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C’é anche la questione di cosa si intende per “vita normale”.
Ieri a casa mia un esempio tipo.
Io e mia moglie invitiamo a cena 2 amici. Cena, stando seduti al tavolo a circa 1 m di distanza reciproca, ma, ovviamente, senza mascherina, anche dopo il caffé.
Figlia 1 ad una festa ristretta di compleanno a cui partecipa la sua mini-bolla di 5 amiche (una da poco ha fatto il trapianto del midollo per Leucemia) . Niente mascherina, ma sono abbastanza prudenti nei contatti fuori da questa mini-bolla.
Figlia 2 cena di compleanno con la classe (anche in questo caso é per lei é la mini-bolla di amicizie principali). Locale non adeguato, distanze non garantite, ok che é il gruppo di frequentazione principale, ma essendo piú esteso (15 persone) avrebbe dovuto garantire maggiori distanze.
Vado a prendere Figlia 2 in centro a Cantù e vedo locali pieni di persone assembrate,m senza mascherina, ma intendo bar che tra dentro il locale e immediatamente di fronte hanno circa 100 persone (che immagino siano le piú disparate) che chiacchierano a 30-40 cm d distanza con un bicchiere in mano. La situazione era comune in almeno 2 bar del centro.
Cosa é vita normale, cosa va concesso?
Per me la cena con amici, in numero ridotto cercando di restare abbastanza distanziati si puó fare, anche se in caso ci si puó rinunciare.
La festa di compleanno privata a cui partecipa una bolla ristretta di amicizie si deve poter concedere, isola e nuovamente, completamente i giovani ha un costo sociale pesante.
La cena della classe si puó fare, ma il locale deve garantire spazio tra i commensali e spazio tra i tavoli adeguato, quando escono per passeggiare, devono indossare mascherina. Ma a e questo bisognerá valutare finché si potrá farlo.
La movida con centinaia di persone assembrate a bere ecc..... No! Usate tinder piuttosto.
La modulazione dei comportamenti non sembra che siamo in grado di definirla autonomamente (io troverei assurdo comportarmi come quei ragazzi della movida, ma evidentemente non é cosí per tutti), quindi, purtroppo, serve una “legge” che definisca i comportamenti permessi e organismi (anche l’esercito se le forze pubbliche non sono sufficienti, tanto non é che l’esercito ha altro da fare) che le fanno rispettare almeno i limiti nei posti pubblici.
Chissà quante di queste robe sono davvero reali, ormai quando parli tu non riesco a credere ad una sola parola. Pur di screditare i "disobbedienti" butti melma da mesi sulla mia categoria, solo per cercare di giustificare le azioni del tuo amato partito. Per te o locali sono il male assoluto, inventi storie senza senso ma se si parla dei parchi, delle stazioni, delle zone di spaccio quelle ti stanno bene perché ci sono i tuoi amichetti colorati. Quasi tutti i locali hanno numero ridotto tra il 30 e il 50% dei posti, distanze, la mascherina te la togli solo al tuo tavolo e nessuno ti viene a sputare addosso come vuoi far credere tu.