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Repubblica: il GUP della Procura di Roma deciderà il prossimo 6 novembre se rinviare a giudizio il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e l'AD Chiavelli per l'accusa di falso in bilancio. L'inchiesta riguarda il trasferimento dell'attaccante Victor Osimhen dal Lille al Napoli nell'estate 2020
Secondo l'accusa, per raggiungere la valutazione complessiva di Osimhen richiesta dal Lille (70 milioni, a fronte dei 50 milioni che il Napoli intendeva pagare in denaro), le contropartite tecniche inserite nell'affare sarebbero state "gonfiate" artificiosamente. Le contropartite erano il portiere greco Orestis Karnezis (valutato 5 milioni) e tre giocatori della Primavera: Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri (valutati rispettivamente 4, 4 e 7 milioni).
L'indagine penale ha acquisito le comunicazioni tra Napoli e Lille che, secondo la Procura, proverebbero la natura artificiosa dell'operazione. Una mail inviata dal presidente del Lille, Gerard Lopez, alla dirigenza azzurra indicherebbe la volontà di alterare il valore reale: "Questo, carissimi, vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale che è quello necessario per chiudere". Un'altra mail di Lopez del 17 luglio, che proponeva di inserire il solo Karnezis per i 20 milioni mancanti (valutazione poi ripartita tra i quattro giocatori finali), conteneva l'avvertimento: "Su questo punto è di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull'affare e sul prezzo: vanificherebbe lo scopo dell'accordo e ci farebbe sembrare tutti cattivi".
Le carte includono anche un SMS di De Laurentiis a Giuntoli che dà il benestare all'operazione e messaggi tra l'allora DS partenopeo Cristiano Giuntoli e il suo braccio destro Giuseppe Pompilio (entrambi non indagati) che evidenziano una volontà di massima riservatezza: "Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare", avrebbe detto Pompilio.
Nonostante il rischio del processo penale per i dirigenti, il Napoli non rischia sanzioni sul piano sportivo. Il club era stato deferito e assolto due volte per l'affare Osimhen nel 2022. La Procura FIGC, dopo aver ricevuto il nuovo materiale dall'inchiesta penale, ha ritenuto che gli elementi non fossero sufficienti per riaprire il fascicolo, chiudendo definitivamente la vicenda a livello sportivo.
Secondo l'accusa, per raggiungere la valutazione complessiva di Osimhen richiesta dal Lille (70 milioni, a fronte dei 50 milioni che il Napoli intendeva pagare in denaro), le contropartite tecniche inserite nell'affare sarebbero state "gonfiate" artificiosamente. Le contropartite erano il portiere greco Orestis Karnezis (valutato 5 milioni) e tre giocatori della Primavera: Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri (valutati rispettivamente 4, 4 e 7 milioni).
L'indagine penale ha acquisito le comunicazioni tra Napoli e Lille che, secondo la Procura, proverebbero la natura artificiosa dell'operazione. Una mail inviata dal presidente del Lille, Gerard Lopez, alla dirigenza azzurra indicherebbe la volontà di alterare il valore reale: "Questo, carissimi, vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale che è quello necessario per chiudere". Un'altra mail di Lopez del 17 luglio, che proponeva di inserire il solo Karnezis per i 20 milioni mancanti (valutazione poi ripartita tra i quattro giocatori finali), conteneva l'avvertimento: "Su questo punto è di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull'affare e sul prezzo: vanificherebbe lo scopo dell'accordo e ci farebbe sembrare tutti cattivi".
Le carte includono anche un SMS di De Laurentiis a Giuntoli che dà il benestare all'operazione e messaggi tra l'allora DS partenopeo Cristiano Giuntoli e il suo braccio destro Giuseppe Pompilio (entrambi non indagati) che evidenziano una volontà di massima riservatezza: "Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare", avrebbe detto Pompilio.
Nessun Rischio Sportivo
Nonostante il rischio del processo penale per i dirigenti, il Napoli non rischia sanzioni sul piano sportivo. Il club era stato deferito e assolto due volte per l'affare Osimhen nel 2022. La Procura FIGC, dopo aver ricevuto il nuovo materiale dall'inchiesta penale, ha ritenuto che gli elementi non fossero sufficienti per riaprire il fascicolo, chiudendo definitivamente la vicenda a livello sportivo.
