Si ma oltre ad essere una attiva essenziale o no, a mio avviso, deve avere anche un impatto sul contagio. Loro dicono che le scuole non hanno un impatto, facciamo finta di crederci, allora secondo le loro disposizioni è tutta colpa del calcetto, del parrucchiere, dell’estetista, della palestra! Beh, bastava dirlo prima. Ovvio che sono cose di cui si può fare a meno, ma secondo me incidono poco sul virus. Anche il guardiano del faro è un lavoro superfluo, ma che senso avrebbe chiuderlo? Chi contagia? Qualcuno pensa davvero che una partita di calcetto al mese con amici fidati sia più pericolosa di un ambiante dove girano centinaia di persone?
É una giusta considerazione.
In veritá le cose non sono messe a caso. Esistono tabelle condivise sull’impatto in termini di Rt delle singole attivitá.
Sappiamo che l’obbiettivo é portare l’Rt o R0 sotto l’1 e tenercelo.
Ogni attivitá ha un costo, ad esempio la scuola costa ad esempio 0,3. Mentre magari i parrucchieri costano 0,05.. (i numeri adesso li sto inventando)
Se sei a 1,2 e non vuoi spendere lo 0,3 della chiusura delle scuole, una possibile opzione é chiudere parrucchieri (0,05) palestre (0,05) saloni di bellezza (0,05), sport amatoriali (0,1) totale fanno 0,25 che mi portano a 0,95 senza chiudere le scuole.
É ovvio che la singola attivitá non impatta di piú della scuola, ma é una specie di budget da spendere.
Se poi spendendo, rimani sopra l’1 devi chiudere altre cose. Lo ha spiegato bene a giugno Merkel.
Queste analisi Peró andrebbero fatte localmente e non a livello nazionale.