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Occorre anche fare una distinzione: esistono gli ordigni nucleari tattici cosiddetti "low yield", ovvero bombe atomiche a potenza drasticamente ridotta (ancora meno di quella di hiroshima per intenderci) che vengono utilizzati a livello di singolo teatro locale (ad esempio una battaglia) e che sono realizzati in modo da minimizzare l'impatto ambientale delle radiazioni.Se l' Italia invade la Russia, e la Russia crede che avrebbe troppe perdite nel difendersi, ne sparano una su Milano.
Questa è la deterrenza.
Se gli USA invadono la Russia, uno dei due prima di soccombere definitivamente ne spara 100 all' avversario per portarsi anche l' altro all' inferno.
Mica le usano per sterminare qualche battaglione, al massimo per una nave o portaerei o una base di terra.
Gli ordigni nucleari "grossi", ovvero quelli strategici, sono quelli di cui si parla nei film sull'armageddon.
Ci sono diversi livelli di escalation, si tende a pensare che si passi da 0 a 100 (da pace a conflitto nucleare strategico generalizzato) ma ovviamente non è così.
Anche perchè basta guardare la guerra in Corea degli anni 50: li avevamo truppe americane in conflitto aperto contro un paese satellite di Mosca, eppure di atomiche non ne sono volate.
MacArthur propose, in risposta all'intervento cinese nel conflitto, di nuclearizzare Pechino e formare un "muro radioattivo" sulle montagne del nord della corea per impedire afflusso di truppe cinesi nell'area via terra, e fu ovviamente destituito e pensionato.
C'è troppo terrorismo psicologico sulle armi atomiche... e grazie al cielo, perchè è così che funziona la deterrenza.