Sollecitavo da anni l'inserimento di Maldini in società non tanto o non per forza come intenditore di calcio e portatore di risultati, ma come garante di buonafede, che è qualcosa di più alto (specie perché negli ultimi anni era messa in dubbio anche quella, e parto da Galliani).
Il suo modo di stare al mondo, anche contro una vasta fetta di tifosi rossoneri obnubilati da un certo modo opposto di regole che imporrebbero ad un giocatore della propria squadra di essere loro dipendente, è tutto quello che io chiedo ad un mio riferimento nello sport.
Non è facile trovare campioni con quell'etica, non è facile avere qualcuno di cui fidarsi incondizionatamente, di cui sai che se sbaglia è lui il primo a starci male.
E proprio da primo tifoso umano di Paolo, andrei cauto con questo entusiasmo, perché ancora ha qualche difetto di cui deve ripulirsi.
Abbiamo visto che sa riconoscere il talento e che sa trattare su un tavolo, ma intanto ancora non sappiamo quanto abbia avallato delle catastrofiche scelte operate nella gestione con Leonardo.
Ma soprattutto, quando parlo di "ripulirsi" mi riferisco a quella idea di riproporre il suo modello vincente di suo Milan, quello cioè che partendo da un nucleo di ragazzi italiani e con un allenatore a tutti i costi valorizzatore ed un po' visionario, si possa arrivare al vertice.
Una parte di quel modello è già fallito miseramente con la scelta di Giampaolo (alias Sacchi nel suo modello) e con scelte tragiche nel presentarsi alla stagione 19/20.
No, il calcio ed i nostri conti non permettono di perseguire quel modello virtuoso, frutto di nuovi parametri economici e finanziari stabiliti da Berlusconi, ma impongono più flessibilità nel rincorrere la dinastia vincente.
E flessibilità vuol dire anche il coraggio, all'occorrenza, di cedere qualche big per aggiustare i conti con plusvalenze decisive e rilanciare gli investimenti.
Paolo si consacrerà nella misura in cui riuscirà, come fanno tutte le grandi squadre oggi, a cedere per tantissimi soldi un big ed avere già pronti 2 cambi dello stesso livello a metà prezzo.
Se invece crede che bisogna sempre e comunque rinnovare tutti e pensare al Milan come la sua carriera (quindi Romagnoli e turco a vita rossoneri), rischiamo il bagnomaria alla distanza.