Tema su cui resto sensibile visto che qui dentro siamo in 4 ad averlo sempre difeso.
Il primo Milan di Pioli, quello del secondo posto a Bergamo e dello scudetto dell’anno successivo, giocava un calcio tra i migliori d’Europa, chi dice il contrario forse non seguiva nemmeno le partite. Gioco offensivo, pressione alta, fraseggi veloci e difesa solida con Tomori (sì lo stesso Tomori di adesso) e Kalulu, non Rudiger e Saliba.
Leggo addirittura che quella squadra era nettamente più forte di questa, forse dimenticando che andavamo in giro con Krunic e Messias titolari. Si parla di Kjaer, di Giroud come grandi campioni dimenticando che prima che venissero da noi erano dati per morti calcisticamente. E forse non è merito dell’allenatore far rendere i giocatori oltre i propri limiti? Ovviamente ai suoi successi hanno contribuito enormemente il lavoro di Paolo in primis ma non ammettere che quella squadra era uno spettacolo da veder giocare rasenta la malafede.
Così com’è chiaro che il suo ciclo l’ultimo anno fosse evidentemente al capolinea lasciando comunque con un secondo posto ed una semifinale di Europa League.
Da allora solo delusioni e finte speranze.
Ciò non toglie che in questo contesto societario nessun allenatore avrebbe la capacità di lasciare il segno, dove ciò che conta è la plusvalenza e il segno + in bilancio.