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Ghali penso che inizialmente non abbia dato fastidio alla Rai. Gli accordi, a quanto pare visto che l'hanno fatto anche altri artisti tipo Ramazzotti o Cocciante che erano ospiti, erano che si poteva dire "no alla guerra" ma senza citare i paesi. Il caso è sorto a partire dalla lettera dell'ambasciatore di Israele ed è da lì che l'azienda è andata nel panico ed ha puntualmente pubblicato il comunicato pro-Israele. Tra l'altro faccio notare una cosa, quello che ha fatto più "propaganda" di tutti è stato Tedua o meglio il suo pubblico quando ha messo le bandiere esposte della Palestina. E' strano che lì nessuno se ne sia accortoÈ vero che alcuni parlavano solo per fare punti al fantasanremo (e vabbè...), ma io devo ancora cosa ha detto di male o dove ha sbagliato Ghali (perché è inutile girarci intorno, il problema è quello non certo D'Amico).
Io posso pure capire che la struttura del festival non piaccia, ci sta, sono gusti personali, ma bisogna anche scendere a patti con la realtà e comprendere che la società non è più quella del 1960 e il modo di fare le cose è cambiato e non può essere di nuovo quello.
Ripeto, la struttura di Sanremo può piacere o no, ma una proposta come quella è anacronista, fascia e irricevibile.

Do la colpa a Dargen, perchè si vede che era sfacciatamente in cerca di protagonismo e dopo la prima puntata dove disse il suo appello, anche le altre serate diceva le stesse cose del giorno prima.