Pioli:”Scudetto? Troppo presto. Non sono integralista “

A.C Milan 1899

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Infatti in difficoltà economica secondo me Thiago Silva era sacrificabile (l'anno dopo anche senza lui e Nesta abbiamo comunque subito pochi gol, la difficoltà era davanti) e poi bisognava scambiare Pato con Tevez quando potevamo farlo, facendo una super plusvalenza con Pato che invece poi abbiamo dovuto spedire via a calci l'anno dopo. Ma Zlatan non doveva assolutamente partire.

Si, concordo assolutamente. Non a caso dopo quella doppia cessione Luca Serafini scrisse un articolo intitolato “il Milan si è dimesso da grande club, ora Berlusconi parli”. E caspita se aveva ragione, anche se penso che il degrado totale del periodo Estate 2012 - fine 2019 non lo avesse previsto nemmeno lui, come nessuno, davvero ci è mancata solo la retrocessione e/o il fallimento, per il resto è stato il periodo più infame della nostra storia.

Riguardo a Tevez poi sfondi una porta aperta. Ma Tevez non è arrivato perché lo smantellamento era già in programma, probabilmente è stato deciso tutto nell’Estate 2011 col Lodo Mondadori, se ricordi doveva arrivare Mister X, un centrocampista di gran qualità, si pensava a Fabregas e arrivò Nocerino. Ovviamente i piani iniziali erano ben diversi, il Lodo Mondadori ha cambiato tutto, da lì Berlusconi e Fininvest hanno cominciato a scarnificare il Milan e a nutrirsi della sua carcassa (tanto per dire, i passivi record che ancora ci portiamo dietro sono un regalo dagli anni di Fininvest, che li scaricava dalle tasse. Poi Mirabelli e Leotardo ci hanno messo il carico da 90, ma sono arrivati che la situazione era disastrosa e ogni acquisto sbagliato sarebbe diventato una zavorra enorme), insieme a Galliani che si intascava più stecche lui di quelle che trovi sulla mensola di un tabaccaio (a proposito dei bidoni coi quali ci ha impestato la rosa da lì in poi). Ma basta che ricordi il mercato dell’Estate 2011, post-scudetto, per capire l’antifona, era già iniziato il Giannino, alla grandissima.

L’operazione Pato/Tevez rientra in quel quadro, diedero la colpa a Barbarella ma la verità è che la società non aveva nessuna intenzione di prendere Tevez (tanto poi che anche Pato venne mandato via, più avanti) a Gennaio 2012 sapendo che avrebbero chiuso baracca e burattini a fine campionato.

E ti dirò di più, io sono sempre stato convinto che quello scudetto lo abbiamo voluto perdere. Robe come far giocare Thiago quando aveva problemi (infatti poi è arrivato l’infortunio e l’abbiamo perso), non voler far giocare Aquilani a nessun costo per non doverlo riscattare (questo già da l’idea su quanto si volesse investire, figuriamoci su Tevez e simili), partite strane come quella con la Fiorentina in casa...

Ripeto, per me dovevamo perderlo, anche perché smantellare tutto dopo uno sconfitta è già dura, ma farlo dopo il secondo scudetto di fila e la seconda stella a portata di mano sarebbe stato ancora più indigeribile per l’opinione pubblica, e sappiamo quanto Silvio ci tenesse.

Inoltre se avessimo vinto ci sarebbero stati da pagare i premi scudetto.

Aldilà dei furti gobbi, io sono sempre stato convinto, e l’ho scritto varie volte anche qui sul forum, che quello scudo la proprietà non lo volesse.

A San Siro ricordo che in tribuna (la Curva l’ho abbandonata da molti anni, come sapete, ne parlavo anche qui https://www.milanworld.net/superlega-i-perche-del-no-vt95530-post2164084.html#post2164084 ) alcuni ne parlavano già a Gennaio 2012, dicevano che Fininvest aveva chiuso definitivamente i rubinetti e che ci aspettava una traversata nel deserto senza precedenti (a dire il vero furono loro a farmi notare le vicende dell’Estate 2011 con Mister X, e a collegarle a quanto sarebbe avvenuto, cioè lo smantellamento), che vincere o perdere quel campionato era l’ultimo dei nostri problemi, che il problema era ciò che ci aspettava, questa era gente che sapeva, gente addentro certe cose (non faccio nomi), io non ci credevo ma in quella infame Estate di otto anni fa capii quanto avessero ragione.

Infatti non sono mai stato un detrattore di Allegri anche per questo (Allegri che, per i detrattori, è “l’unico capace di far perdere uno scudetto ad Ibra”), perché poteva farci poco, eseguiva ordini dall’alto, non era in condizione di decidere autonomamente.
 
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