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Il 12 giugno, in tutta Italia, si voterà per il referendum sulla giustizia con cinque quesiti ed, in circa 1000 comuni come Genova, L'Aquila e Palermo, anche per le amministrative comunali.
Sarà obbligatoria la mascherina, almeno quella chirurgica, per recarsi alle urne.
I quesiti del referendum sono cinque ed i cittadini dovranno votare con una croce SI o NO.
Primo quesito con scheda rossa: se vince il Sì, ci sarà l'abrogazione della legge Severino che vieta la candidabilità ai condannati.
Secondo quesito con scheda arancione: se vince il Sì, verranno limitate le misure cautelari.
Terzo quesito con scheda gialla: se vince il Sì, ci sarà la separazione delle funzioni dei magistrati, in pratica un giudice non potrà più passare al ruolo di Pubblico Ministero e viceversa.
Quarto quesito con scheda grigia: se vince il Sì, a votare le valutazioni professionali dei magistrati saranno anche i membri laici e non solo i togati.
Quinto quesito con scheda verde: se vince il Sì, ci sarà l'abrogazione dell’obbligo di raccogliere da 25 a 50 firme per potersi candidare come membri dell’Organo di autogoverno della magistratura.
Il viminale, attraverso una circolare, decide che le mascherine per gli elettori ai seggi sono fortemente raccomandate.
Solo in un Paese di melma come il nostro si possono proporre quesiti del genere, mi riferisco soprattutto all'incandidabilità dei condannati.
Ma da chi è venuta fuori sta proposta? Butterei in galera anche lui/loro solo per il fatto di averci pensato.