Ormai siete partiti con questa crociata anti scuola, che io non ho mai condiviso, ma i numeri fortunatamente danno ragione a Ricciardi.
Dai report che mi arrivano in provincia di Arezzo, superate le prime 3 settimane di "panico" i contagi nelle scuole ora si contano sulle dita di una mano e sono tutti casi isolati di contagi presi in altri contesti.
E parlo di una realtà dove sono state chiuse scuole intere, paesi con scuole medie con 35 contagiati, quindi non una isola felice.
Mia figlia ha già fatto un tampone, come quasi tutti i suoi compagni di scuola, per un banale raffreddore, le misure prese stanno funzionando.
I bambini fra di loro propagano pochissimo il virus, e si ammalano anche poco, un problema sono gli insegnanti ma più per il discorso delle quarantene che per la creazione di un vero focolaio (un solo insegnante positivo fa mettere in isolamento 40 ragazzi, che al 99% sono poi tutti negativi).
I problemi grossi sono nelle attività collaterali che sono riprese a settembre e di cui nessuno sembra accorgersi, dove non ci sono controlli ne protocolli, parlo di scuole calcio, scuole di danza, piscine, attività sportive amatoriali e tanto altro, oltre ad essere tornato prepotentemente fra gli anziani delle Rsa che infatti fanno alzare il numero dei morti.
Poi se in Campania la scuola è in tilt io non lo so e non mi stupirebbe nemmeno, ma qui da me al momento è l' ultimo dei problemi, anzi direi che è una delle poche cose che funzionano.
Sulle chiusure io poi sono contrario a prescindere, anche se onestamente pensavo le cose stessero meglio di come sono in realtà, ma qui ormai si è perso di vista l' obiettivo che è convivere col virus, e non col fantomatico "stiamo in casa per sconfiggerlo" che abbiamo visto non esiste e non può esistere, non sconfiggeremo proprio una sega.
Fortunatamente ora ci sono molte più cure e più consapevolezza, gli ospedali si riempiono ma i pazienti in cura ci stanno molto meno, la degenza del paziente medio è pochi giorni.