Dopo aver lasciato sfogo agli sfottò, sacrosanti e meritati beninteso, volevo proporre un'analisi della situazione.
Il ciclo di Allegri, come detto spesso, si è sostanzialmente esaurito quella maledetta sera del 3 giugno 2017 in terra gallese. Quella è stata l'ultima stagione, insieme alle due precedenti, dove si è concretamente vista la mano dell'allenatore, la sua voglia di sperimentare e di non adagiarsi al piattume tirando fuori il coniglio dal cilindro (vedi i passaggi al 4-3-1-2 il primo anno, al 4-2-3-1 a gennaio '17), il tutto traducendosi in campo con una Juve europea coraggiosa e di forte personalità.
Quello dell'ultimo anno e mezzo è sembrato un trascinarsi, probabilmente anche per mancanza di reali alternative sia per la nostra società che per lui (anche se quest'anno, a pensare che due come Ancelotti e Zidane erano a piedi...), con una regressione dei contenuti tecnici e tattici proposti piuttosto inquietante ed una improvvisa svolta speculativa di cui si fa fatica a trarre l'origine.
Lo scorso anno adducevo le difficoltà della squadra a proporre un tipo di calcio più autoritario in parte alla perdita di due registi difensivi come Alves e Bonucci, in altra parte alla mancanza di una diga di centrocampo in grado di dare respiro al reparto, e infine ad un ambiente emotivamente svuotato dopo la stagione precedente e relativo epilogo.
Quest'anno mi sembra si siano andate a colmare tutte le lacune ritornando ad avere i due registi difensivi, prendendo un frangiflutti ideale per permettere alla squadra di alzarsi di più, e per finire dando una scossa elettrica violenta all'ambiente con l'acquisto del miglior attaccante al mondo.
Ed infatti le premesse delle prime settimane erano buone, in campo si vedeva una Juve ariosa, con un atteggiamento propositivo, recupero palla sempre alto, a me è sembrato che fino ad ottobre giocassimo davvero bene e soprattutto con un'autorità mai conosciuta in questi anni, toccando l'apice col doppio Juve-Manchester.
Quello che è successo subito dopo quella partita, francamente, è un mistero. Non so se in maniera voluta o meno, ma di colpo siamo ritornati la Juventus asfittica del 2017-2018.
Rimane il fatto che quanto visto ieri è stato uno spettacolo inqualificabile. Si è sempre detto che con l'Atletico non sarebbe stato uno scandalo uscire ma, nel caso, sarebbe contato soprattutto il come. Bene, è stato disastroso, per non dire altro. Ritmi da amichevole, totale incapacità di fare tre passaggi filati sotto la pressione dell'avversario (problema che ci portiamo dietro ormai da non so quanto ma al quale non si vuole porre rimedio), ma soprattutto atteggiamento totalmente contrario a quelli che erano stati i propositi della vigilia ("bisogna segnare due gol"), e anche dopo in conferenza stampa, se mi vieni a dire che per giocare contro squadre come l'Atletico devi puntare su velocità e tecnica e poi mi preferisci uno da compitino come De Sciglio ad un facilitatore di gioco come Cancelo, beh, sono autorizzato a pensare che mi stai prendendo per il cu*o e lo stai facendo pure in modo plateale.
Ma la partita di ieri è stata il culmine di una serie di equivoci tecnici e tattici che prima o poi avrebbero dovuto sfociare nella naturale di conseguenza di essere attaccati al muro alla prima vera occasione:
- Dybala "tuttocampista" del quale solo Allegri e quegli altri due scienziati che gli vanno dietro di Paratici e Nedvěd sono convinti che possa essere "il migliore al mondo in quel ruolo" (cit.) quando è una roba vergognosa e umiliante per noi e per lui;
- un modulo che io personalmente, senza voler peccare di presunzione, vado dicendo da tre mesi che è inadeguato agli uomini che abbiamo, perché siamo ancora gli unici ****oni che nel 2019 ancora non capiscono che nel calcio ad alto livello le mezz'ali di costruzione che ti facilitano il gioco e l'uscita sono fondamentali, invece noi ci presentiamo ancora con due centrocampisti su tre specializzati nel rompere il gioco, ditemi voi se è ammissibile proporre una mediana a tre di questo tipo, e poi ci stiamo a chiedere come mai facciamo tanta fatica ad uscire dal pressing contro chiunque lo sappia un minimo fare. Il primo anno di Allegri ci presentavamo con Marchisio play e Pirlo-Pogba mezz'ali di costruzione, PIRLO-POGBA. E infatti si comandava il gioco contro il Real in semifinale di Champions. Ma tutto tutto dobbiamo dire? Non hai di queste mezz'ali? Bene, anzi male, però hai esterni fortissimi, hai preso un giocatore (Can) che è tagliato su misura per fare lo schermo in una mediana a due e la "spalla" a Pjanić, cosa aspetti a cambiare? Non parliamo poi di quell'altro equivoco di playmaker che è proprio il bosniaco, altro "mostro" generato da Massimiliano quando è sempre stato lapalissiano che non è minimamente tagliato per quel ruolo (non verticalizza MAI, perde una quantità di palloni vergognosa per essere colui che ha il compito di smistare il gioco) ma è sempre stato un trequartista o tuttalpiù può fare il metodista proprio in una diga a due lasciando i compiti di regia agli esterni.
Per il ritorno ho speranze sotto lo zero, anche perché noi un gol che sia uno lo prendiamo matematicamente, passiamo per la miglior difesa del mondo quando in realtà sono anni in Europa che veniamo sistematicamente fregati come polli beccando gol uno peggiore dell'altro, non ho alcun minimo dubbio che agli spagnoli anche al ritorno basterà una mischia qualsiasi per far accadere qualcosa, quindi significa partire per farne 4. Alla squadra con la miglior fase difensiva al mondo (la loro si, realmente, non a chiacchiere). Follia pura e ancora più folle chi ci crede anche.
Non resta che prendere atto di un fallimento stagionale di enormi proporzioni, perché non dimentichiamo che prima di ieri siamo usciti in modo indecoroso pure dalla coppa che per 4 anni di fila avevamo vinto (ah proposito, non doveva essere un test per l'Atletico, Max? Lezione imparata a memoria, devo dire...). Cristiano Ronaldo e un mercato senza badare minimamente al portafoglio per vincere di fatto meno di quanto abbiamo vinto gli ultimi anni.
Spiace, ma quando succede questo è giusto e sacrosanto che si individuano responsabili e si facciano le dovute valutazioni a giugno.