Ordine:"Milan, solo Ibra al comando".

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Franco Ordine dal CorSPort in edicola:"Cosa fa Ibra nel Milan? Che ruolo ha Ibra nel Milan? Non ha un ruolo nel management del Milan… Sono i quesiti e i giudizi ascoltati fino all’altro giorno in giro per il calcio italiano e ripetuto, come un motivetto che piace tanto, anche da molti addetti ai lavori. In particolare gli agenti dei calciatori ai quali Ibra non dedica molta attenzione preferendo avere rapporti direttamente con i calciatori, quando decide di contattarli e di raccontare loro l’interesse dei rossoneri. Forse da ieri tutta questa narrazione può tornare nel cassetto dei ricordi di una estate molto chiacchierata e colma di qualche grossolano pregiudizio. Basta ascoltare la frase, netta e chiara, sul mercato dichiarato chiuso qualche ora prima dal tecnico Fonseca, per capire chi comanda da quelle parti. «Decido io se il mercato è chiuso o aperto, siamo solo al sesto giorno, per il settino c’è ancora tempo» la dichiarazione che può sembrare una sorta di smentita di Fonseca ma è invece un avviso a tutti i naviganti, presenti e futuri, su chi guida in materia calcistica il club. Ed è anche un atto di coraggio perché a questo modo Ibra si assume la responsabilità del mercato e delle scelte effettuate, decise -come lui stesso spiega- anche prima della scelta dell’allenatore. Specie dopo quel debutto di ieri sera a San Siro, con una squadra spenta nelle gambe oltre che nelle idee e salvata nel fi nale. D’accordo è il primato della società che viene sancito in maniera solenne ma poi contano anche i risultati e questa partenza falsa pesa come un macigno anche sulle spalle di Zlatan. I tecnici e i calciatori passano, il club resta. E il club deve avere una visione. La stessa visione che ha consentito al Milan di far arrivare, tra la stagione passata e quella appena cominciata, ben 14 nuovi giocatori, una sorta di rifondazione rispetto a quella precedente che portò la fi rma di Boban prima e poi di Maldini. Non solo. Anche dal punto di vista finanziario c’è da prendere atto della realtà milanista che è esattamente il contrario della narrazione precedente. La presenza di Theo e Maignan è un fatto, i due rinnovi sono in corso di trattativa, e le spese sopportate fin qui al netto delle entrate superano i 90 milioni. Tutti argomenti che non contano più da ieri notte perché restano le due sberle sul viso del Toro e la sconfi tta evitata, come l’anno scorso, da una stoccata di Okafor".



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Zenos

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Franco Ordine dal CorSPort in edicola:"Cosa fa Ibra nel Milan? Che ruolo ha Ibra nel Milan? Non ha un ruolo nel management del Milan… Sono i quesiti e i giudizi ascoltati fino all’altro giorno in giro per il calcio italiano e ripetuto, come un motivetto che piace tanto, anche da molti addetti ai lavori. In particolare gli agenti dei calciatori ai quali Ibra non dedica molta attenzione preferendo avere rapporti direttamente con i calciatori, quando decide di contattarli e di raccontare loro l’interesse dei rossoneri. Forse da ieri tutta questa narrazione può tornare nel cassetto dei ricordi di una estate molto chiacchierata e colma di qualche grossolano pregiudizio. Basta ascoltare la frase, netta e chiara, sul mercato dichiarato chiuso qualche ora prima dal tecnico Fonseca, per capire chi comanda da quelle parti. «Decido io se il mercato è chiuso o aperto, siamo solo al sesto giorno, per il settino c’è ancora tempo» la dichiarazione che può sembrare una sorta di smentita di Fonseca ma è invece un avviso a tutti i naviganti, presenti e futuri, su chi guida in materia calcistica il club. Ed è anche un atto di coraggio perché a questo modo Ibra si assume la responsabilità del mercato e delle scelte effettuate, decise -come lui stesso spiega- anche prima della scelta dell’allenatore. Specie dopo quel debutto di ieri sera a San Siro, con una squadra spenta nelle gambe oltre che nelle idee e salvata nel fi nale. D’accordo è il primato della società che viene sancito in maniera solenne ma poi contano anche i risultati e questa partenza falsa pesa come un macigno anche sulle spalle di Zlatan. I tecnici e i calciatori passano, il club resta. E il club deve avere una visione. La stessa visione che ha consentito al Milan di far arrivare, tra la stagione passata e quella appena cominciata, ben 14 nuovi giocatori, una sorta di rifondazione rispetto a quella precedente che portò la fi rma di Boban prima e poi di Maldini. Non solo. Anche dal punto di vista finanziario c’è da prendere atto della realtà milanista che è esattamente il contrario della narrazione precedente. La presenza di Theo e Maignan è un fatto, i due rinnovi sono in corso di trattativa, e le spese sopportate fin qui al netto delle entrate superano i 90 milioni. Tutti argomenti che non contano più da ieri notte perché restano le due sberle sul viso del Toro e la sconfi tta evitata, come l’anno scorso, da una stoccata di Okafor".



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Questo deve andare a nascondersi. Insieme al sumaro che da la colpa della formazione assurda all abbondanza in rosa.
 
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Franco Ordine dal CorSPort in edicola:"Cosa fa Ibra nel Milan? Che ruolo ha Ibra nel Milan? Non ha un ruolo nel management del Milan… Sono i quesiti e i giudizi ascoltati fino all’altro giorno in giro per il calcio italiano e ripetuto, come un motivetto che piace tanto, anche da molti addetti ai lavori. In particolare gli agenti dei calciatori ai quali Ibra non dedica molta attenzione preferendo avere rapporti direttamente con i calciatori, quando decide di contattarli e di raccontare loro l’interesse dei rossoneri. Forse da ieri tutta questa narrazione può tornare nel cassetto dei ricordi di una estate molto chiacchierata e colma di qualche grossolano pregiudizio. Basta ascoltare la frase, netta e chiara, sul mercato dichiarato chiuso qualche ora prima dal tecnico Fonseca, per capire chi comanda da quelle parti. «Decido io se il mercato è chiuso o aperto, siamo solo al sesto giorno, per il settino c’è ancora tempo» la dichiarazione che può sembrare una sorta di smentita di Fonseca ma è invece un avviso a tutti i naviganti, presenti e futuri, su chi guida in materia calcistica il club. Ed è anche un atto di coraggio perché a questo modo Ibra si assume la responsabilità del mercato e delle scelte effettuate, decise -come lui stesso spiega- anche prima della scelta dell’allenatore. Specie dopo quel debutto di ieri sera a San Siro, con una squadra spenta nelle gambe oltre che nelle idee e salvata nel fi nale. D’accordo è il primato della società che viene sancito in maniera solenne ma poi contano anche i risultati e questa partenza falsa pesa come un macigno anche sulle spalle di Zlatan. I tecnici e i calciatori passano, il club resta. E il club deve avere una visione. La stessa visione che ha consentito al Milan di far arrivare, tra la stagione passata e quella appena cominciata, ben 14 nuovi giocatori, una sorta di rifondazione rispetto a quella precedente che portò la fi rma di Boban prima e poi di Maldini. Non solo. Anche dal punto di vista finanziario c’è da prendere atto della realtà milanista che è esattamente il contrario della narrazione precedente. La presenza di Theo e Maignan è un fatto, i due rinnovi sono in corso di trattativa, e le spese sopportate fin qui al netto delle entrate superano i 90 milioni. Tutti argomenti che non contano più da ieri notte perché restano le due sberle sul viso del Toro e la sconfi tta evitata, come l’anno scorso, da una stoccata di Okafor".



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Non mi sento rappresentato da questo Zingaro non c'entra nulla con noi
 

Swaitak

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Padron Frodani ha ordinato di mettere subito in chiaro il colpevole del fallimento
 

malos

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L'odiatore di Maldini ovviamente lecca a Ibra.
Questo lo ripeto, è il peggiore di tutti.
 
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L'odiatore di Maldini ovviamente lecca a Ibra.
Questo lo ripeto, è il peggiore di tutti.

Per avere tutto questo credito mi viene da pensare che lo zingaro abbia spinto per cacciare Maldini o comunque sia stato ampiamente complice.
Figuriamoci se uno con un ego del genere non vuol comandare lui per quanto riguarda certe dinamiche tecniche e di spogliatoio... Non farebbe il secondo manco di sé stesso...
 

Zenos

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Admin non vedo il post official di Ibra...
Puoi aprirlo per qualche minuto?dovrei insultarlo pesantemente.
 
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