Sconcerti:"Milan unico rivale dell'Inter. Col Venezia...".

Blu71

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Mario Sconcerti dal CorSera sulle partite di ieri:"Vincono tutte, ma vincono un po’ di più Inter e Juventus per la difficoltà degli avversari. L’Inter è stata continua in partita anche se meno brillante. Sostituire Calhanoglu con Gagliardini è un’impresa, non per qualità individuale, Gagliardini è giocatore prezioso, ma per differenze tecniche che pesano su tutto il gioco alto della squadra. L’Inter era anche quella che aveva l’avversario più complesso. Sotto questo aspetto è uno strano inizio di girone di ritorno. In due giornate ci sono già state quattro partite dirette tra le squadre classiche del campionato. Questo, aggiunto ai vuoti lasciati dal Covid, deve rallentare il giudizio complessivo. La stessa Roma esce con due sconfitte ma contro Milan e Juve. Non credo che questo calendario asimmetrico alla fine inciderà molto, ma sta portando accelerazioni che nell’altra versione avevano avuto andamenti più graduali. L’Inter non giocava dal 21 dicembre, fanno quasi tre settimane di pausa. È una vera retromarcia per chi ha giocato ogni tre giorni per quattro mesi. Sappiamo che siamo comandati dal Covid. Si dice che il campionato sia falsato ed è vero, ma è molto più falsata la vita di tutti noi. Non c’è niente di veramente regolare in quello che ci sta succedendo. Perfino il virus è naturale".

"Così alla fine la notizia viene dalla normalità con cui il Milan si conferma l’unico rivale dell’Inter. Ha avuto l’avversario più facile, ma non l’ha fatto quasi entrare in campo. L’Inter ha vinto una partita importante perché aveva più voglia che tempi. E nemmeno troppa fortuna. Ha preso un gol da piccola vacanza, tre difensori giocati da un taglio da centrocampo, ma è riuscita a vincere due volte una partita in salita. Bastoni migliore in campo, poi forse Sanchez, sfortunato Lautaro. La Juve ha salvato la sua stagione a Roma, questo è il vero dato. Parliamo di un posto Champions, il resto è andato da tempo. A essere sinceri mi è sembrata un’impresa sproporzionata allo sforzo fatto. Ha pasticciato tanto la Roma, tre gol subiti in sette minuti, poi un rigore sbagliato da Pellegrini. C’è stata l’impresa, non l’epica dell’impresa. Morata, è vero, ha contribuito a cambiare il risultato, ma è stato un crollo così verticale quello della Roma da non poter essere solo tecnico. Ha vinto la sua paura, l’inadeguatezza al dubbio, all’avversario, a una battaglia sapiente. Non ho visto una Juve dominante, per quella dovremo aspettare. Ho visto però una Juve che resta comunque agganciata alla classifica.

Più passa il tempo più dice cose inutili.
 

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