Platini:'Il calcio esploderà. Superlega si farà"

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Platini a Le Figaro

Il calcio esploderà con la decisione della Corte di giustizia europea, secondo cui FIFA e UEFAnon hanno più il monopolio delle competizioni. Succederanno tante cose, la Superlega si farà. Presto o tardi la faranno. Mi chiamano molte persone che – come me non amano FIFA e UEFA. Inizialmente, i più ricchi erano i paesi di calcio che avevano grandi stadi e facevano incassi. Oggi sono i paesi che hanno un sacco di soldi e che vogliono investire: Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti. Il fair-play finanziario era una buona cosa, nella misura in cui dovevi giocare con i soldi che potevi generare tra le tue entrate e il tuo deficit. Ora, è diverso”.

Kopa, Zidane e Mbappe, tutti pilastri del calcio francese e figli dell’immigrazione.
“È anche per questo che sto creando un museo a Jœuf. Ho rifiutato di fare un museo ‘Michel Platini’, volevo piuttosto un museo sull’immigrazione, il calcio, lo sport. Sono una leggenda in Francia, per i giovani e i meno giovani. Ho un dovere di correttezza e di esemplarità, perché rappresento qualcosa. Voglio pulire il mio nome da tutte le false accuse a mio carico (nella vicenda del pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri concessi da Sepp Blatter, allora presidente della Fifa, nel 2011, per un ruolo di consigliere, ndr). La mia famiglia ha sofferto molto. Lo scopo era di cacciarmi dalle istituzioni, volevano eliminarmi e ci sono riusciti. Ma non ho rimpianti”.

Quale sarà il suo futuro? “Sono in pensione, ma ho molte idee e progetti. Non riguardano però ruoli in club o istituzioni calcistiche. Ho visto, in quarant’anni, tutti i leader dei paesi dell’Est che avevano i miei poster nelle loro stanze. Lì ti senti veramente vecchio… Non ricevevano il presidente dell’UEFA, ma Michel Platini il calciatore. O meglio, ricevevano il presidente dell’Uefa, ma facevano la foto con… Michel Platini. Un faccia a faccia con Vladimir Putin non è cosa da poco. Ho anche incontrato anche Merkel, Arafat, Netanyahu e Zelensky. Non avrei mai pensato sarebbe diventato il leader dell’Ucraina. Quel tempo per me è finito. Ora voglio soddisfare il bisogno che ho di servire qualcosa che mi ha dato tutto e per il quale mi sono appassionato. Sono nato nel calcio, morirò nel calcio”.
 

Michelons

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Platini a Le Figaro

Il calcio esploderà con la decisione della Corte di giustizia europea, secondo cui FIFA e UEFAnon hanno più il monopolio delle competizioni. Succederanno tante cose, la Superlega si farà. Presto o tardi la faranno. Mi chiamano molte persone che – come me non amano FIFA e UEFA. Inizialmente, i più ricchi erano i paesi di calcio che avevano grandi stadi e facevano incassi. Oggi sono i paesi che hanno un sacco di soldi e che vogliono investire: Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti. Il fair-play finanziario era una buona cosa, nella misura in cui dovevi giocare con i soldi che potevi generare tra le tue entrate e il tuo deficit. Ora, è diverso”.

Kopa, Zidane e Mbappe, tutti pilastri del calcio francese e figli dell’immigrazione.
“È anche per questo che sto creando un museo a Jœuf. Ho rifiutato di fare un museo ‘Michel Platini’, volevo piuttosto un museo sull’immigrazione, il calcio, lo sport. Sono una leggenda in Francia, per i giovani e i meno giovani. Ho un dovere di correttezza e di esemplarità, perché rappresento qualcosa. Voglio pulire il mio nome da tutte le false accuse a mio carico (nella vicenda del pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri concessi da Sepp Blatter, allora presidente della Fifa, nel 2011, per un ruolo di consigliere, ndr). La mia famiglia ha sofferto molto. Lo scopo era di cacciarmi dalle istituzioni, volevano eliminarmi e ci sono riusciti. Ma non ho rimpianti”.

Quale sarà il suo futuro? “Sono in pensione, ma ho molte idee e progetti. Non riguardano però ruoli in club o istituzioni calcistiche. Ho visto, in quarant’anni, tutti i leader dei paesi dell’Est che avevano i miei poster nelle loro stanze. Lì ti senti veramente vecchio… Non ricevevano il presidente dell’UEFA, ma Michel Platini il calciatore. O meglio, ricevevano il presidente dell’Uefa, ma facevano la foto con… Michel Platini. Un faccia a faccia con Vladimir Putin non è cosa da poco. Ho anche incontrato anche Merkel, Arafat, Netanyahu e Zelensky. Non avrei mai pensato sarebbe diventato il leader dell’Ucraina. Quel tempo per me è finito. Ora voglio soddisfare il bisogno che ho di servire qualcosa che mi ha dato tutto e per il quale mi sono appassionato. Sono nato nel calcio, morirò nel calcio”.
Mah non saprei cosa dire sulla sua vicenda, a me pare di ricordare che avesse venduto i mondiali in cambio dell’acquisto del psg su ordine di Sarkozy… per quanto riguarda il museo anche lui non ha origini propriamente francesi… il suo cognome è italiano
 

Swaitak

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Platini a Le Figaro

Il calcio esploderà con la decisione della Corte di giustizia europea, secondo cui FIFA e UEFAnon hanno più il monopolio delle competizioni. Succederanno tante cose, la Superlega si farà. Presto o tardi la faranno. Mi chiamano molte persone che – come me non amano FIFA e UEFA. Inizialmente, i più ricchi erano i paesi di calcio che avevano grandi stadi e facevano incassi. Oggi sono i paesi che hanno un sacco di soldi e che vogliono investire: Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti. Il fair-play finanziario era una buona cosa, nella misura in cui dovevi giocare con i soldi che potevi generare tra le tue entrate e il tuo deficit. Ora, è diverso”.

Kopa, Zidane e Mbappe, tutti pilastri del calcio francese e figli dell’immigrazione.
“È anche per questo che sto creando un museo a Jœuf. Ho rifiutato di fare un museo ‘Michel Platini’, volevo piuttosto un museo sull’immigrazione, il calcio, lo sport. Sono una leggenda in Francia, per i giovani e i meno giovani. Ho un dovere di correttezza e di esemplarità, perché rappresento qualcosa. Voglio pulire il mio nome da tutte le false accuse a mio carico (nella vicenda del pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri concessi da Sepp Blatter, allora presidente della Fifa, nel 2011, per un ruolo di consigliere, ndr). La mia famiglia ha sofferto molto. Lo scopo era di cacciarmi dalle istituzioni, volevano eliminarmi e ci sono riusciti. Ma non ho rimpianti”.

Quale sarà il suo futuro? “Sono in pensione, ma ho molte idee e progetti. Non riguardano però ruoli in club o istituzioni calcistiche. Ho visto, in quarant’anni, tutti i leader dei paesi dell’Est che avevano i miei poster nelle loro stanze. Lì ti senti veramente vecchio… Non ricevevano il presidente dell’UEFA, ma Michel Platini il calciatore. O meglio, ricevevano il presidente dell’Uefa, ma facevano la foto con… Michel Platini. Un faccia a faccia con Vladimir Putin non è cosa da poco. Ho anche incontrato anche Merkel, Arafat, Netanyahu e Zelensky. Non avrei mai pensato sarebbe diventato il leader dell’Ucraina. Quel tempo per me è finito. Ora voglio soddisfare il bisogno che ho di servire qualcosa che mi ha dato tutto e per il quale mi sono appassionato. Sono nato nel calcio, morirò nel calcio”.
mi suona tanto di "la russia e l'inter falliranno"
 
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