Superlega: domani la sentenza che può cambiare il calcio.

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,194
Reaction score
28,152
CorSera: la questione va sbrogliata in Europa. Un anno fa, l’avvocato generale Athanasios Rantos aveva espresso un parere (non vincolante) sostanzialmente favorevole all’Uefa, riconoscendo una specificità al mondo del calcio. «Le regole Fifa-Uefa, che stabiliscono che ogni nuova competizione sia soggetta ad approvazione, sono compatibili con le leggi dell’Unione Europea: la Superlega è libera di creare una competizione indipendente, ma in parallelo non può partecipare alle competizioni di Fifa e Uefa senza la loro autorizzazione», la sintesi. Qualche giorno dopo, però, il coordinatore del suo ufficio, l’avvocato Maciej Szpunar in una sentenza sull’Anversa ha stabilito che le norme sui vivai sono parzialmente incompatibili con il diritto dell’Unione. La Corte di giustizia europea ha deciso di studiare autonomamente il tema: e visto che dal parere dell’avvocato generale è passato un anno, non manca chi pensa che non ci sarà un’adesione totale alla sua interpretazione. O quanto meno non è scontato.

Cosa succederà domani? È possibile che tutti diranno di aver vinto. Tra il mantenimento dello status quo (possibile) e il salto del banco (irrealistico) ci sono soluzioni intermedie, per esempio potrebbe succedere che all’Uefa sia tolto il potere sanzionatorio per i club che dovessero organizzare tornei alternativi, il che basterebbe a lasciare mano libera ad A22 Sports Management, la società che sta lavorando a un nuovo progetto Superlega, il cui ceo Bernd Reichart ha anticipato i piani: «Se la sentenza riconoscerà il monopolio Uefa, noi saremo in grado di pubblicare i risultati di più di un anno di consultazioni e proporremo un formato di competizioni europee aperto a più di 60 club. Assicurando che tutti vengano trattati in maniera equa». In questo modo si strizza l’occhio anche ai «piccoli». L’altro scenario è che all’Uefa sia tolta la gestione del business (parliamo di 5,7 miliardi di euro nel 2020-2021) per sposare una divisione stile F1, ma sarebbe dirompente, altro che sentenza Bosman. E l’Uefa? Per ora non mostra di dare importanza a domani, intanto Ceferin ha chiesto di cambiare gli statuti per consentirsi un mandato in più, fino al 2031. Domani sapremo se il suo regno sarà incontrastato.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,194
Reaction score
28,152
CorSera: la questione va sbrogliata in Europa. Un anno fa, l’avvocato generale Athanasios Rantos aveva espresso un parere (non vincolante) sostanzialmente favorevole all’Uefa, riconoscendo una specificità al mondo del calcio. «Le regole Fifa-Uefa, che stabiliscono che ogni nuova competizione sia soggetta ad approvazione, sono compatibili con le leggi dell’Unione Europea: la Superlega è libera di creare una competizione indipendente, ma in parallelo non può partecipare alle competizioni di Fifa e Uefa senza la loro autorizzazione», la sintesi. Qualche giorno dopo, però, il coordinatore del suo ufficio, l’avvocato Maciej Szpunar in una sentenza sull’Anversa ha stabilito che le norme sui vivai sono parzialmente incompatibili con il diritto dell’Unione. La Corte di giustizia europea ha deciso di studiare autonomamente il tema: e visto che dal parere dell’avvocato generale è passato un anno, non manca chi pensa che non ci sarà un’adesione totale alla sua interpretazione. O quanto meno non è scontato.

Cosa succederà domani? È possibile che tutti diranno di aver vinto. Tra il mantenimento dello status quo (possibile) e il salto del banco (irrealistico) ci sono soluzioni intermedie, per esempio potrebbe succedere che all’Uefa sia tolto il potere sanzionatorio per i club che dovessero organizzare tornei alternativi, il che basterebbe a lasciare mano libera ad A22 Sports Management, la società che sta lavorando a un nuovo progetto Superlega, il cui ceo Bernd Reichart ha anticipato i piani: «Se la sentenza riconoscerà il monopolio Uefa, noi saremo in grado di pubblicare i risultati di più di un anno di consultazioni e proporremo un formato di competizioni europee aperto a più di 60 club. Assicurando che tutti vengano trattati in maniera equa». In questo modo si strizza l’occhio anche ai «piccoli». L’altro scenario è che all’Uefa sia tolta la gestione del business (parliamo di 5,7 miliardi di euro nel 2020-2021) per sposare una divisione stile F1, ma sarebbe dirompente, altro che sentenza Bosman. E l’Uefa? Per ora non mostra di dare importanza a domani, intanto Ceferin ha chiesto di cambiare gli statuti per consentirsi un mandato in più, fino al 2031. Domani sapremo se il suo regno sarà incontrastato.
.
 
Alto
head>