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Sacchi alla GDS sui tecnici italiani e sul Milan:"Gli allenatori italiani hanno qualcosa in più degli altri. E abituati come sono a lavorare in un Paese che è sempre in emergenza, hanno sviluppato gli anticorpi per superare ogni problema. L’importante è che non si ricordino di essere italiani e che non ritornino alla vecchia lezione “difesa e contropiede”. Il calcio è in continua evoluzione, come la società del resto, la generazione degli allenatori di oggi lo ha capito e sta dimostrando di avere l’umiltà che serve per stare al passo con i tempi". Pioli ha compiuto un capolavoro vincendo lo scudetto con il Milan. Non aveva la squadra più forte eppure è arrivato primo. Si è fatto voler bene dai calciatori, ha mostrato un gioco moderno. Alla Juve non so come potrebbe trovarsi, visto che dopo il fallimento di Thiago Motta lì c’è da azzerare tuto e ripartire. Non è un lavoro semplice. Però Stefano ha le qualità per riuscire nell’impresa. Allegri? Il Milan deve, prima di tutto, fare chiarezza a livello societario. E poi, se deciderà di prendere Allegri, dovrà appoggiarlo sempre e comunque. Sapete che a me piace un calcio diverso da quello che fa praticare Max, però io lo rispetto tantissimo per quello che ha vinto e per il lavoro che fa. Si colloca perfettamente nel solco della tradizione italiana".
