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Zlatan Ibrahimović, consulente del Milan, è intervenuto all'assemblea generale dell'ECA a Roma esprimendo il suo favore per un aumento del numero delle partite, purché il calendario rimanga sostenibile e attento alle esigenze dei giocatori.
Ibrahimović ha dichiarato: "Da ex calciatore a me interessa giocare il più alto numero possibile di partite. Io dico che più si gioca e meglio è, poi è chiaro che vanno tutelati i giocatori creando un calendario adeguato, sostenibile".
Per rendere il calendario gestibile, ha suggerito una maggiore attenzione al benessere dei calciatori e alle necessità dei club, in particolare sulle convocazioni internazionali: "Si devono rispettare le condizioni fisiche del giocatore e le esigenze dei club, ad esempio si possono chiamare in nazionale i calciatori solo quando necessario. Sarebbe nell'interesse di tutti. Finché il calendario è gestibile allora è tutto possibile".
Riguardo al VAR, l'ex attaccante si è detto favorevole, a condizione che l'utilizzo sia efficiente: "Sono favorevole, ma va usato bene. Se non si perde troppo tempo e si usa in modo efficiente non si dipende più dall'arbitro e i suoi assistenti. Non sono contrario, sono a favore di qualunque cosa migliori il calcio".
"Il mio ruolo? Sto imparando parecchio. Ora guardo il tutto da una prospettiva diversa. Ad essere sinceri non provo la stessa adrenalina ed è per questo che vado in palestra tutti i giorni (sorride, ndr). Comunque sì, sto imparando molto. È un modo nuovo di vedere le cose. Quando era ancora un calciatore pensavo: “Perché non possiamo fare questo? Perché non possiamo fare quello?”, ora sono dall’altra parte del tavolo e capisco tutto. Ora sono più realista”.
"Come strutturare la stagione per vincere tutto? Fino a gennaio ok, tutto quello che hai fatto va bene. Ma poi arrivano gennaio e febbraio, ed è lì che devi essere sul pezzo. Ovviamente c’è anche una componente di fortuna… Volete che dica che mi sarebbe piaciuto vincere la Champions League? Non è un mistero. Ma le persone ricordano più me che non l’ho vinta rispetto al 90% dei giocatori che l’hanno vinta (sorride, ndr). Sono contento che il PSG l’abbia vinta, ma penso che la cosa più difficile da fare sia vincere ancora, riconfermarsi”.
"Chi vincerà il mondiale? Bella domanda. La Svezia non è qualificata… Spero il Brasile per il mio amico Ancelotti, tifo per loro. Ogni cosa che tocca diventa oro, vediamo se riesce a farlo anche col Brasile”.
Ibrahimović ha dichiarato: "Da ex calciatore a me interessa giocare il più alto numero possibile di partite. Io dico che più si gioca e meglio è, poi è chiaro che vanno tutelati i giocatori creando un calendario adeguato, sostenibile".
Per rendere il calendario gestibile, ha suggerito una maggiore attenzione al benessere dei calciatori e alle necessità dei club, in particolare sulle convocazioni internazionali: "Si devono rispettare le condizioni fisiche del giocatore e le esigenze dei club, ad esempio si possono chiamare in nazionale i calciatori solo quando necessario. Sarebbe nell'interesse di tutti. Finché il calendario è gestibile allora è tutto possibile".
Riguardo al VAR, l'ex attaccante si è detto favorevole, a condizione che l'utilizzo sia efficiente: "Sono favorevole, ma va usato bene. Se non si perde troppo tempo e si usa in modo efficiente non si dipende più dall'arbitro e i suoi assistenti. Non sono contrario, sono a favore di qualunque cosa migliori il calcio".
"Il mio ruolo? Sto imparando parecchio. Ora guardo il tutto da una prospettiva diversa. Ad essere sinceri non provo la stessa adrenalina ed è per questo che vado in palestra tutti i giorni (sorride, ndr). Comunque sì, sto imparando molto. È un modo nuovo di vedere le cose. Quando era ancora un calciatore pensavo: “Perché non possiamo fare questo? Perché non possiamo fare quello?”, ora sono dall’altra parte del tavolo e capisco tutto. Ora sono più realista”.
"Come strutturare la stagione per vincere tutto? Fino a gennaio ok, tutto quello che hai fatto va bene. Ma poi arrivano gennaio e febbraio, ed è lì che devi essere sul pezzo. Ovviamente c’è anche una componente di fortuna… Volete che dica che mi sarebbe piaciuto vincere la Champions League? Non è un mistero. Ma le persone ricordano più me che non l’ho vinta rispetto al 90% dei giocatori che l’hanno vinta (sorride, ndr). Sono contento che il PSG l’abbia vinta, ma penso che la cosa più difficile da fare sia vincere ancora, riconfermarsi”.
"Chi vincerà il mondiale? Bella domanda. La Svezia non è qualificata… Spero il Brasile per il mio amico Ancelotti, tifo per loro. Ogni cosa che tocca diventa oro, vediamo se riesce a farlo anche col Brasile”.
