Sacchi:"Quella vittoria col Real. Maradona mi voleva a Napoli".

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A.C Milan 1899

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Ma infatti quell'italia dell'82, ottima squadra, viene ricordata come l'Italia di Rossi e Zoff, non sento mai ricordare Bearzot come chissà che mago..Eppure dopo i gironi infilammo forse la striscia di successi più epica della nostra storia piallando Argentina, Brasile e Germania, insomma tutte le rivali più importanti

Quello fu il percorso più epico di sempre ai mondiali, per ogni vincitrice, non solo per quanto riguarda l’Italia. Non c’è un’altra nazionale nella storia che abbia vinto un mondiale affrontando tutte le più forti senza eccezione, come facemmo noi quell’anno.

Anche se l’Italia degli anni ‘30 è la più forte nazionale italiana mai esistita finora (a livello di nomi e, secondo gli storici, anche come forza reale in campo).

E infatti molti ci hanno provato ispirandosi a Sacchi..ma non hanno ottenuto nulla, perché in campo alla fine ci vanno i giocatori..

Concetto lapalissiano e verissimo, basti pensare, facendo un raffronto con l’inguardabile Milan di questi anni, alla differenza tra il Milan con Ibra e senza (e parliamo di un ex giocatore, ormai).

Quest’anno molti erano convinti di aver risolto i problemi, o buona parte, cambiando modulo e spedendo Suso sulla luna, ma appena è mancato Ibra non vincevamo manco a rubamazzo, come prima (eppure c’erano dei fenomeni che avrebbero tenuto Piatek rinunciando ad Ibra perché il primo ha ventiquattro anni e l’altro 38, li ricordo bene, soprattutto su altri forum che seguo). Ovviamente è una situazione imparagonabile al Milan di Sacchi ma è per dire che puoi avere i moduli più innovativi e gli schemi più geniali che se hai dei brocchi non vai lontano comunque.
 
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Non penso esista milanista che non sia fiero del Milan di Sacchi, però bisogna anche vedere se una persona può permettersi a fronte di 5 anni di carriera favolosa di criticare chiunque non veda il calcio come lui pontificando per i successivi 30 anni..

Poi ripeto, se bastassero i metodi di sacchi per vincere e fare bene, credo che in 30 anni qualcun'altro ci avrebbe provato a copiarlo, no?
E infatti molti ci hanno provato ispirandosi a Sacchi..ma non hanno ottenuto nulla, perché in campo alla fine ci vanno i giocatori..E non vorrei sminuire nemmeno la società, quel Milan era una società avanti 20 anni alle altre, anche quella era la differenza

Quei metodi non sono soluzioni estemporanee ma filosofia di calcio e di sport. Vanno perseguiti e inculcati.
Se hai ascoltato con attenzione Sacchi in questi anni avrai notato che non parla quasi mai di campo o di tattica ma parla di atteggiamento, di cultura dello sport , di strategia e non di schemi.
Il Barcellona che vediamo oggi è figlio di quell'altro 'pazzo' olandese che giocava col numero 14 sulle spalle(il mio avatar).
Sacchi nel 1989 segno' una nuova via ma i suoi insegnamenti servirono tanto per la tattica ma non furono ripresi mai del tutto perché da noi è troppo radicata la cultura truffaldina e sparagnina.
Sacchi aveva il culto del bello ,della cultura ,dei modi, dello stile.
Tutti concetti che si scontrarono coi dogmi tipici della terra del catenaccio e del 'vincere è l'unica cosa che conta '. A distanza di 30 anni gli insegnamenti di questo genio sono stati ripresi solo in parte e ,forte dell'autostima di colui che sa di sapere , non perde occasione per farcelo notare. Sono tanti quelli che il calcio lo conoscono e hanno idee, basti pensare che pure Giampaolo viene spacciato per maestro ,ma sono pochissimi quelli che riescono a convincere prima il presidente di turno circa la bontà del loro credo e poi i giocatori sul campo.
Sacchi ci è riuscito in questo ma è stato distrutto dallo stress di colui che deve prima convincere il mondo intero, poi vincere e poi riconfermarsi.
Il credo di Sacchi parte dalle giovanili e si estende fino ai tifosi . Cultura dello sport.
Mi rendo conto io per primo che sono idee troppo rivoluzionarie perché da noi contano solo i risultati e se l'allenatore di turno stecca per tre partite di fila rischia il posto , se gioca male ma vince però ha sempre ragione.

Sono questi i temi, ad esempio, che hanno portato spesso Sacchi a criticare Allegri e la juve ma quasi mai è stato capito.
Ma ,ti ripeto ,sono concetti evoluti e che cozzano con la nostra mentalità. Sono idee da calcio totale e olandese, non italiano.
 

Milanforever26

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Quei metodi non sono soluzioni estemporanee ma filosofia di calcio e di sport. Vanno perseguiti e inculcati.
Se hai ascoltato con attenzione Sacchi in questi anni avrai notato che non parla quasi mai di campo o di tattica ma parla di atteggiamento, di cultura dello sport , di strategia e non di schemi.
Il Barcellona che vediamo oggi è figlio di quell'altro 'pazzo' olandese che giocava col numero 14 sulle spalle(il mio avatar).
Sacchi nel 1989 segno' una nuova via ma i suoi insegnamenti servirono tanto per la tattica ma non furono ripresi mai del tutto perché da noi è troppo radicata la cultura truffaldina e sparagnina.
Sacchi aveva il culto del bello ,della cultura ,dei modi, dello stile.
Tutti concetti che si scontrarono coi dogmi tipici della terra del catenaccio e del 'vincere è l'unica cosa che conta '. A distanza di 30 anni gli insegnamenti di questo genio sono stati ripresi solo in parte e ,forte dell'autostima di colui che sa di sapere , non perde occasione per farcelo notare. Sono tanti quelli che il calcio lo conoscono e hanno idee, basti pensare che pure Giampaolo viene spacciato per maestro ,ma sono pochissimi quelli che riescono a convincere prima il presidente di turno circa la bontà del loro credo e poi i giocatori sul campo.
Sacchi ci è riuscito in questo ma è stato distrutto dallo stress di colui che deve prima convincere il mondo intero, poi vincere e poi riconfermarsi.
Il credo di Sacchi parte dalle giovanili e si estende fino ai tifosi . Cultura dello sport.
Mi rendo conto io per primo che sono idee troppo rivoluzionarie perché da noi contano solo i risultati e se l'allenatore di turno stecca per tre partite di fila rischia il posto , se gioca male ma vince però ha sempre ragione.

Sono questi i temi, ad esempio, che hanno portato spesso Sacchi a criticare Allegri e la juve ma quasi mai è stato capito.
Ma ,ti ripeto ,sono concetti evoluti e che cozzano con la nostra mentalità. Sono idee da calcio totale e olandese, non italiano.

Si ma non li ha ripresi nessuno manco all'estero, non ne farei un concetto di Italia..

Io penso a Guardiola: il suo Barca era una cosa, poi LUI ha cercato di replicare lo stesso modello al Bayern e al City ma i risultati sono stati ben diversi (pur vincendo molto)..questo perché? Mancanza di cultura sportiva o forse perché avere contemporaneamente in squadra Messi-Iniesta-Xavi capita solo una volta?
 
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Si ma non li ha ripresi nessuno manco all'estero, non ne farei un concetto di Italia..

Io penso a Guardiola: il suo Barca era una cosa, poi LUI ha cercato di replicare lo stesso modello al Bayern e al City ma i risultati sono stati ben diversi (pur vincendo molto)..questo perché? Mancanza di cultura sportiva o forse perché avere contemporaneamente in squadra Messi-Iniesta-Xavi capita solo una volta?

Quel barca è inimitabile e irripetibile, come il Milan di Sacchi.
Cultura dello sport .
Portare Guardiola al Bayern o al city ,anziché Sacchi in nazionale non vuol dire trasferire quella squadra e riproporre lo stesso risultato.
Siamo fuori strada se pensiamo questo e creiamo aspettative che verranno distrutte sistematicamente.
Portare Guardiola al city vuol dire avere la certezza di aver preso un allenatore che insegue il bello , un allenatore che non specula aspettando l'errore altrui ma ha l'ambizione di costruire.
Un allenatore che ama la strategia e non la tattica e che fa parte quindi della stessa categoria di Sacchi.
Il city oggi gioca ed esprime il calcio che può esprimere coi giocatori che ha a disposizione ,non è il city squadra da tiki taka e forse non è nemmeno la premier campionato da palleggio fitto , lento ,esasperato.
I tifosi se hanno mentalità sportiva e cultura dello sport non fischiano gli avversari ma applaudono i loro giocatori e lo fanno anche quando perdono , consapevoli che i loro beniamini hanno perso ma lo hanno fatto provando a vincere.
Le società calcistiche se hanno cultura dello sport non chiedono ai loro allenatori di piegare tutto al solo risultato ma chiedono ben altro.
E infine, la vera note dolente e la causa di tutti i mali , gli allenatori e i dirigenti delle giovanili hanno cultura dello sport se non mettono il risultato davanti a tutto ma hanno come priorità quella di formare i giovani.
Strategia contro tatticismo , questo è il vero inserimento di Sacchi.
Ma quando il Milan di Sacchi attaccava per 90' per perdere poi su contropiede avversario da noi i soliti geni lodavano lo speculativo di turno e massacravano sacchi.
Due anni dopo tutti questi discutibili personaggi sono saltati sul carro del genio.
Il Milan nacque perdendo in contropiede sull'unica azione avversaria e grazie a una dirigenza che ebbe la lungimiranza di credere in quel pazzo.
 
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Se sei onesto come sei sempre stato riconoscerai pure tu che i meriti di Sacchi in quel mondiale rasentano lo zero.
Girone facilissimo passato per il rotto della cuffia con un ripescaggio, tre partite con Nigeria, Spagna e Bulgaria giocate male e vinte solo grazie al genio di Baggio e finale col Brasile giocata 120minuti in trincea con Baresi EROICO a fermare Bebeto e Romario

Il tutto con la nazionale forse più forte di sempre

si ma con 50° i valori in campo difficilmente emergono. già arrivare in fondo è comunque sempre un'impresa. il mondiale è particolare.
sacchi non ha fatto più nulla anche perchè ha fatto pochissimi anni di carriera, ma il merito di aver rivoluzionato il calcio è innegabile. se stai a guardare il capello chiunque puoi dire che ha fatto schifo, guardiola, mou o ancelotti. c'era gente che criticava klopp fino all'altro ieri.
 
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Si esatto, quella fu una partitona. Con la Spagna non giocammo male ma nemmeno da stropicciarci gli occhi, e ringraziamo che all’arbitro sia sfuggita la gomitata in area di rigore del Tasso altrimenti non so come sarebbe finita.



Grandi rimpianti, ne ho parlato altre volte, non tanto per quel mondiale in se (visto che per quanto mostrato non meritavamo la finale, siamo onesti) ma perché se ci fosse andata bene ora avremmo cinque mondiali e il Brasile sarebbe appaiato a quattro coi crucchi. Saremmo la Nazionale con più titoli mondiali, in solitaria. Ogni volta che ci ripenso mi viene un rammarico tremendo.

Anche se a ben vedere è stato molto più buttato via quello di Italia ‘90 (ringraziamo il prescritto indaista Zenga) che avevamo le carte in regola per vincere (anche a livello di gioco) molto più di quello americano.

ad italia 90 avevamo una superiorità imbarazzante. quale squadra era così superiore alle altre e poi non ha vinto il mondiale?
forse nessuna, forse l'ungheria e l'olanda. di altro non mi viene in mente... e noi giocavamo in casa.
 

A.C Milan 1899

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ad italia 90 avevamo una superiorità imbarazzante. quale squadra era così superiore alle altre e poi non ha vinto il mondiale?
forse nessuna, forse l'ungheria e l'olanda. di altro non mi viene in mente... e noi giocavamo in casa.

L’Ungheria peraltro giocò contro una Germania clamorosamente dopata in finale, altroché miracolo di Berna, finirono tutti in ospedale poi i crucchi, si erano bombati come cavalli. Quell’Ungheria era una cosa ingiocabile, una delle top 5 nazionali di sempre.

Peraltro poi, i crucchi vinsero nel ‘90 con un rigore inesistente (e un rigore negato all’Argentina) concesso da un arbitro, Codesal, poi radiato per corruzione. Altroché i mondiali di Mussolini (dove comunque fummo aiutati solo nel ‘34, nel ‘38 vincemmo contro tutto e contro tutti e in finale anche i tifosi avversari e neutrali applaudirono).
 
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Ma..secondo me siamo un po' al revisionismo storico..io ricordo critiche dalla mattina alla sera a quella nazionale e a sacchi...
Ripeto che all'89esimo della partita con la Nigeria eravamo a casa...agli ottavi eravamo fuori se quel tiro di Baggio non si infilava all'angolino..
E il girone..vabbé dai ma di cosa parliamo? non abbiamo battuto manco il messico (squadrone...) e ci siamo qualificati solo perché la Russia distrusse il Camerun e noi passammo da ripescati..

Un mondiale tipo quello del 2002 se vogliamo, anche lì nazionale stellare, girone penoso e uscita agli ottavi in quel caso si, col furto di Moreno..ma una nazionale pietosa da vedere..

L'unica differenza è che nel '94 in panchina c'era il filosofo Sacchi che è reato criticare, nel 2002 quel catenacciaro incallito di Trapattoni..

trapattoni era un ottimo allenatore però. quella nazionale giocava male ma per me era la più forte. senza moreno poteva vincere...
dal 90 al 2006 ci han buttato fuori solo i rigori o gli arbitri. penso che siano stati anni irripetibili.
 

A.C Milan 1899

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trapattoni era un ottimo allenatore però. quella nazionale giocava male ma per me era la più forte. senza moreno poteva vincere...
dal 90 al 2006 ci han buttato fuori solo i rigori o gli arbitri. penso che siano stati anni irripetibili.

In realtà era dal ‘70 in poi che, a parte rarissimi casi, avevamo sempre nazionali fortissime. Quella del ‘78 per dire, per me era superiore anche a quella del Mundial.

Dal 2006 abbiamo attraversato un periodo nero (forse che si avvia alla fine stando alla nazionale di Mancini) simile a quello 1950-1966 (prima del ‘50 invece eravamo sempre stati fortissimi, e se non ci fosse stata la guerra avremmo affrontato i mondiali del ‘42 e del ‘46 con in pratica la formazione del Grande Torino, avendo 9 probabilità su 10 di vincerne almeno uno, vista la superiorità schiacciante dei giocatori del grande Toro. Però ci fu la guerra e quindi per ovvi motivi i mondiali del ‘42 e del ‘46 saltarono, togliendo ai giocatori del grande Torino le uniche chance di ribalta internazionale, anche perché le coppe internazionali per club manco esistevano).
 

Milanforever26

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In realtà era dal ‘70 in poi che, a parte rarissimi casi, avevamo sempre nazionali fortissime. Quella del ‘78 per dire, per me era superiore anche a quella del Mundial.

Dal 2006 abbiamo attraversato un periodo nero (forse che si avvia alla fine stando alla nazionale di Mancini) simile a quello 1950-1966 (prima del ‘50 invece eravamo sempre stati fortissimi, e se non ci fosse stata la guerra avremmo affrontato i mondiali del ‘42 e del ‘46 con in pratica la formazione del Grande Torino, avendo 9 probabilità su 10 di vincerne almeno uno. Però ci fu la guerra e quindi per ovvi motivi i mondiali del ‘42 e del ‘46 saltarono, togliendo ai giocatori del grande Torino le uniche chance di ribalta internazionale, anche perché le coppe internazionali per club manco esistevano).

Anche la nazionale del '90 era una roba fantastica..
 
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