Gabri, stai male

!
Non ti stavo etichettando, la mia era una domanda seria.
Te la ripeto: non è che più che l' Unione Europea, ti senti danneggiato dalla globalizzazione?
Avrebbe senso, noi eravamo i re della manifattura soprattutto quella andata dall' altra parte del mondo.
Sto male perché vedo un paese coscientemente allo sfascio, non certo per l'etichetta di rabbia.
Apostrofare di rabbia queste considerazioni le fa sembrare reazioni inconsulte e quindi palesemente errate, e non va bene.
Detto questo, la globalizzazione è un'altro tassello del puzzle. I confini sono offuscati, ma è certo che non fa bene alla nostra nazione in quanto entità che è potenzialmente (e concretamente) in grado di recitare un ruolo da protagonista. Non abbiamo da prendere lezioni da nessuno, e nessuno si deve permettere di metterci i piedi in testa, visto che siamo stati la culla della civiltà e abbiamo contribuito al progresso culturale, artistico, tecnico, morale e umano più di chiunque altro.
Invariabilmente vengono prodotte le solite frasi fatte, "eh, ma i tempi sono cambiati", "eh, ma non è più come prima", "eh, ma non ce la facciamo". E chi lo stabilisce questo? Gli altri? E noi non possiamo stabilirlo?
La Cina è più potente? E come fa ad essere potente? Forse perché quegli scriteriati degli USA gli hanno passato tutta la tecnologia che soprattutto noi abbiamo concepito con il nostro ingegno. Sono più potenti perché sono tanti? E allora perché la Nigeria non sovrasta la UE parimenti?
Basta ritrovare noi stessi e piantarla di autosabotarci cianciando di un paese che ha bisogno di risorse da paesi canaglia, che invece non fanno altro che prosciugarci.
A me sembra che parecchia gente non sia altro che soggetti infiltrati per propagandare la beatitudine della tristezza e del degrado programmato, facendo il gioco di altri che non vedono l'ora di banchettare sulle nostre eccellenze e qualità di prim'ordine, ovviamente dietro lauto compenso, che è sempre più facile da ottenere rispetto a quello derivato dall'impegno nel lavorare e mettere a frutto il talento.