Stadio Milan: a inizio maggio dossier. Ecco come sarà.

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Tu parti dai presupposti 1 e 2 sbagliati...elliot o Milan non spende ne investe. Lo stadio è finanziato con un mutuo della cassa prestiti del credito sportivo. Quindi il Milan deve solo decidere quanto indebitarsi. E li diventa chiaro che se ti indebiti di 100 spendi al Max 50 se ti indebiti di 200 spendi 25...come la rata del mutuo x qualsiasi persona...se hai una rata da 300 magari spendi in extra nel mese altri 200. Se hai la rata da 400 spendi 100...poi non condivido assolutamente che lo stadio tra 10 anni sarà sottodimensionato...e' un dato di fatto che le nuove generazioni seguono sempre meno il calcio

be scusa ma il debito è del milan e quando vendi il milan lo vendi col suo debito, mica te lo regalano il mutuo.... magari non li tiri fuori fisicamente ma il discorso è lo stesso. no?

tra 10 anni non esisterà più il milan-spal di turno e vedrai che lo stadio a milano con una gran squadra lo riempi sempre...
 

7AlePato7

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Cito te per la frase in grassetto, ma è un discorso più in generale. Bisogna sfatare il mito negativo dello stadio in comune. Nel calcio EUROPEO forse siamo gli unici a scegliere la via della condivisione, ma se allarghiamo l'orizzonte allo sport professionistico mondiale il discorso cambia. Negli USA (ovvero la patria del modello di sport business in cui TUTTE le franchigie guadagnano e verso cui il sistema calcio si sta orientando) è l'esatto contrario: in ogni città dove ci sono due realtà di competitività comparabile, indipendentemente dallo sport, si costruisce lo stadio condiviso. Questo perchè esiste uno studio di settore, commissionato dalla Clark Construction Group, che dimostra come, fatti 100 i ricavi da stadio e 100 le spese di un impianto autonomo, un impianto condiviso porta 96 come ricavi (dunque lievemente più bassi) e 42 di spese (condivise da due utilizzatori). Ti dirò anche di più, la nuova tendenza è quella di condividere l'impianto con un numero sempre maggiori di utilizzatori, anche di sport diversi.

Quindi, per una volta, non può essere che i nostri attuali manager (speculatori, certo, ma anche indubbiamente capaci) ci abbiano visto lungo?

Concludo questo pippone con un'ultima curiosità. La Clark Construction Group ha costruito il Chase Center, la nuova arena dei Golden State Warriors, pluricampioni nba. Non potendo avere nessun team in condivisione (vedi discorso sula competitività comparabile), il progetto è stato rivisto più volte per creare un complesso multi-uso e poterlo condividerlo con altre società (tra cui anche la WWE).
Guarda, io spero fortemente che le ragioni siano quelle che esponi tu. È che ripeto, mi sembra strano che, quando TUTTE le grandi squadre europee decidono di costruire impianti di proprietà esclusiva, noi invece prendiamo una decisione completamente diversa. Il Milan non deve solo migliorare, il Milan deve cercare di pareggiare gli incassi delle big europee in un arco di tempo ragionevole.
 

Jino

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Lo stadio con 60.000 spettatori di fatto è poco più piccolo dell'attuale San Siro, che arriva se non erro a poco più di 70.000 posti ormai, niente a che vedere con gli oltre 80.000 di dieci anni fa. La media spettatori stagionale del mezza per noi è di circa 50.000 posti, quindi non vedo perchè uno stadio da 60.000 debba essere considerato scarso, non lo è affatto dati alla mano, se poi nei big match dove il tutto esaurito è scontato rimane fuori più gente di quanta non ne rimanga fuori adesso pazienza. Per inciso, contro la Juve fai tutto esaurito, ma nei distinti è pieno di gobbi maledetti, quindi per assurdo uno stadio più piccolo lascerebbe fuori proprio questi parassiti, non certo i milanisti. Inutile girarci attorno, la capienza decisa arriverà da uno studio di settore bello che approfondito, non certo dagli umori dei tifosi che vogliono cattedrali.

Capitolo stadio condiviso, non ci vedo nulla di anomalo, la Milano calcistica ha sempre dimostrato di saper convivere si con rivalità, ma anche rispetto ed educazione. Detto questo, dividi gli introiti, ma raddoppi il numero di tifosi e dividi le spese di gestione. Un domani nulla vieta ad una delle due di farsi uno stadio proprio, per ora va benone cosi.

Capitolo lasciarlo al comune, se la concessione gratuita è di 99 anni, che problemi ci sono? Uno stadio con quell'età sarà decrepito, noi saremo già morti, ci facciamo dei problemi su questa cosa che non sussistono.
 
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Cito te per la frase in grassetto, ma è un discorso più in generale. Bisogna sfatare il mito negativo dello stadio in comune. Nel calcio EUROPEO forse siamo gli unici a scegliere la via della condivisione, ma se allarghiamo l'orizzonte allo sport professionistico mondiale il discorso cambia. Negli USA (ovvero la patria del modello di sport business in cui TUTTE le franchigie guadagnano e verso cui il sistema calcio si sta orientando) è l'esatto contrario: in ogni città dove ci sono due realtà di competitività comparabile, indipendentemente dallo sport, si costruisce lo stadio condiviso. Questo perchè esiste uno studio di settore, commissionato dalla Clark Construction Group, che dimostra come, fatti 100 i ricavi da stadio e 100 le spese di un impianto autonomo, un impianto condiviso porta 96 come ricavi (dunque lievemente più bassi) e 42 di spese (condivise da due utilizzatori). Ti dirò anche di più, la nuova tendenza è quella di condividere l'impianto con un numero sempre maggiori di utilizzatori, anche di sport diversi.

Quindi, per una volta, non può essere che i nostri attuali manager (speculatori, certo, ma anche indubbiamente capaci) ci abbiano visto lungo?

Concludo questo pippone con un'ultima curiosità. La Clark Construction Group ha costruito il Chase Center, la nuova arena dei Golden State Warriors, pluricampioni nba. Non potendo avere nessun team in condivisione (vedi discorso sula competitività comparabile), il progetto è stato rivisto più volte per creare un complesso multi-uso e poterlo condividerlo con altre società (tra cui anche la WWE).

bell' intervento.
guarda la condivisione a me è la cosa che rode di meno. se effettivamente ci guadagni (e di sicuro è così) senza lucrare sui poveri tifosi be, ben venga. non capisco come possano spendere 42 cioè meno della metà, ma la solfa non cambia.
quello che mi brucia è la posizione e lo stadio da gnomi. seper la posizione me ne faccio una ragione per la capienza no. è ridicola.
nessuna grande società fa uno scempio del genere. comunque affari loro. dato che in tanti sono molto contenti degli "studi", ci penseranno loro a finanziare il milan e io lo guarderò da casa.......
certo che dal top assoluto, han scelto proprio il flop assoluto. per questo ho messo anche la condivisione nel mio intervento di prima :)
 
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Lo stadio con 60.000 spettatori di fatto è poco più piccolo dell'attuale San Siro, che arriva se non erro a poco più di 70.000 posti ormai, niente a che vedere con gli oltre 80.000 di dieci anni fa. La media spettatori stagionale del mezza per noi è di circa 50.000 posti, quindi non vedo perchè uno stadio da 60.000 debba essere considerato scarso, non lo è affatto dati alla mano, se poi nei big match dove il tutto esaurito è scontato rimane fuori più gente di quanta non ne rimanga fuori adesso pazienza. Per inciso, contro la Juve fai tutto esaurito, ma nei distinti è pieno di gobbi maledetti, quindi per assurdo uno stadio più piccolo lascerebbe fuori proprio questi parassiti, non certo i milanisti. Inutile girarci attorno, la capienza decisa arriverà da uno studio di settore bello che approfondito, non certo dagli umori dei tifosi che vogliono cattedrali.

Capitolo stadio condiviso, non ci vedo nulla di anomalo, la Milano calcistica ha sempre dimostrato di saper convivere si con rivalità, ma anche rispetto ed educazione. Detto questo, dividi gli introiti, ma raddoppi il numero di tifosi e dividi le spese di gestione. Un domani nulla vieta ad una delle due di farsi uno stadio proprio, per ora va benone cosi.

Capitolo lasciarlo al comune, se la concessione gratuita è di 99 anni, che problemi ci sono? Uno stadio con quell'età sarà decrepito, noi saremo già morti, ci facciamo dei problemi su questa cosa che non sussistono.

Tutto perfetto. La moda è criticare e basta.
 
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Tutto perfetto. La moda è criticare e basta.

però queste uscite non le capisco, non si può avere opinioni differenti?

forse qua nessuno si accorge che siamo l'unico club con lo stadio degli gnomi. la moda non c'entra niente. mi piacerebbe sottoporre uno stadio così ai commenti dei tifosi delle grandi squadre per vedere se è moda o se sono gli altri che sono ormai ipnotizzati dalle cavolate che dice scaroni... 55-60000 sono 20000 in meno della capienza necessaria per uno stadio di un grande club. 25% in meno. ridicolo. non so nemmeno se ti fanno ospitare le finali di CL in un robo così. forse ci stai dentro di poco.
 
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Divento matto.

" non possiamo permettercelo" perche?
La nostra proprietà ha 30/50 miliardi di capitale e si creerebbe il problema per 300 milioni ? che poi tra l'altro riprenderebbe ampiamente per la rivendita del Club ?

Discorso posti stadio :

Ma secondo voi, ragionate un attimo. Chi mai nel 2018 farebbe uno stadio di 70.000 posti ? tutti gli stadi del mondo di calcio non superano MAI i 60/65.000 posti perchè non ce n'è bisogno.
Meglio uno stadio da 40.000 sempre pieno ( vedi cesso stadium ) con prezzi alti e medesimo incasso.

La capienza è calcolata sulla presenza MEDIA e nessuno ( forse solo il Milan degli anni 90 ) potrebbe mai fare una capienza media cosi alta.

Caro Lollo, premesso che non mi importa nulla di condividerlo con l'Inter, è da 40 anni che lo faccio e non ha mai scalfito la mia percezione di considerarlo la nostra casa, però se la capienza sarà quella è preoccupantemente ridotta.
Dati 2018/2019, l'affluenza media è di 60.400 per l'Inter (già superiore alla totale del nuovo stadio) e 54.400 la nostra. Consideriamo inoltre che entrambe stiamo andando male, figuriamoci se dovessimo tornare al top.
Finirà come per lo Stadium, che dovremo spendere 60-80 euro per la curva.
 

Casnop

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Lo stadio con 60.000 spettatori di fatto è poco più piccolo dell'attuale San Siro, che arriva se non erro a poco più di 70.000 posti ormai, niente a che vedere con gli oltre 80.000 di dieci anni fa. La media spettatori stagionale del mezza per noi è di circa 50.000 posti, quindi non vedo perchè uno stadio da 60.000 debba essere considerato scarso, non lo è affatto dati alla mano, se poi nei big match dove il tutto esaurito è scontato rimane fuori più gente di quanta non ne rimanga fuori adesso pazienza. Per inciso, contro la Juve fai tutto esaurito, ma nei distinti è pieno di gobbi maledetti, quindi per assurdo uno stadio più piccolo lascerebbe fuori proprio questi parassiti, non certo i milanisti. Inutile girarci attorno, la capienza decisa arriverà da uno studio di settore bello che approfondito, non certo dagli umori dei tifosi che vogliono cattedrali.

Capitolo stadio condiviso, non ci vedo nulla di anomalo, la Milano calcistica ha sempre dimostrato di saper convivere si con rivalità, ma anche rispetto ed educazione. Detto questo, dividi gli introiti, ma raddoppi il numero di tifosi e dividi le spese di gestione. Un domani nulla vieta ad una delle due di farsi uno stadio proprio, per ora va benone cosi.

Capitolo lasciarlo al comune, se la concessione gratuita è di 99 anni, che problemi ci sono? Uno stadio con quell'età sarà decrepito, noi saremo già morti, ci facciamo dei problemi su questa cosa che non sussistono.
Difficile trovare qualcosa di controverso nelle tue considerazioni. La condivisione dello stadio è soluzione di massima preferibile sempre, se, come può essere dimostrato, essa garantisce il mantenimento di un livello prevedibile di ricavi dal suo utilizzo 24/7 pressoché pari a quello di uno stadio esclusivo, a fronte di un dimezzamento certo dei costi di gestione. L'unico limite al perseguimento di questo obiettivo desiderabile, e tale lo sarebbe anche nella sin troppo mitizzata Premier League, sarebbe proprio culturale, ovvero la resistenza, figlia di una acerrima rivalità sportiva tra concorrenti, alla idea di cessione temporaneo di uno stadio, inteso quale centro di affetti, alla tifoseria avversaria e dirimpettaia, che tale dal suo lato lo consideri. Retaggio forse di una mentalità radicata nel calcio britannico sin dalle origini, ma totalmente estranea alla cultura del tifo intercittadino italiano, e milanese in particolare, come ben sa chi vive e frequenta Milano. Sotto tale punto di vista, una lezione di modernità, fuori dalle apparenze e dalle ideologie, che aiuta ed evolve la cultura del tifo, e rende più fruibile il momento sportivo. Fuori dal segno, poi, l'argomento che lo stadio condiviso limiti lo sfruttamento commerciale dello stesso da parte del singolo club: da quel che si legge, le due società avrebbero deciso di appartare il quartiere commerciale e di enternainment fuori dall'area dell'impianto, e precisamente in quella, adiacente, dell'ex ippodromo, diversamente dal modello di Monaco di Baviera, e similmente a quella del Patriot Place, a Foxboro. Spazi riservati, condivisi, accostati, quasi promiscui, come è già nel costume milanese, milanista ed interista. Considerazioni sulla presunta contaminazione della purezza tifosa, poi, fanno sorridere, il sentimento del tifoso è identificazione con la sua squadra, che è totale, pura per sé stessa, e non viene accresciuta dal possesso di spazi fisici, e dalle loro dimensioni. Può essere in uno stadio da centomila spettatori, come in una cameretta, o nella memoria di un telefono. :)
 

Casnop

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Cito te per la frase in grassetto, ma è un discorso più in generale. Bisogna sfatare il mito negativo dello stadio in comune. Nel calcio EUROPEO forse siamo gli unici a scegliere la via della condivisione, ma se allarghiamo l'orizzonte allo sport professionistico mondiale il discorso cambia. Negli USA (ovvero la patria del modello di sport business in cui TUTTE le franchigie guadagnano e verso cui il sistema calcio si sta orientando) è l'esatto contrario: in ogni città dove ci sono due realtà di competitività comparabile, indipendentemente dallo sport, si costruisce lo stadio condiviso. Questo perchè esiste uno studio di settore, commissionato dalla Clark Construction Group, che dimostra come, fatti 100 i ricavi da stadio e 100 le spese di un impianto autonomo, un impianto condiviso porta 96 come ricavi (dunque lievemente più bassi) e 42 di spese (condivise da due utilizzatori). Ti dirò anche di più, la nuova tendenza è quella di condividere l'impianto con un numero sempre maggiori di utilizzatori, anche di sport diversi.

Quindi, per una volta, non può essere che i nostri attuali manager (speculatori, certo, ma anche indubbiamente capaci) ci abbiano visto lungo?

Concludo questo pippone con un'ultima curiosità. La Clark Construction Group ha costruito il Chase Center, la nuova arena dei Golden State Warriors, pluricampioni nba. Non potendo avere nessun team in condivisione (vedi discorso sula competitività comparabile), il progetto è stato rivisto più volte per creare un complesso multi-uso e poterlo condividerlo con altre società (tra cui anche la WWE).
Molto interessante, amico mio. Questo studio di Clark è pubblico e disponibile? Sarebbe utile consultarlo. :)
 

FreddieM83

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Molto interessante, amico mio. Questo studio di Clark è pubblico e disponibile? Sarebbe utile consultarlo. :)

Non credo, io ne sono venuto a conoscenza per lavoro e per tutt'altro. Una compagnia teatrale, che oggi fitta un teatro pubblico per circa 80 sere all'anno, ha deciso di prendere un complesso da ristrutturare. E pensa un pò, l'ha preso con altre due compagnie per "ottimizzare le spese". Il progetto prevede una grossa sala con palco che useranno per circa 120 gg a testa e tre piccole sale date in esclusiva ad ognuna di loro. La cosa veramente curiosa è che l'investimento sarà ripagato in sette anni (considerando le spese di affitto per 80 giorni all'anno) con il vantaggio che avranno la sala per più giorni (120 contro 80) e la saletta in esclusiva per 365gg (che oggi non hanno proprio). é chiaro che è una situazione diversa dallo stadio di calcio, ma il "meccanismo" di business è lo stesso.
 
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