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Sconcerti:"Ibra più vasto e classico. Lukaku forza dello squilibrio"
Mario Sconcerti dal CorSera in edicola su Ibra e Lukaku e sul derby:"Ibrahimovic è apparso prima giocatore, poi grande attaccante. Lukaku ha subito segnato di più ma non ha mai avuto un buon rapporto con la tecnica. Non è facile confrontare due giocatori contemporanei con una forte differenza di età, 12 anni sono un’intera esistenza sul campo. Forse la prima buona idea è vedere cosa aveva fatto Ibrahimovic all’età attuale di Lukaku. Aveva segnato 106 reti in quattro squadre diverse, Malmoe, Ajax, Juventus, Inter, vincendo campionati dovunque avesse giocato. Lukaku di gol ne ha segnati 169 e ha giocato in sei squadre, Anderlecht, Chelsea, West Bromwich, Everton, Manchester United, solo un campionato belga vinto. Significa che i gol di Lukaku hanno pesato meno pur essendo tanti di più di quelli di Ibrahimovic. Secondo piccola aritmetica questo fa di lui un grande centravanti, non ancora un fuoriclasse. Il fuoriclasse è quello che determina con la propria presenza, costruisce squadre da solo. Ibra ha sempre portato una differenza definitiva, Lukaku non ancora. Andando avanti si scopre che Ibrahimovic ha segnato molto di più nella seconda parte della sua storia, 113 reti in quattro campionati al Psg, 42 in due stagioni al Milan. Via via che l’età ne rallentava il bisogno di muoversi, cresceva la sua attitudine al gol. Oggi è quello che non è mai stato, un centravanti puro. All’Inter in quel ruolo aveva Crespo, Cruz, Suazo, perfino Adriano e Balotelli. Altri tempi. Lukaku è oggi al centro della propria forza, può fare in questi anni quello che Ibrahimovic ha fatto da giovane. Quando è dentro la partita, e succede spesso, è immarcabile. Come cercare di fermarlo è uno degli argomenti più discussi tra i difensori di serie A. Nella prima stagione si propendeva a stargli addosso, marcarlo stretto, poi si è capito che era quello che Lukaku cercava. Perché lui non supera l’avversario, lo sposta col braccio come fosse un cucchiaio laterale. In questo è unico. Così adesso sta crescendo la corrente secondo cui bisogna stargli a un metro di distanza, per evitare la sua forza diretta e cercare di capirne la direzione quando allunga la palla. Nessuno pensa più nemmeno ad anticiparlo. Lukaku si appiattisce sulla palla e la fa scomparire. Dovresti spostarlo per vederla, ma l’impossibile è esattamente quello. Ibrahimovic è più marcabile perché è un giocatore classico, ha movimenti solidi ma consueti. Lukaku parte dalla fascia o ti aspetta in area, questo comporta due modi opposti di essere marcato che richiederebbero più difensori con caratteristiche diverse. Lukaku vive su uno squilibrio, la potenza che produce tende ad allungarne gioco, a limitarne la geometria. Ma è la sua diversità. Forse in questi anni, la sua unicità. Ibrahimovic è più vasto, ha più scritture. Ha anche più astuzia, malizia. Lukaku ha una forza ingenua. Nella storia resteranno entrambi, ma Ibra nel tempo è alla stessa altezza di Messi e Ronaldo. Nel corridoio di oggi forse pesa più Lukaku, che vale più schemi, più movimenti. Ibra è il leader, Lukaku è forza produttiva, è davvero in parte il gigante buono che si nasconde il mondo. Ibra ha una dose di perfidia che traduce in gioco. Lukaku va avanti, adora i muri perché gli consentono la cosa che sa fare meglio, buttarli giù a spallate".
Seedorf sul Milan e sul derby QUI -) https://www.milanworld.net/seedorf-...piu-continua-ecco-come-si-vince-vt100184.html
Mario Sconcerti dal CorSera in edicola su Ibra e Lukaku e sul derby:"Ibrahimovic è apparso prima giocatore, poi grande attaccante. Lukaku ha subito segnato di più ma non ha mai avuto un buon rapporto con la tecnica. Non è facile confrontare due giocatori contemporanei con una forte differenza di età, 12 anni sono un’intera esistenza sul campo. Forse la prima buona idea è vedere cosa aveva fatto Ibrahimovic all’età attuale di Lukaku. Aveva segnato 106 reti in quattro squadre diverse, Malmoe, Ajax, Juventus, Inter, vincendo campionati dovunque avesse giocato. Lukaku di gol ne ha segnati 169 e ha giocato in sei squadre, Anderlecht, Chelsea, West Bromwich, Everton, Manchester United, solo un campionato belga vinto. Significa che i gol di Lukaku hanno pesato meno pur essendo tanti di più di quelli di Ibrahimovic. Secondo piccola aritmetica questo fa di lui un grande centravanti, non ancora un fuoriclasse. Il fuoriclasse è quello che determina con la propria presenza, costruisce squadre da solo. Ibra ha sempre portato una differenza definitiva, Lukaku non ancora. Andando avanti si scopre che Ibrahimovic ha segnato molto di più nella seconda parte della sua storia, 113 reti in quattro campionati al Psg, 42 in due stagioni al Milan. Via via che l’età ne rallentava il bisogno di muoversi, cresceva la sua attitudine al gol. Oggi è quello che non è mai stato, un centravanti puro. All’Inter in quel ruolo aveva Crespo, Cruz, Suazo, perfino Adriano e Balotelli. Altri tempi. Lukaku è oggi al centro della propria forza, può fare in questi anni quello che Ibrahimovic ha fatto da giovane. Quando è dentro la partita, e succede spesso, è immarcabile. Come cercare di fermarlo è uno degli argomenti più discussi tra i difensori di serie A. Nella prima stagione si propendeva a stargli addosso, marcarlo stretto, poi si è capito che era quello che Lukaku cercava. Perché lui non supera l’avversario, lo sposta col braccio come fosse un cucchiaio laterale. In questo è unico. Così adesso sta crescendo la corrente secondo cui bisogna stargli a un metro di distanza, per evitare la sua forza diretta e cercare di capirne la direzione quando allunga la palla. Nessuno pensa più nemmeno ad anticiparlo. Lukaku si appiattisce sulla palla e la fa scomparire. Dovresti spostarlo per vederla, ma l’impossibile è esattamente quello. Ibrahimovic è più marcabile perché è un giocatore classico, ha movimenti solidi ma consueti. Lukaku parte dalla fascia o ti aspetta in area, questo comporta due modi opposti di essere marcato che richiederebbero più difensori con caratteristiche diverse. Lukaku vive su uno squilibrio, la potenza che produce tende ad allungarne gioco, a limitarne la geometria. Ma è la sua diversità. Forse in questi anni, la sua unicità. Ibrahimovic è più vasto, ha più scritture. Ha anche più astuzia, malizia. Lukaku ha una forza ingenua. Nella storia resteranno entrambi, ma Ibra nel tempo è alla stessa altezza di Messi e Ronaldo. Nel corridoio di oggi forse pesa più Lukaku, che vale più schemi, più movimenti. Ibra è il leader, Lukaku è forza produttiva, è davvero in parte il gigante buono che si nasconde il mondo. Ibra ha una dose di perfidia che traduce in gioco. Lukaku va avanti, adora i muri perché gli consentono la cosa che sa fare meglio, buttarli giù a spallate".
Seedorf sul Milan e sul derby QUI -) https://www.milanworld.net/seedorf-...piu-continua-ecco-come-si-vince-vt100184.html