Sacchi:"Il Milan cerca di vincere col gioco, non sempre a buon livello".

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Arrigo Sacchi alla GDS sul derby scudetto e sul rinnovamento del calcio italiano:"Siamo sulla buona strada, si vedono cose positive, idee innovative, ma serve ancora di più per arrivare al massimo, per tornare a competere in Europa come abbiamo fatto negli anni
Novanta"

"L’incertezza di questo campionato ha generato interesse. Non dobbiamo dimenticare che fino a poche giornate fa c’era anche il Napoli
in lotta per il titolo. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questa lunga volata. Domenica scorsa guardavo in televisione la partita del
Milan contro la Fiorentina: San Siro strapieno, hanno inquadrato persino un bambino, tifoso rossonero: sullo 0-0 si faceva il segno della croce. Mi sono commosso. La gente ha bisogno di emozioni, e il calcio ha il dovere di dargliele: è la sua prima missione"

"C'è ancora molto da fare? L’importante è avere imboccato la direzione giusta. Il Milan è una squadra che cerca di vincere attraverso il gioco e che ha una strategia: quando è un collettivo, purtroppo non sempre, dimostra di essere a un buon livello. L’Inter pure. Deve trasmettere allegria, serenità. Posso fare un esempio personale?"

"Io non nascondo di essere preoccupato per la situazione internazionale, per la guerra in Ucraina, per il Covid, per le conseguenze economiche. Sento il bisogno di divertirmi per non pensare alle miserie di ogni giorno. E il calcio aiuta, anche se magari lo spettacolo,
qui in Italia, non è ancora quello che io desidererei. Ma sono convinto che presto, se tutti insieme andremo avanti su questa strada, ci arriveremo. Quanti anni erano che Milan e Inter non riempievano San Siro e non scatenavano tanta passione? Ecco, adesso bisogna
ripagare questa passione con un bel gioco"
 

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Arrigo Sacchi alla GDS sul derby scudetto e sul rinnovamento del calcio italiano:"Siamo sulla buona strada, si vedono cose positive, idee innovative, ma serve ancora di più per arrivare al massimo, per tornare a competere in Europa come abbiamo fatto negli anni
Novanta"

"L’incertezza di questo campionato ha generato interesse. Non dobbiamo dimenticare che fino a poche giornate fa c’era anche il Napoli
in lotta per il titolo. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questa lunga volata. Domenica scorsa guardavo in televisione la partita del
Milan contro la Fiorentina: San Siro strapieno, hanno inquadrato persino un bambino, tifoso rossonero: sullo 0-0 si faceva il segno della croce. Mi sono commosso. La gente ha bisogno di emozioni, e il calcio ha il dovere di dargliele: è la sua prima missione"

"C'è ancora molto da fare? L’importante è avere imboccato la direzione giusta. Il Milan è una squadra che cerca di vincere attraverso il gioco e che ha una strategia: quando è un collettivo, purtroppo non sempre, dimostra di essere a un buon livello. L’Inter pure. Deve trasmettere allegria, serenità. Posso fare un esempio personale?"

"Io non nascondo di essere preoccupato per la situazione internazionale, per la guerra in Ucraina, per il Covid, per le conseguenze economiche. Sento il bisogno di divertirmi per non pensare alle miserie di ogni giorno. E il calcio aiuta, anche se magari lo spettacolo,
qui in Italia, non è ancora quello che io desidererei. Ma sono convinto che presto, se tutti insieme andremo avanti su questa strada, ci arriveremo. Quanti anni erano che Milan e Inter non riempievano San Siro e non scatenavano tanta passione? Ecco, adesso bisogna
ripagare questa passione con un bel gioco"
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Arrigo Sacchi alla GDS sul derby scudetto e sul rinnovamento del calcio italiano:"Siamo sulla buona strada, si vedono cose positive, idee innovative, ma serve ancora di più per arrivare al massimo, per tornare a competere in Europa come abbiamo fatto negli anni
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"L’incertezza di questo campionato ha generato interesse. Non dobbiamo dimenticare che fino a poche giornate fa c’era anche il Napoli
in lotta per il titolo. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questa lunga volata. Domenica scorsa guardavo in televisione la partita del
Milan contro la Fiorentina: San Siro strapieno, hanno inquadrato persino un bambino, tifoso rossonero: sullo 0-0 si faceva il segno della croce. Mi sono commosso. La gente ha bisogno di emozioni, e il calcio ha il dovere di dargliele: è la sua prima missione"

"C'è ancora molto da fare? L’importante è avere imboccato la direzione giusta. Il Milan è una squadra che cerca di vincere attraverso il gioco e che ha una strategia: quando è un collettivo, purtroppo non sempre, dimostra di essere a un buon livello. L’Inter pure. Deve trasmettere allegria, serenità. Posso fare un esempio personale?"

"Io non nascondo di essere preoccupato per la situazione internazionale, per la guerra in Ucraina, per il Covid, per le conseguenze economiche. Sento il bisogno di divertirmi per non pensare alle miserie di ogni giorno. E il calcio aiuta, anche se magari lo spettacolo,
qui in Italia, non è ancora quello che io desidererei. Ma sono convinto che presto, se tutti insieme andremo avanti su questa strada, ci arriveremo. Quanti anni erano che Milan e Inter non riempievano San Siro e non scatenavano tanta passione? Ecco, adesso bisogna
ripagare questa passione con un bel gioco"
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Arrigo Sacchi alla GDS sul derby scudetto e sul rinnovamento del calcio italiano:"Siamo sulla buona strada, si vedono cose positive, idee innovative, ma serve ancora di più per arrivare al massimo, per tornare a competere in Europa come abbiamo fatto negli anni
Novanta"

"L’incertezza di questo campionato ha generato interesse. Non dobbiamo dimenticare che fino a poche giornate fa c’era anche il Napoli
in lotta per il titolo. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questa lunga volata. Domenica scorsa guardavo in televisione la partita del
Milan contro la Fiorentina: San Siro strapieno, hanno inquadrato persino un bambino, tifoso rossonero: sullo 0-0 si faceva il segno della croce. Mi sono commosso. La gente ha bisogno di emozioni, e il calcio ha il dovere di dargliele: è la sua prima missione"

"C'è ancora molto da fare? L’importante è avere imboccato la direzione giusta. Il Milan è una squadra che cerca di vincere attraverso il gioco e che ha una strategia: quando è un collettivo, purtroppo non sempre, dimostra di essere a un buon livello. L’Inter pure. Deve trasmettere allegria, serenità. Posso fare un esempio personale?"

"Io non nascondo di essere preoccupato per la situazione internazionale, per la guerra in Ucraina, per il Covid, per le conseguenze economiche. Sento il bisogno di divertirmi per non pensare alle miserie di ogni giorno. E il calcio aiuta, anche se magari lo spettacolo,
qui in Italia, non è ancora quello che io desidererei. Ma sono convinto che presto, se tutti insieme andremo avanti su questa strada, ci arriveremo. Quanti anni erano che Milan e Inter non riempievano San Siro e non scatenavano tanta passione? Ecco, adesso bisogna
ripagare questa passione con un bel gioco"
Sembra un disco rotto.

Il gioco il gioco il gioco.

Sarei curioso di sapere se senza i Van Basten, i Baresi, i Gullit cii sarebbe mai esistito il Milan di Sacchi....la controprova è certa.

Il gioco va bene ma poi ci vogliono anche i Campioni te la risolvono, altrimenti hai voglia dire il gioco il gioco
 
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Sembra un disco rotto.

Il gioco il gioco il gioco.

Sarei curioso di sapere se senza i Van Basten, i Baresi, i Gullit cii sarebbe mai esistito il Milan di Sacchi....la controprova è certa.

Il gioco va bene ma poi ci vogliono anche i Campioni te la risolvono, altrimenti hai voglia dire il gioco il gioco
Semmai dovresti chiederti perchè la gazzetta non vada ad intervistare rivera, mica esiste solo il milan di sacchi, di zaccheroni e capello.
 
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Semmai dovresti chiederti perchè la gazzetta non vada ad intervistare rivera, mica esiste solo il milan di sacchi, di zaccheroni e capello.
Non so se ti ricordi o qualcuno si ricorda, quando sulla gazzetta stampavano per es un gol da 30m con la freccetta della parabola del pallone che va ad insaccarsi in rete......era bellissimo da vedere. Qualcuno lo ricorda?
 
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Si.

Una su tutte quando Hateley è salito più in alto di Collovati e segnato a Zenga
Spettacolo.
Grande mano.

Ma purtroppo quando tiri fuori questi concetti i nuovi tifosi ti rispondono che sei vecchio e arcaico.
Che ne sanno loro de 'il quaderno del calciatore?'.

I giornali si sono adattati ai tempi e in era di video forse quelle bellissime immagini che citi nemmeno verrebbero apprezzate.
Peccato..
 
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Spettacolo.
Grande mano.

Ma purtroppo quando tiri fuori questi concetti i nuovi tifosi ti rispondono che sei vecchio e arcaico.
Che ne sanno loro de 'il quaderno del calciatore?'.

I giornali si sono adattati ai tempi e in era di video forse quelle bellissime immagini che citi nemmeno verrebbero apprezzate.
Peccato..
Sicuramente sarà come dici.

La differenza era che per noi il calcio era divertimento, oggi sembrano più spinti da altri ( genitori per primi) quindi la passione che hanno è minima e questo fa tutta la differenza del mondo.
 
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