La parte più divertente è che come in tutte le cose serve equilibrio, ed è di inferenza logica, quindi il problema in realtà non sussiste. I porti non devono essere chiusi, i porti non devono essere aperti. Ci deve essere integrazione fintanto che è sostenibile. Dal momento che non sosteniamo noi stessi al momento ed abbiamo bisogno del reddito di cittadinanza, da noi può entrare solo chi ha davvero bisogno di asilo per motivi umanitari.
Ovviamente questo è l'assunto. Poi si deve sconfiggere i falsi perbenisti, i falsi buonisti, i falsi ecologisti... l'ipocrisia. L'ipocrisia di chi aggira le regole per poter dire di aver fatto del bene.
Guardate l'assurda conclusione della questione, nei dati di fatto. Salvini, un uomo politico con derive nazi-fasciste evidenti, ha fatto soffrire qualche centinaia di migranti su un paio di navi, ma ha ottenuto una riduzione degli sbarchi, migliorando la situazione italiana ed evitando l'accesso a finti richiedenti asilo. I numeri dicono che ha fatto male per 30 (valore simbolico), ma ha fatto bene per 50 (altro valore simbolico). Il male fa più bene del bene. Siamo al paradosso. Ed a questo si arriva quando fare il bene diventa cieco, quando difendere l'ambiente diventa cieco, quando in genere l'uomo evita di guardare e giungere al compromesso.