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L'annuncio del Premio Nobel per la Pace è atteso domani, alle 11:00 (ora di Oslo), con 338 candidati in lizza.
Tra i candidati di alto profilo figura Donald Trump, che non nasconde il suo desiderio di vincere il premio, rivendicandolo per i suoi presunti successi nell'aver posto fine a "otto guerre". Trump, già candidato nel 2020 e 2021, è stato nuovamente nominato da diversi capi di Stato e di governo, inclusi rappresentanti di Israele, Pakistan, Congo e Cambogia. Inoltre, le famiglie degli ostaggi israeliani hanno chiesto di premiarlo per il suo impegno nel rilascio delle persone rapite il 7 ottobre. Le agenzie di scommesse lo indicano tra i favoriti, insieme a Yulia Navalnaya (moglie del dissidente russo), Volodymyr Zelensky e all'attivista Greta Thunberg.
Altri candidati di rilievo includono l'attivista svedese Greta Thunberg, la relatrice speciale dell'ONU per i territori palestinesi occupati Francesca Albanese, e organizzazioni come la Corte Internazionale di Giustizia e gli osservatori dell'Osce.
Nonostante il sostegno, molti esperti, come la direttrice dell'Istituto di ricerca sulla pace di Oslo Nina Graeger, ritengono improbabile la vittoria di Trump, osservando che alcune delle sue politiche contraddicono i principi del Nobel, come la cooperazione internazionale e il disarmo.
Il presidente del Comitato Jørgen Watne Frydnes ha sottolineato che la scelta si basa su ciò che i candidati "hanno concretamente realizzato al servizio della pace". Lo stesso Trump si è recentemente mostrato scettico: "Ho risolto otto guerre ma non mi daranno mai il Nobel per la pace... Lo daranno a qualcuno che non ha combinato nulla".
Lo riporta l'Ansa
Tra i candidati di alto profilo figura Donald Trump, che non nasconde il suo desiderio di vincere il premio, rivendicandolo per i suoi presunti successi nell'aver posto fine a "otto guerre". Trump, già candidato nel 2020 e 2021, è stato nuovamente nominato da diversi capi di Stato e di governo, inclusi rappresentanti di Israele, Pakistan, Congo e Cambogia. Inoltre, le famiglie degli ostaggi israeliani hanno chiesto di premiarlo per il suo impegno nel rilascio delle persone rapite il 7 ottobre. Le agenzie di scommesse lo indicano tra i favoriti, insieme a Yulia Navalnaya (moglie del dissidente russo), Volodymyr Zelensky e all'attivista Greta Thunberg.
Altri candidati di rilievo includono l'attivista svedese Greta Thunberg, la relatrice speciale dell'ONU per i territori palestinesi occupati Francesca Albanese, e organizzazioni come la Corte Internazionale di Giustizia e gli osservatori dell'Osce.
Nonostante il sostegno, molti esperti, come la direttrice dell'Istituto di ricerca sulla pace di Oslo Nina Graeger, ritengono improbabile la vittoria di Trump, osservando che alcune delle sue politiche contraddicono i principi del Nobel, come la cooperazione internazionale e il disarmo.
Il presidente del Comitato Jørgen Watne Frydnes ha sottolineato che la scelta si basa su ciò che i candidati "hanno concretamente realizzato al servizio della pace". Lo stesso Trump si è recentemente mostrato scettico: "Ho risolto otto guerre ma non mi daranno mai il Nobel per la pace... Lo daranno a qualcuno che non ha combinato nulla".
Lo riporta l'Ansa