Ordine:"Addio Conceicao. Una coppa per salvare il presente".

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Franco Ordine da Il Giornale in edicola:"Le stoccate (di social, critica e tifosi) per le scelte capricciose di Napoli hanno lasciato il segno. Sergio Conceiçao ha incassato e replicato, in modo composto. «Per far contenti tutti, ci vorrebbero 26 titolari» è la sintesi della sua arringa velata da un sano risentimento. «Metterò in campo un undici forte» è la promessa generica prima di tornare sulla decisione più discussa, cioè la panchina di Leao durante il primo tempo di Napoli. «È facile parlare dopo, le mie decisioni sono prese vedendo cose che voi non vedete e che riguardano la gestione fisica e altre situazioni» la risposta più articolata sul punto che è diventato la sua spina nel fianco, proprio come Fonseca. La traduzione corretta è la seguente: ho i miei buoni motivi che restano comunque misteriosi e che sono resi fragili dal sostituto, Joao Felix, schierato in un ruolo mai occupato e che ne ha accentuato le difficoltà d'inserimento. A tal punto che a fine intervallo, Walker ha rivolto al pupillo di Jorge Mendes un appuntito rimprovero («passa la palla, qui nessuno è Messi» la stoccata rilanciata dalle immagini di Dazn). Sul punto, coinvolgendo nel ragionamento anche Gimenez, autore del rigore fallito, Conceiçao è stato ancora più deciso.

«Ho fiducia in Santiago, l'inizio non è mai scontato, anche nel mio caso appena arrivato in Italia mi chiamavano pippa» è il suo amarcord personale che forse prelude a una scelta di tipo diverso nel derby di questa sera (ancora Abraham?). Di certo il Milan è dinanzi all'unico bivio rimasto: o imbocca un sentiero virtuoso verso la finale oppure è un fallimento conclamato, una replica del naufragio del Napoli di un torneo fa. «Non è da Milan la classifica, lo so, è un disastro e la coppa Italia rappresenta la strada più corta per guadagnare l'Europa» riconosce il tecnico portoghese che deve cancellare, oltre alle sconfitte, anche una dolorosa striscia di gol incassati nella prima parte della sfida. L'unico assente è Loftus Cheek rientrato da Napoli dopo l'intervento chirurgico e per l'occasione è possibile la candidatura di Jimenez (l'alternativa a Musah) a destra per limitare Dimarco, uno degli snodi fondamentali del gioco interista.

L'amarezza di Conceiçao è forse legata più alla consapevolezza che la sconfitta di Napoli ha ridotto le quotazioni di una possibile conferma per la prossima stagione. Ibra e Moncada sono stati al suo fianco anche ieri ma la scena principale si è spostata a Londra dove è avvenuto un summit tra l'ad Furlani e il ds Paratici per definire i dettagli della futura collaborazione.

Perché a Londra, visto che i due erano a Milano nei giorni scorsi, ha una sola spiegazione: è intervenuto magari Gerry Cardinale. Con Paratici ds in carica il dossier allenatore prenderà un sicuro indirizzo italiano e colmerà una lacuna segnalata da almeno due anni con colpevole ritardo.

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Franco Ordine da Il Giornale in edicola:"Le stoccate (di social, critica e tifosi) per le scelte capricciose di Napoli hanno lasciato il segno. Sergio Conceiçao ha incassato e replicato, in modo composto. «Per far contenti tutti, ci vorrebbero 26 titolari» è la sintesi della sua arringa velata da un sano risentimento. «Metterò in campo un undici forte» è la promessa generica prima di tornare sulla decisione più discussa, cioè la panchina di Leao durante il primo tempo di Napoli. «È facile parlare dopo, le mie decisioni sono prese vedendo cose che voi non vedete e che riguardano la gestione fisica e altre situazioni» la risposta più articolata sul punto che è diventato la sua spina nel fianco, proprio come Fonseca. La traduzione corretta è la seguente: ho i miei buoni motivi che restano comunque misteriosi e che sono resi fragili dal sostituto, Joao Felix, schierato in un ruolo mai occupato e che ne ha accentuato le difficoltà d'inserimento. A tal punto che a fine intervallo, Walker ha rivolto al pupillo di Jorge Mendes un appuntito rimprovero («passa la palla, qui nessuno è Messi» la stoccata rilanciata dalle immagini di Dazn). Sul punto, coinvolgendo nel ragionamento anche Gimenez, autore del rigore fallito, Conceiçao è stato ancora più deciso.

«Ho fiducia in Santiago, l'inizio non è mai scontato, anche nel mio caso appena arrivato in Italia mi chiamavano pippa» è il suo amarcord personale che forse prelude a una scelta di tipo diverso nel derby di questa sera (ancora Abraham?). Di certo il Milan è dinanzi all'unico bivio rimasto: o imbocca un sentiero virtuoso verso la finale oppure è un fallimento conclamato, una replica del naufragio del Napoli di un torneo fa. «Non è da Milan la classifica, lo so, è un disastro e la coppa Italia rappresenta la strada più corta per guadagnare l'Europa» riconosce il tecnico portoghese che deve cancellare, oltre alle sconfitte, anche una dolorosa striscia di gol incassati nella prima parte della sfida. L'unico assente è Loftus Cheek rientrato da Napoli dopo l'intervento chirurgico e per l'occasione è possibile la candidatura di Jimenez (l'alternativa a Musah) a destra per limitare Dimarco, uno degli snodi fondamentali del gioco interista.

L'amarezza di Conceiçao è forse legata più alla consapevolezza che la sconfitta di Napoli ha ridotto le quotazioni di una possibile conferma per la prossima stagione. Ibra e Moncada sono stati al suo fianco anche ieri ma la scena principale si è spostata a Londra dove è avvenuto un summit tra l'ad Furlani e il ds Paratici per definire i dettagli della futura collaborazione.

Perché a Londra, visto che i due erano a Milano nei giorni scorsi, ha una sola spiegazione: è intervenuto magari Gerry Cardinale. Con Paratici ds in carica il dossier allenatore prenderà un sicuro indirizzo italiano e colmerà una lacuna segnalata da almeno due anni con colpevole ritardo.

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L'eventuale vittoria della Coppa Italia (che non avverrà) non potrà di certo salvare la stagione. Dai non scherziamo.
 

CS10

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Anche passassimo la semifinale ne prenderemmo 3 dal Bologna
 

kipstar

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due cose :

1 - ci sono solo i risultati a definire il lavoro e le scelte di un allenatore. Se vinci sei bravo se perdi no. E' semplice. anche perché giustamente come dice Sergio non si conoscono tutte le ragioni delle sue scelte. Quindi si va all'osso e si valuta in base ai risultati ottenuti.

2 - la stagione è già conclamata come fallimentare. Non tanto perché magari vinci supercoppa e coppa italia. Ma perché il percorso della squadra non è mai stato costante. non ha mai dato l'idea di essere una progetto che possa funzionare. Vai fuori dalla CL a Zagabria e in campionato non batti quasi nessuna delle squadre che ti sono davanti.



IMHO
 
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