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Si, poi ripeto, non c'è nulla di male nello studiare, anzi migliora le persone.siamo troppi. La verita' e' che studiare e' diventato alla portata di tutti. Io sono stato il secondo a laurearsi dopo mia cugina, in una famiglia molto numerosa. Il salto generazionale e' netto perche' i miei nonni non avevano neanche finito le elementari. I miei bisnonni tranne una erano analfabeti. Mio padre fu il primo a diplomarsi (perito tecnico). Avere un'enorme quantita' di lauerati oggi ha livellato il campo, se ci pensate l'ingegnere negli anni '80 era quasi un titolo nobiliare, lavoro d'elite per pochi, quelli che venivano da famiglie ricche abbastanza da poter fare studiare i propri figli.
Però bisogna anche poi badare al sodo, inutile che studino tutti, che le donne debbano per forza lavorare anche quando non c'è bisogno eccetera eccetera.
Ma per fare cosa poi? Meglio fare ciò che serve.
Viviamo sereni per Dio, sto concetto che uno debba OBBLIGATORIAMENTE arrivare ad un successo economico di qualche tipo serve solo e soltanto a rendere le persone depresse.
Tanto poi finiremo tutti al cimitero.
Anche perchè stando sul concreto e parlando di sto Dio denaro, se una persona capace va a fare l' idraulico ( esempio a caso) guadagna più di un direttore di banca.