Paolo Ziliani boccia il Milan e Leao dopo il KO col Bayer:"L’unica buona notizia in casa Milan è che la sconfitta rimediata in casa del Bayer Leverkusen alla 2^ giornata di Champions non è stata una Waterloo come l’1-3 contro il Liverpool a San Siro. In terra di Germania il Milan ha giocato un primo tempo brutto per non dire pessimo, chiuso miracolosamente sullo 0-0. Poi, dopo il gol di Boniface segnato al 6’ del secondo tempo, ha finalmente cominciato a giocare a pallone costruendo più di un’occasione da gol e - va detto - continuando a rischiare di subirne. Alzi la mano chi pensa però che la squadra di Xabi Alonso abbia vinto immeritatamente: non è così".
"Forse sulla bilancia della classe dei singoli non c’è gran differenza tra Bayer e Milan. Forse addirittura ha più classe il Milan. Ma siccome le partite si vincono di squadra, di sicuro il Bayer Leverkusen è (e lo è da tempo) “una squadra” mentre il Milan è ancora - spiace dirlo - un’accozzaglia. Una manciata di pregiati ingredienti buttati in padella come viene viene. Senza accorgersi che alcuni sono inutili, alcuni addirittura dannosi e che alcuni - che darebbero senso e sapore alla pietanza - mancano del tutto. Il cuoco si è dimenticato di comprarli.
"E sì: vogliamo dire come stanno le cose senza tanti e inutili giri di parole? Leao è un ologramma per quattro partite su cinque. Se è vero che ogni top club ha una sua stella, un suo astro di riferimento, come può essere Bellingham (o se volete Vinicius, o se volete Mbappè) per il Real Madrid, Haaland (o se volete De Bruyne, o se volete Rodri) per il Manchester City e ancora Lautaro per l’Inter, Lewandowski per il Barcellona eccetera eccetera. Beh, è arrivato il momento di dire che Leao è la pippa delle stelle dei top club europei. E non perchè gli manchino le qualità tecniche o atletiche, che anzi possiede in misura abnorme. Ma perchè gli manca la testa. Se a 25 anni, dopo sei stagioni di Milan, Leao è ancora lo stesso giocatore che era a 19 anni, quello che indovina una partita su cinque e nelle altre quattro è un ologramma, per non dire una presenza dannosa (ieri due suoi appoggi all’indietro fatti con la solita nonchalance hanno rischiato di mandare due volte in gol il Leverkusen), non si capisce che cosa il Milan aspetti ancora di trovare in lui. Quando Leao compirà 30 anni sarà lo stesso Leao che è oggi a 25 e che era quando arrivò a Milano a 19. Un progetto (incompiuto) di campione. E il Milan avrà passato un decennio ad aspettarlo. Acquistare Godot sarebbe stato più intelligente".