Pastorella:"Milan, scempio che va arrestato".

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
219,523
Reaction score
35,355
Alberto Pastorella, dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 9 ottobre, attacca pesantemente il Milan


La battuta più ricorrente, in queste ore, racconta che il Milan ha messo a segno un fondamentale colpo di mercato in chiave salvezza, strappando a due dirette concorrenti, la Samp, ultima, e il Genoa, penultimo, l’allenatore Stefano Pioli. Si tratta, ovviamente, di un’analisi estrema, ma che in fondo racconta la verità dal momento che entrambe le genovesi avevano contattato il tecnico, prima che su di lui piombasse il Milan: ancora una volta il club rossonero è andato su una figura di non primissimo piano, un tecnico da squadre di seconda e terza fascia, non di una società che ha nel suo palmares 18 scudetti e, soprattutto, 7 Champions League. A giugno, la scelta era ricaduta su Giampaolo dopo che Inzaghi (che sarebbe arrivato con Tare) aveva scelto di rimanere alla Lazio. E adesso Pioli è il piano B dopo il no di Spalletti. Tutto ciò, implica una serie di considerazioni. Innanzitutto, il Milan non ha più l’appeal di un tempo: in passato, qualsiasi allenatore, anche di primo piano, avrebbe fatto carte false pur di arrivare in rossonero. Adesso lo scansano: Spalletti che dice non per ripicca con Marotta è l’esempio più evidente di come sia stata utilizzata la prima scusa buona per evitare una destinazione che evidentemente non convinceva fino in fondo. Ma è vero anche il contrario: che cioè lo stesso Milan non ha più alcuna forza contrattuale. Con 2-3 milioni avrebbe risolto il caso Spalletti, se avesse voluto. Pioli è il nono allenatore in sei stagioni: nello stesso periodo di tempo ci sono state tre proprietà differenti, tre amministratori delegati, per non parlare di diesse e di altri personaggi con ruoli diversi, ma operativi. I progetti sono stati modificati dal giorno alla matti- na, le certezze di oggi sono sempre diventati i dubbi di domani. Vogliamo lo spettacolo, anzi no meglio i punti. Non abbiamo fretta, pensiamo al progetto, epperò Giampaolo conquista il non invidiabile record di essere il tecnico che è durato meno dall’inizio della stagione: appena 11 giorni. Le responsabilità del tecnico sono tante e sono gravi, non le abbiamo mai nascoste. Ma adesso che anche questo cambio è stato portato a termine, è bene che comincino gli esami e i processi anche a chi sta pilotando il Milan in questo caos senza senso. I conti sportivi sono in rosso, i conti economici sono in rosso: i tifosi mugugnano, anzi con- testano proprio. E se la prortesta resta nei termini della civiltà, non gli si può nemmeno dare torto.
 
Registrato
30 Agosto 2017
Messaggi
15,148
Reaction score
10,682
Alberto Pastorella, dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 9 ottobre, attacca pesantemente il Milan


La battuta più ricorrente, in queste ore, racconta che il Milan ha messo a segno un fondamentale colpo di mercato in chiave salvezza, strappando a due dirette concorrenti, la Samp, ultima, e il Genoa, penultimo, l’allenatore Stefano Pioli. Si tratta, ovviamente, di un’analisi estrema, ma che in fondo racconta la verità dal momento che entrambe le genovesi avevano contattato il tecnico, prima che su di lui piombasse il Milan: ancora una volta il club rossonero è andato su una figura di non primissimo piano, un tecnico da squadre di seconda e terza fascia, non di una società che ha nel suo palmares 18 scudetti e, soprattutto, 7 Champions League. A giugno, la scelta era ricaduta su Giampaolo dopo che Inzaghi (che sarebbe arrivato con Tare) aveva scelto di rimanere alla Lazio. E adesso Pioli è il piano B dopo il no di Spalletti. Tutto ciò, implica una serie di considerazioni. Innanzitutto, il Milan non ha più l’appeal di un tempo: in passato, qualsiasi allenatore, anche di primo piano, avrebbe fatto carte false pur di arrivare in rossonero. Adesso lo scansano: Spalletti che dice non per ripicca con Marotta è l’esempio più evidente di come sia stata utilizzata la prima scusa buona per evitare una destinazione che evidentemente non convinceva fino in fondo. Ma è vero anche il contrario: che cioè lo stesso Milan non ha più alcuna forza contrattuale. Con 2-3 milioni avrebbe risolto il caso Spalletti, se avesse voluto. Pioli è il nono allenatore in sei stagioni: nello stesso periodo di tempo ci sono state tre proprietà differenti, tre amministratori delegati, per non parlare di diesse e di altri personaggi con ruoli diversi, ma operativi. I progetti sono stati modificati dal giorno alla matti- na, le certezze di oggi sono sempre diventati i dubbi di domani. Vogliamo lo spettacolo, anzi no meglio i punti. Non abbiamo fretta, pensiamo al progetto, epperò Giampaolo conquista il non invidiabile record di essere il tecnico che è durato meno dall’inizio della stagione: appena 11 giorni. Le responsabilità del tecnico sono tante e sono gravi, non le abbiamo mai nascoste. Ma adesso che anche questo cambio è stato portato a termine, è bene che comincino gli esami e i processi anche a chi sta pilotando il Milan in questo caos senza senso. I conti sportivi sono in rosso, i conti economici sono in rosso: i tifosi mugugnano, anzi con- testano proprio. E se la prortesta resta nei termini della civiltà, non gli si può nemmeno dare torto.

Io non darei torto ai tifosi neanche se la protesta pisciasse in testa alla 2 guerra mondiale.
 

hiei87

Senior Member
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
12,288
Reaction score
3,212
La soluzione è chiudere baracca e burattini. Fare un bel funerale a questa squadra un tempio gloriosa, e andare avanti cambiando nome, stemma, colori sociali, e buona parte dei tifosi. Il resto è solo necrofilia.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
219,523
Reaction score
35,355
Alberto Pastorella, dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 9 ottobre, attacca pesantemente il Milan


La battuta più ricorrente, in queste ore, racconta che il Milan ha messo a segno un fondamentale colpo di mercato in chiave salvezza, strappando a due dirette concorrenti, la Samp, ultima, e il Genoa, penultimo, l’allenatore Stefano Pioli. Si tratta, ovviamente, di un’analisi estrema, ma che in fondo racconta la verità dal momento che entrambe le genovesi avevano contattato il tecnico, prima che su di lui piombasse il Milan: ancora una volta il club rossonero è andato su una figura di non primissimo piano, un tecnico da squadre di seconda e terza fascia, non di una società che ha nel suo palmares 18 scudetti e, soprattutto, 7 Champions League. A giugno, la scelta era ricaduta su Giampaolo dopo che Inzaghi (che sarebbe arrivato con Tare) aveva scelto di rimanere alla Lazio. E adesso Pioli è il piano B dopo il no di Spalletti. Tutto ciò, implica una serie di considerazioni. Innanzitutto, il Milan non ha più l’appeal di un tempo: in passato, qualsiasi allenatore, anche di primo piano, avrebbe fatto carte false pur di arrivare in rossonero. Adesso lo scansano: Spalletti che dice non per ripicca con Marotta è l’esempio più evidente di come sia stata utilizzata la prima scusa buona per evitare una destinazione che evidentemente non convinceva fino in fondo. Ma è vero anche il contrario: che cioè lo stesso Milan non ha più alcuna forza contrattuale. Con 2-3 milioni avrebbe risolto il caso Spalletti, se avesse voluto. Pioli è il nono allenatore in sei stagioni: nello stesso periodo di tempo ci sono state tre proprietà differenti, tre amministratori delegati, per non parlare di diesse e di altri personaggi con ruoli diversi, ma operativi. I progetti sono stati modificati dal giorno alla matti- na, le certezze di oggi sono sempre diventati i dubbi di domani. Vogliamo lo spettacolo, anzi no meglio i punti. Non abbiamo fretta, pensiamo al progetto, epperò Giampaolo conquista il non invidiabile record di essere il tecnico che è durato meno dall’inizio della stagione: appena 11 giorni. Le responsabilità del tecnico sono tante e sono gravi, non le abbiamo mai nascoste. Ma adesso che anche questo cambio è stato portato a termine, è bene che comincino gli esami e i processi anche a chi sta pilotando il Milan in questo caos senza senso. I conti sportivi sono in rosso, i conti economici sono in rosso: i tifosi mugugnano, anzi con- testano proprio. E se la prortesta resta nei termini della civiltà, non gli si può nemmeno dare torto.

.
 

Milanforever26

Senior Member
Registrato
6 Giugno 2014
Messaggi
39,857
Reaction score
3,438
La soluzione è chiudere baracca e burattini. Fare un bel funerale a questa squadra un tempio gloriosa, e andare avanti cambiando nome, stemma, colori sociali, e buona parte dei tifosi. Il resto è solo necrofilia.

La passione non si può uccidere..chiudono il milan e fanno una squadra la tiferei lo stesso sapendo che ERA il mio milan..

Il punto è che siamo in mano da anni ad un miscuglio di incompetenza e malafede mai visto prima..stiamo scontando tutto il bello vissuto..nessun tifoso forse ha mai goduto quanto noi, ci sta tornando indietro
 

hiei87

Senior Member
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
12,288
Reaction score
3,212
La passione non si può uccidere..chiudono il milan e fanno una squadra la tiferei lo stesso sapendo che ERA il mio milan..

Il punto è che siamo in mano da anni ad un miscuglio di incompetenza e malafede mai visto prima..stiamo scontando tutto il bello vissuto..nessun tifoso forse ha mai goduto quanto noi, ci sta tornando indietro

Purtroppo il tempo è inesorabile. Ci si abitua a tutto. I tifosi che hanno visto il grande Milan prima o poi moriranno o riusciranno a staccare con il calcio. Le nuove generazioni avranno solo ricordo di questa sottospecie di squadra chiamata Milan. 70 anni fa Genoa e Torino erano le squadre più gloriose d'Italia. Lo si direbbe oggi? Per noi sarà più o meno la stessa cosa.
 

Milanforever26

Senior Member
Registrato
6 Giugno 2014
Messaggi
39,857
Reaction score
3,438
Purtroppo il tempo è inesorabile. Ci si abitua a tutto. I tifosi che hanno visto il grande Milan prima o poi moriranno o riusciranno a staccare con il calcio. Le nuove generazioni avranno solo ricordo di questa sottospecie di squadra chiamata Milan. 70 anni fa Genoa e Torino erano le squadre più gloriose d'Italia. Lo si direbbe oggi? Per noi sarà più o meno la stessa cosa.

Non paragonerei qualche scudetto nell'anteguerra col Milan delle 5 champions in 20 anni, dei palloni d'oro etc..

Il Milan rimarrà sempre lì, con la Juve e l'Inter al top del tifo in Italia..

Poi prima o dopo torneremo anche a vincere..certo, minimo fra 5 anni
 

Comic Sans

Junior Member
Registrato
10 Agosto 2018
Messaggi
493
Reaction score
17
Alberto Pastorella, dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 9 ottobre, attacca pesantemente il Milan


La battuta più ricorrente, in queste ore, racconta che il Milan ha messo a segno un fondamentale colpo di mercato in chiave salvezza, strappando a due dirette concorrenti, la Samp, ultima, e il Genoa, penultimo, l’allenatore Stefano Pioli. Si tratta, ovviamente, di un’analisi estrema, ma che in fondo racconta la verità dal momento che entrambe le genovesi avevano contattato il tecnico, prima che su di lui piombasse il Milan: ancora una volta il club rossonero è andato su una figura di non primissimo piano, un tecnico da squadre di seconda e terza fascia, non di una società che ha nel suo palmares 18 scudetti e, soprattutto, 7 Champions League. A giugno, la scelta era ricaduta su Giampaolo dopo che Inzaghi (che sarebbe arrivato con Tare) aveva scelto di rimanere alla Lazio. E adesso Pioli è il piano B dopo il no di Spalletti. Tutto ciò, implica una serie di considerazioni. Innanzitutto, il Milan non ha più l’appeal di un tempo: in passato, qualsiasi allenatore, anche di primo piano, avrebbe fatto carte false pur di arrivare in rossonero. Adesso lo scansano: Spalletti che dice non per ripicca con Marotta è l’esempio più evidente di come sia stata utilizzata la prima scusa buona per evitare una destinazione che evidentemente non convinceva fino in fondo. Ma è vero anche il contrario: che cioè lo stesso Milan non ha più alcuna forza contrattuale. Con 2-3 milioni avrebbe risolto il caso Spalletti, se avesse voluto. Pioli è il nono allenatore in sei stagioni: nello stesso periodo di tempo ci sono state tre proprietà differenti, tre amministratori delegati, per non parlare di diesse e di altri personaggi con ruoli diversi, ma operativi. I progetti sono stati modificati dal giorno alla matti- na, le certezze di oggi sono sempre diventati i dubbi di domani. Vogliamo lo spettacolo, anzi no meglio i punti. Non abbiamo fretta, pensiamo al progetto, epperò Giampaolo conquista il non invidiabile record di essere il tecnico che è durato meno dall’inizio della stagione: appena 11 giorni. Le responsabilità del tecnico sono tante e sono gravi, non le abbiamo mai nascoste. Ma adesso che anche questo cambio è stato portato a termine, è bene che comincino gli esami e i processi anche a chi sta pilotando il Milan in questo caos senza senso. I conti sportivi sono in rosso, i conti economici sono in rosso: i tifosi mugugnano, anzi con- testano proprio. E se la prortesta resta nei termini della civiltà, non gli si può nemmeno dare torto.

Tutto perfetto. Mai e poi mai mi sarei aspettato dopo i cinesi un’altra serie di delusioni così lunga e devastante. Ingenuamente ero convinto che il peggio fosse passato e che ci aspettasse un futuro di crescita molto lungo, lento, ma costante. Invece non siamo mai ripartiti sul serio. Non è cambiato assolutamente nulla. Non pretendevo certo lo scudetto con Mirabelli e Fassone (anche se molti ci credevano...), non pretendevo il secondo/terzo posto in carrozza con Leo, non pretendevo la Champions facile facile servita su un vassoio nemmeno quest’anno, ma... mi aspettavo che si riuscisse una buona volta a imboccare la strada giusta. Solo questo. Un accenno di crescita.
Non è facile deludermi perché non sono quello che si definisce un “sognatore”, ma il Milan sta davvero sprofondando oltre le mie più cupe aspettative.
 

hiei87

Senior Member
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
12,288
Reaction score
3,212
Non paragonerei qualche scudetto nell'anteguerra col Milan delle 5 champions in 20 anni, dei palloni d'oro etc..

Il Milan rimarrà sempre lì, con la Juve e l'Inter al top del tifo in Italia..

Poi prima o dopo torneremo anche a vincere..certo, minimo fra 5 anni

Mah, speriamo, ma al momento non c'è nessun elemento che mi faccia pensare alla possibilità di rivincere qualcosa. Da troppi anni cerchiamo inutilmente di rialzarci. Siamo soltanto una bestia agonizzante circondata da avvoltoi, noi tifosi non ci rassegnamo, ma nel concreto non possiamo far nulla.
 
Alto
head>