Quotidiani: Milan horror. Difesa a pezzi. I perchè del crollo.

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GDS: troppa fragilità nel Milan. 18 i gol incassati solo a gennaio. I reparti sono slegati. Fase difensiva autodistrutta. Il Milan non difende più di gruppo ed è la peggior difesa d'Europa. Importanti anche le assenza di Maignan e Bennacer. Non c'è più nemmeno la fase offensiva: manca la creatività. ieri solo un cross. C'è tanto da rivedere, il 4-2-3-1 incluso che come già riferito probabilmente diventerà 4-3-3.

CorSera: è un Milan horror, senza difesa. La crisi del Diavolo è senza fine, i numeri sono da horror show: 6 gare filate senza successi, 18 gol subiti in 7 partite da inizio 2023, che fanno della difesa rossonera la peggiore d’Europa. Il guaio è che i problemi non finiscono lì. I limiti di Tatarusanu sono sotto gli occhi di tutti, un vero vice Maignan come Sportiello andava preso già da tempo, ma convincersi che il colpevole sia solo il portiere romeno sarebbe un errore, l’ennesimo. Sotto processo ci sono tutti: giocatori, staff, allenatore, dirigenza. Si paga un mercato estivo fallimentare, ma anche la convinzione collettiva (e sbagliata) che lo scudetto dell’anno scorso, per quanto meritatissimo, avesse reso tutti campioni. La verità è che se vincere è difficile, rivincere lo è ancora di più. I piccoli diavoli, come li chiamavamo un anno fa, se ne stanno accorgendo a caro prezzo.

Sempre il CorSera: Il crollo verticale del Milan in effetti è un fenomeno paranormale, la squadra che correva, giocava bene e faceva risultati dell’ultima stagione e mezza (da dopo il Covid) si è fermata all’80’ della partita con la Roma. Poi, puff, è sparita. Preparazione sbagliata, giocatori appagati dopo un solo trofeo (ma Ibra non serviva a martellare i compagni per forgiare la mentalità vincente?), errori di mercato, il primo gestito in autonomia da Maldini-Massara (di De Ketelaere si è detto, poi serviva un secondo portiere affidabile), qualche cambio tattico rimandato troppo (un centrocampista in più pareva un’idea sensata). Nessun elemento da solo spiega la squadra molle e impaurita che viene sommersa di gol (12 nelle ultime tre partite, 18 nelle ultime 7), ma il combinato disposto forse sì. Dopo aver smentito di non essere un vincente, ora Pioli deve smentire di non saper arrestare crolli verticali già visti (vedi il precedente all’Inter): da allora però è un allenatore che ha fatto un robusto lavoro su se stesso, ha gli anticorpi per riuscirci. L’importante è marciare uniti: c’è un nuovo ad, Giorgio Furlani, che ha con l’area tecnica rapporti migliori di quelli del suo predecessore Gazidis. Poi la conquista o meno di un posto in Champions sarà per tutti giudice supremo. Perché se in testa il Napoli fa un altro campionato, Roma e Lazio sono pronte a spostare il baricentro del campionato per la prima volta un po’ più a Sud.

CorSport: Milan, così viene giu tutto. Il Sassuolo passeggia a San Siro. Sono ben 12 i gol incassati nelle ultime tre partite. Qualificazione alla Champions ad altissimo rischio.

Il Giornale: il Milan si scopre orribile. Champions a rischio e il club convoca un vertice anche per il mercato. Si proverà a prendere Sportiello (se ne parla a parte NDR). Tatarusanu capro espiatorio. Il Sassuolo non vinceva da ben tre mesi.

Ma Pioli ora cambia il Milan QUI -) Pioli cambia: 4-3-3, Diaz Pobega, Kjaer. Big a rischio.
 
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Sempre il CorSera: Il crollo verticale del Milan in effetti è un fenomeno paranormale, la squadra che correva, giocava bene e faceva risultati dell’ultima stagione e mezza (da dopo il Covid) si è fermata all’80’ della partita con la Roma. Poi, puff, è sparita. Preparazione sbagliata, giocatori appagati dopo un solo trofeo (ma Ibra non serviva a martellare i compagni per forgiare la mentalità vincente?), errori di mercato, il primo gestito in autonomia da Maldini-Massara (di De Ketelaere si è detto, poi serviva un secondo portiere affidabile), qualche cambio tattico rimandato troppo (un centrocampista in più pareva un’idea sensata). Nessun elemento da solo spiega la squadra molle e impaurita che viene sommersa di gol (12 nelle ultime tre partite, 18 nelle ultime 7), ma il combinato disposto forse sì. Dopo aver smentito di non essere un vincente, ora Pioli deve smentire di non saper arrestare crolli verticali già visti (vedi il precedente all’Inter): da allora però è un allenatore che ha fatto un robusto lavoro su se stesso, ha gli anticorpi per riuscirci. L’importante è marciare uniti: c’è un nuovo ad, Giorgio Furlani, che ha con l’area tecnica rapporti migliori di quelli del suo predecessore Gazidis. Poi la conquista o meno di un posto in Champions sarà per tutti giudice supremo. Perché se in testa il Napoli fa un altro campionato, Roma e Lazio sono pronte a spostare il baricentro del campionato per la prima volta un po’ più a Sud.

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Sempre il CorSera: Il crollo verticale del Milan in effetti è un fenomeno paranormale, la squadra che correva, giocava bene e faceva risultati dell’ultima stagione e mezza (da dopo il Covid) si è fermata all’80’ della partita con la Roma. Poi, puff, è sparita. Preparazione sbagliata, giocatori appagati dopo un solo trofeo (ma Ibra non serviva a martellare i compagni per forgiare la mentalità vincente?), errori di mercato, il primo gestito in autonomia da Maldini-Massara (di De Ketelaere si è detto, poi serviva un secondo portiere affidabile), qualche cambio tattico rimandato troppo (un centrocampista in più pareva un’idea sensata). Nessun elemento da solo spiega la squadra molle e impaurita che viene sommersa di gol (12 nelle ultime tre partite, 18 nelle ultime 7), ma il combinato disposto forse sì. Dopo aver smentito di non essere un vincente, ora Pioli deve smentire di non saper arrestare crolli verticali già visti (vedi il precedente all’Inter): da allora però è un allenatore che ha fatto un robusto lavoro su se stesso, ha gli anticorpi per riuscirci. L’importante è marciare uniti: c’è un nuovo ad, Giorgio Furlani, che ha con l’area tecnica rapporti migliori di quelli del suo predecessore Gazidis. Poi la conquista o meno di un posto in Champions sarà per tutti giudice supremo. Perché se in testa il Napoli fa un altro campionato, Roma e Lazio sono pronte a spostare il baricentro del campionato per la prima volta un po’ più a Sud.

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CorSera: è un Milan horror, senza difesa. La crisi del Diavolo è senza fine, i numeri sono da horror show: 6 gare filate senza successi, 18 gol subiti in 7 partite da inizio 2023, che fanno della difesa rossonera la peggiore d’Europa. Il guaio è che i problemi non finiscono lì. I limiti di Tatarusanu sono sotto gli occhi di tutti, un vero vice Maignan come Sportiello andava preso già da tempo, ma convincersi che il colpevole sia solo il portiere romeno sarebbe un errore, l’ennesimo. Sotto processo ci sono tutti: giocatori, staff, allenatore, dirigenza. Si paga un mercato estivo fallimentare, ma anche la convinzione collettiva (e sbagliata) che lo scudetto dell’anno scorso, per quanto meritatissimo, avesse reso tutti campioni. La verità è che se vincere è difficile, rivincere lo è ancora di più. I piccoli diavoli, come li chiamavamo un anno fa, se ne stanno accorgendo a caro prezzo.

Sempre il CorSera: Il crollo verticale del Milan in effetti è un fenomeno paranormale, la squadra che correva, giocava bene e faceva risultati dell’ultima stagione e mezza (da dopo il Covid) si è fermata all’80’ della partita con la Roma. Poi, puff, è sparita. Preparazione sbagliata, giocatori appagati dopo un solo trofeo (ma Ibra non serviva a martellare i compagni per forgiare la mentalità vincente?), errori di mercato, il primo gestito in autonomia da Maldini-Massara (di De Ketelaere si è detto, poi serviva un secondo portiere affidabile), qualche cambio tattico rimandato troppo (un centrocampista in più pareva un’idea sensata). Nessun elemento da solo spiega la squadra molle e impaurita che viene sommersa di gol (12 nelle ultime tre partite, 18 nelle ultime 7), ma il combinato disposto forse sì. Dopo aver smentito di non essere un vincente, ora Pioli deve smentire di non saper arrestare crolli verticali già visti (vedi il precedente all’Inter): da allora però è un allenatore che ha fatto un robusto lavoro su se stesso, ha gli anticorpi per riuscirci. L’importante è marciare uniti: c’è un nuovo ad, Giorgio Furlani, che ha con l’area tecnica rapporti migliori di quelli del suo predecessore Gazidis. Poi la conquista o meno di un posto in Champions sarà per tutti giudice supremo. Perché se in testa il Napoli fa un altro campionato, Roma e Lazio sono pronte a spostare il baricentro del campionato per la prima volta un po’ più a Sud.

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CorSera: è un Milan horror, senza difesa. La crisi del Diavolo è senza fine, i numeri sono da horror show: 6 gare filate senza successi, 18 gol subiti in 7 partite da inizio 2023, che fanno della difesa rossonera la peggiore d’Europa. Il guaio è che i problemi non finiscono lì. I limiti di Tatarusanu sono sotto gli occhi di tutti, un vero vice Maignan come Sportiello andava preso già da tempo, ma convincersi che il colpevole sia solo il portiere romeno sarebbe un errore, l’ennesimo. Sotto processo ci sono tutti: giocatori, staff, allenatore, dirigenza. Si paga un mercato estivo fallimentare, ma anche la convinzione collettiva (e sbagliata) che lo scudetto dell’anno scorso, per quanto meritatissimo, avesse reso tutti campioni. La verità è che se vincere è difficile, rivincere lo è ancora di più. I piccoli diavoli, come li chiamavamo un anno fa, se ne stanno accorgendo a caro prezzo.

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