarebbe buona se ne tirassero fuori circa 2500-3000 funzionanti nell'arco di un annetto.
La Russia questo lo sa e infatti sta comprando ferrivecchi vari dai paesi mediorientali per provare a far saltare fuori quanti piu T-72 e T-62 possibili, oltre ad avere preso qualche decina di T-72 funzionanti dalla Bielorussia.
Morale della storia: la russia al momento ha ancora circa 1400 carri armati in servizio attivo, 1000-1500 impiegabili dagli stoccaggi in tempi brevi (ma quanti di quelli sono già stati mandati in ucraina?) e altri 1500-2000 ricondizionabili nel corso del 2023.
In totale parliamo di circa 4000-4500 carri armati a disposizione (considerando ovviamente la produzione locale, per lo più di T-90).
Ne stanno perdendo circa 8/10 al giorno da 3 mesi circa.
Di questo passo, nei prossimi mesi potremmo vedere sempre più carri "vintage" da parte russa: le riserve dovrebbero durare ancora circa un paio d'anni (considerando un inevitabile abbassamento del livello di conflitto perchè così non è sostenibile) ma la roba buona rischia di finire molto in fretta.
Non a caso da un paio di mesi si vedono nei video dal fronte in impiego operativo quasi solo T-72 e T-62, perchè di carri nuovi non ne sono rimasti molti e giustamente i russi non vogliono trovarsi senza.