Milan: stadio nel 2027 poi San Siro demolito. No in proprio. Avanti insieme.

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La GDS conferma le news di ieri sulla demolizione di San Siro e aggiunge: accanto al nuovo San Siro non resterà più niente dello stadio di oggi: Inter e Milan hanno deciso, del glorioso impianto nato nel 1926 e ingrandito nel 1955 e 1990 non sarà mantenuta nemmeno una parte. Dopo un lunghissimo tira e molla, ecco la svolta. La Cattedrale, lo stadio del futuro rossonerazzurro, nascerà nel 2027-2028 e subito dopo verrà tirato giù il Meazza. Completamente. Niente resti, niente vestigia. Nessuna parte sarà conservata e rifunzionalizzata. La novità è emersa nella relazione che Inter e Milan hanno presentato in Comune e poi a Roma per l’avvio del dibattito pubblico sul progetto dell’intero distretto diSanSiro, rivistodai club per rispondere alle richieste di Palazzo Marino, prima su tutte lariduzione del cemento attorno allo stadio. Il passaggio da un indice volumetrico di 0,51 (quello che volevano le società) a 0,35 e la necessità di garantire un ampio spazio verde nella zona (50mila metri quadrati, con un grande parco urbano) hanno spinto nerazzurri e rossoneri a tornare sulla loro proposta originaria: demolire completamente il Meazza. Una scelta che tanti hanno criticato in città fin dal 2019, quando venne presentato il progetto di fattibilità dello stadio di proprietà dei club. E che sarà uno dei temi più caldi del dibattito pubblico, al via la settimana prossima.

Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.

Tuttosport: Inter e Milan potrebbero valutare anche altre zone oltre all’area ex Falck di Sesto San Giovanni per il nuovo stadio, nel caso in cui non andasse in porto la realizzazione della Cattedrale a fianco di San Siro che verrebbe abbattuto. L’unica alternativa al piano principale non è quella offerta dall’enorme distesa di terreni alle porte di Milano, un tempo sede degli impianti siderurgici, ora sempre più al centro di numerose nuove attività in pieno sviluppo. Sarebbero al vaglio dei club anche altri siti. Un accorgimento che può essere dettato anche da motivi negoziali nel corso di un’eventuale trattativa con MilanoSesto, società proprietaria dei terreni ex Falck. In questo modo Inter e Milan sarebbero meno dipendenti dalla volontà di un singolo venditore. Al momento pare riprendere quota l’idea che i due club si muoverebbero insieme pure lontano dalla zona di San Siro. Sembrava che il Milan targato RedBird avrebbe optato per uno stadio in autonomia ma esigenze finanziarie suggerirebbero di proseguire comunque in coabitazione per dividere le spese. Peraltro nel nuovo assetto proprietario del Milan avrà un ruolo significativo Yankee Global Enterprises, il gruppo che controlla i New York Yankees, ospitati dallo Yankee Stadium, uno dei pochi impianti condivisi ad alto livello, visto che la famosa squadra di baseball lo utilizza insieme al New York City di calcio. In passato Inter e Milan separatamente avevano effettuato sondaggi per uno stadio in aree diverse: San Donato, Scalo Farini, Expo. Questi discorsi saranno affrontati in modo più dettagliato alla fine del dibattito pubblico organizzato dal Comune di Milano per condividere con la cittadinanza il progetto della Cattedrale, finora l’unico ufficialmente sul tavolo. I club aspettano questo passaggio senza sbilanciarsi su cosa potrà succedere successivamente in caso di mancato accordo con Palazzo Marino. Nel corso del confronto si parlerà ancora dell’attuale San Siro: «Vediamo cosa uscirà dal dibattito pubblico. Lasciamo discutere la città, capisco che il progetto ha senso per le squadre», dice il sindaco Beppe Sala a proposito dell’ultimo disegno che non prevede più la conservazione di una parte del Meazza. Un taglio necessario dopo l’ultima diminuzione delle volumetrie commerciali voluto dal Comune. Sala è molto chiaro: «A tutti quelli che dicono che deve rimanere San Siro chiedo cosa ne facciamo. Anche dai comitati che difendono San Siro non è venuta fuori un’idea per poter gestire due stadi. Dal mio punto di vista, è economicamente gravoso, a meno che qualcuno non si faccia avanti per dire: “Lo gestiamo noi e lo affittiamo noi per una serie di anni”. Anche per questo serve discuterne»
 
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Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.
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Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.
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Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.

Tuttosport: Inter e Milan potrebbero valutare anche altre zone oltre all’area ex Falck di Sesto San Giovanni per il nuovo stadio, nel caso in cui non andasse in porto la realizzazione della Cattedrale a fianco di San Siro che verrebbe abbattuto. L’unica alternativa al piano principale non è quella offerta dall’enorme distesa di terreni alle porte di Milano, un tempo sede degli impianti siderurgici, ora sempre più al centro di numerose nuove attività in pieno sviluppo. Sarebbero al vaglio dei club anche altri siti. Un accorgimento che può essere dettato anche da motivi negoziali nel corso di un’eventuale trattativa con MilanoSesto, società proprietaria dei terreni ex Falck. In questo modo Inter e Milan sarebbero meno dipendenti dalla volontà di un singolo venditore. Al momento pare riprendere quota l’idea che i due club si muoverebbero insieme pure lontano dalla zona di San Siro. Sembrava che il Milan targato RedBird avrebbe optato per uno stadio in autonomia ma esigenze finanziarie suggerirebbero di proseguire comunque in coabitazione per dividere le spese. Peraltro nel nuovo assetto proprietario del Milan avrà un ruolo significativo Yankee Global Enterprises, il gruppo che controlla i New York Yankees, ospitati dallo Yankee Stadium, uno dei pochi impianti condivisi ad alto livello, visto che la famosa squadra di baseball lo utilizza insieme al New York City di calcio. In passato Inter e Milan separatamente avevano effettuato sondaggi per uno stadio in aree diverse: San Donato, Scalo Farini, Expo. Questi discorsi saranno affrontati in modo più dettagliato alla fine del dibattito pubblico organizzato dal Comune di Milano per condividere con la cittadinanza il progetto della Cattedrale, finora l’unico ufficialmente sul tavolo. I club aspettano questo passaggio senza sbilanciarsi su cosa potrà succedere successivamente in caso di mancato accordo con Palazzo Marino. Nel corso del confronto si parlerà ancora dell’attuale San Siro: «Vediamo cosa uscirà dal dibattito pubblico. Lasciamo discutere la città, capisco che il progetto ha senso per le squadre», dice il sindaco Beppe Sala a proposito dell’ultimo disegno che non prevede più la conservazione di una parte del Meazza. Un taglio necessario dopo l’ultima diminuzione delle volumetrie commerciali voluto dal Comune. Sala è molto chiaro: «A tutti quelli che dicono che deve rimanere San Siro chiedo cosa ne facciamo. Anche dai comitati che difendono San Siro non è venuta fuori un’idea per poter gestire due stadi. Dal mio punto di vista, è economicamente gravoso, a meno che qualcuno non si faccia avanti per dire: “Lo gestiamo noi e lo affittiamo noi per una serie di anni”. Anche per questo serve discuterne»
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Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.

Tuttosport: Inter e Milan potrebbero valutare anche altre zone oltre all’area ex Falck di Sesto San Giovanni per il nuovo stadio, nel caso in cui non andasse in porto la realizzazione della Cattedrale a fianco di San Siro che verrebbe abbattuto. L’unica alternativa al piano principale non è quella offerta dall’enorme distesa di terreni alle porte di Milano, un tempo sede degli impianti siderurgici, ora sempre più al centro di numerose nuove attività in pieno sviluppo. Sarebbero al vaglio dei club anche altri siti. Un accorgimento che può essere dettato anche da motivi negoziali nel corso di un’eventuale trattativa con MilanoSesto, società proprietaria dei terreni ex Falck. In questo modo Inter e Milan sarebbero meno dipendenti dalla volontà di un singolo venditore. Al momento pare riprendere quota l’idea che i due club si muoverebbero insieme pure lontano dalla zona di San Siro. Sembrava che il Milan targato RedBird avrebbe optato per uno stadio in autonomia ma esigenze finanziarie suggerirebbero di proseguire comunque in coabitazione per dividere le spese. Peraltro nel nuovo assetto proprietario del Milan avrà un ruolo significativo Yankee Global Enterprises, il gruppo che controlla i New York Yankees, ospitati dallo Yankee Stadium, uno dei pochi impianti condivisi ad alto livello, visto che la famosa squadra di baseball lo utilizza insieme al New York City di calcio. In passato Inter e Milan separatamente avevano effettuato sondaggi per uno stadio in aree diverse: San Donato, Scalo Farini, Expo. Questi discorsi saranno affrontati in modo più dettagliato alla fine del dibattito pubblico organizzato dal Comune di Milano per condividere con la cittadinanza il progetto della Cattedrale, finora l’unico ufficialmente sul tavolo. I club aspettano questo passaggio senza sbilanciarsi su cosa potrà succedere successivamente in caso di mancato accordo con Palazzo Marino. Nel corso del confronto si parlerà ancora dell’attuale San Siro: «Vediamo cosa uscirà dal dibattito pubblico. Lasciamo discutere la città, capisco che il progetto ha senso per le squadre», dice il sindaco Beppe Sala a proposito dell’ultimo disegno che non prevede più la conservazione di una parte del Meazza. Un taglio necessario dopo l’ultima diminuzione delle volumetrie commerciali voluto dal Comune. Sala è molto chiaro: «A tutti quelli che dicono che deve rimanere San Siro chiedo cosa ne facciamo. Anche dai comitati che difendono San Siro non è venuta fuori un’idea per poter gestire due stadi. Dal mio punto di vista, è economicamente gravoso, a meno che qualcuno non si faccia avanti per dire: “Lo gestiamo noi e lo affittiamo noi per una serie di anni”. Anche per questo serve discuterne»
il tema economico non può non essere considerato. il costo è 1,2 miliardi (senza contare gli aumenti delle materie prime etc...) e se valutano l'investimento insieme ci sarà un motivo. Personalmente, però, continuo a non comprendere fino in fondo le ragioni di una coabitazione con l'Inter...vedremo!
 

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Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.

Tuttosport: Inter e Milan potrebbero valutare anche altre zone oltre all’area ex Falck di Sesto San Giovanni per il nuovo stadio, nel caso in cui non andasse in porto la realizzazione della Cattedrale a fianco di San Siro che verrebbe abbattuto. L’unica alternativa al piano principale non è quella offerta dall’enorme distesa di terreni alle porte di Milano, un tempo sede degli impianti siderurgici, ora sempre più al centro di numerose nuove attività in pieno sviluppo. Sarebbero al vaglio dei club anche altri siti. Un accorgimento che può essere dettato anche da motivi negoziali nel corso di un’eventuale trattativa con MilanoSesto, società proprietaria dei terreni ex Falck. In questo modo Inter e Milan sarebbero meno dipendenti dalla volontà di un singolo venditore. Al momento pare riprendere quota l’idea che i due club si muoverebbero insieme pure lontano dalla zona di San Siro. Sembrava che il Milan targato RedBird avrebbe optato per uno stadio in autonomia ma esigenze finanziarie suggerirebbero di proseguire comunque in coabitazione per dividere le spese. Peraltro nel nuovo assetto proprietario del Milan avrà un ruolo significativo Yankee Global Enterprises, il gruppo che controlla i New York Yankees, ospitati dallo Yankee Stadium, uno dei pochi impianti condivisi ad alto livello, visto che la famosa squadra di baseball lo utilizza insieme al New York City di calcio. In passato Inter e Milan separatamente avevano effettuato sondaggi per uno stadio in aree diverse: San Donato, Scalo Farini, Expo. Questi discorsi saranno affrontati in modo più dettagliato alla fine del dibattito pubblico organizzato dal Comune di Milano per condividere con la cittadinanza il progetto della Cattedrale, finora l’unico ufficialmente sul tavolo. I club aspettano questo passaggio senza sbilanciarsi su cosa potrà succedere successivamente in caso di mancato accordo con Palazzo Marino. Nel corso del confronto si parlerà ancora dell’attuale San Siro: «Vediamo cosa uscirà dal dibattito pubblico. Lasciamo discutere la città, capisco che il progetto ha senso per le squadre», dice il sindaco Beppe Sala a proposito dell’ultimo disegno che non prevede più la conservazione di una parte del Meazza. Un taglio necessario dopo l’ultima diminuzione delle volumetrie commerciali voluto dal Comune. Sala è molto chiaro: «A tutti quelli che dicono che deve rimanere San Siro chiedo cosa ne facciamo. Anche dai comitati che difendono San Siro non è venuta fuori un’idea per poter gestire due stadi. Dal mio punto di vista, è economicamente gravoso, a meno che qualcuno non si faccia avanti per dire: “Lo gestiamo noi e lo affittiamo noi per una serie di anni”. Anche per questo serve discuterne»
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La GDS conferma le news di ieri sulla demolizione di San Siro e aggiunge: accanto al nuovo San Siro non resterà più niente dello stadio di oggi: Inter e Milan hanno deciso, del glorioso impianto nato nel 1926 e ingrandito nel 1955 e 1990 non sarà mantenuta nemmeno una parte. Dopo un lunghissimo tira e molla, ecco la svolta. La Cattedrale, lo stadio del futuro rossonerazzurro, nascerà nel 2027-2028 e subito dopo verrà tirato giù il Meazza. Completamente. Niente resti, niente vestigia. Nessuna parte sarà conservata e rifunzionalizzata. La novità è emersa nella relazione che Inter e Milan hanno presentato in Comune e poi a Roma per l’avvio del dibattito pubblico sul progetto dell’intero distretto diSanSiro, rivistodai club per rispondere alle richieste di Palazzo Marino, prima su tutte lariduzione del cemento attorno allo stadio. Il passaggio da un indice volumetrico di 0,51 (quello che volevano le società) a 0,35 e la necessità di garantire un ampio spazio verde nella zona (50mila metri quadrati, con un grande parco urbano) hanno spinto nerazzurri e rossoneri a tornare sulla loro proposta originaria: demolire completamente il Meazza. Una scelta che tanti hanno criticato in città fin dal 2019, quando venne presentato il progetto di fattibilità dello stadio di proprietà dei club. E che sarà uno dei temi più caldi del dibattito pubblico, al via la settimana prossima.

Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.

Tuttosport: Inter e Milan potrebbero valutare anche altre zone oltre all’area ex Falck di Sesto San Giovanni per il nuovo stadio, nel caso in cui non andasse in porto la realizzazione della Cattedrale a fianco di San Siro che verrebbe abbattuto. L’unica alternativa al piano principale non è quella offerta dall’enorme distesa di terreni alle porte di Milano, un tempo sede degli impianti siderurgici, ora sempre più al centro di numerose nuove attività in pieno sviluppo. Sarebbero al vaglio dei club anche altri siti. Un accorgimento che può essere dettato anche da motivi negoziali nel corso di un’eventuale trattativa con MilanoSesto, società proprietaria dei terreni ex Falck. In questo modo Inter e Milan sarebbero meno dipendenti dalla volontà di un singolo venditore. Al momento pare riprendere quota l’idea che i due club si muoverebbero insieme pure lontano dalla zona di San Siro. Sembrava che il Milan targato RedBird avrebbe optato per uno stadio in autonomia ma esigenze finanziarie suggerirebbero di proseguire comunque in coabitazione per dividere le spese. Peraltro nel nuovo assetto proprietario del Milan avrà un ruolo significativo Yankee Global Enterprises, il gruppo che controlla i New York Yankees, ospitati dallo Yankee Stadium, uno dei pochi impianti condivisi ad alto livello, visto che la famosa squadra di baseball lo utilizza insieme al New York City di calcio. In passato Inter e Milan separatamente avevano effettuato sondaggi per uno stadio in aree diverse: San Donato, Scalo Farini, Expo. Questi discorsi saranno affrontati in modo più dettagliato alla fine del dibattito pubblico organizzato dal Comune di Milano per condividere con la cittadinanza il progetto della Cattedrale, finora l’unico ufficialmente sul tavolo. I club aspettano questo passaggio senza sbilanciarsi su cosa potrà succedere successivamente in caso di mancato accordo con Palazzo Marino. Nel corso del confronto si parlerà ancora dell’attuale San Siro: «Vediamo cosa uscirà dal dibattito pubblico. Lasciamo discutere la città, capisco che il progetto ha senso per le squadre», dice il sindaco Beppe Sala a proposito dell’ultimo disegno che non prevede più la conservazione di una parte del Meazza. Un taglio necessario dopo l’ultima diminuzione delle volumetrie commerciali voluto dal Comune. Sala è molto chiaro: «A tutti quelli che dicono che deve rimanere San Siro chiedo cosa ne facciamo. Anche dai comitati che difendono San Siro non è venuta fuori un’idea per poter gestire due stadi. Dal mio punto di vista, è economicamente gravoso, a meno che qualcuno non si faccia avanti per dire: “Lo gestiamo noi e lo affittiamo noi per una serie di anni”. Anche per questo serve discuterne»
Quindi cambiato nuovamente il progetto anzi, il render, perché il progetto vero non esiste ancora.

Continuiamo ad andare avanti con le melme e la cattedrale dei puffi.

Che schifo.
 
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Quindi cambiato nuovamente il progetto anzi, il render, perché il progetto vero non esiste ancora.

Continuiamo ad andare avanti con le melme e la cattedrale dei puffi.

Che schifo.
La "cattedrale dei Puffi" è come spalti 1 volta e mezza il Meazza, come volumetria totale oltre il doppio del Meazza.
Vogliamo uno stadio grande il triplo con gli spettatori che vedono come in curva all'Olimpico?

Se conosci un minimo cosa significa progettare un'opera ci sono 3 fasi principali principali: Studio di Fattibilità, Progetto Definitivo e Progetto Esecutivo (fino a qualche hanno fa c'era anche il progetto di Dettaglio). Ognuna di queste fasi richiede la valutazione e approvazione degli enti preposti (anche se con la dichiarazione di opera di interesse pubblico le resistenze vengono grandemente spuntate). Non si può passare alla fase successiva se quella precedente non è stata consolidata. Progettare un'opera del genere non è una cavolata, pensate che sia una roba che si completa con 3-4 mesi di lavoro? Mica è il Lego.

Riguardo all'andare avanti con l'Inter, ha me va benissimo, sono decenni che conviviamo e per me è sempre una gioia vedere le sette targhe della champions vicino alle loro tre. E' un enorme vantaggio economico per entrambe e abbiamo bisogno di una serie A competitiva se vogliamo tornare a competere in Europa. Se vogliamo accontentarci del campionato e uscire ai gironi, benissimo retrocedano Inter e Juve e si vinca noi 10 scudetti, ma non è certo la concorrenza dell'Inter a farmi paura.

Sono stra-entusiasta di questo stadio
 

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La GDS conferma le news di ieri sulla demolizione di San Siro e aggiunge: accanto al nuovo San Siro non resterà più niente dello stadio di oggi: Inter e Milan hanno deciso, del glorioso impianto nato nel 1926 e ingrandito nel 1955 e 1990 non sarà mantenuta nemmeno una parte. Dopo un lunghissimo tira e molla, ecco la svolta. La Cattedrale, lo stadio del futuro rossonerazzurro, nascerà nel 2027-2028 e subito dopo verrà tirato giù il Meazza. Completamente. Niente resti, niente vestigia. Nessuna parte sarà conservata e rifunzionalizzata. La novità è emersa nella relazione che Inter e Milan hanno presentato in Comune e poi a Roma per l’avvio del dibattito pubblico sul progetto dell’intero distretto diSanSiro, rivistodai club per rispondere alle richieste di Palazzo Marino, prima su tutte lariduzione del cemento attorno allo stadio. Il passaggio da un indice volumetrico di 0,51 (quello che volevano le società) a 0,35 e la necessità di garantire un ampio spazio verde nella zona (50mila metri quadrati, con un grande parco urbano) hanno spinto nerazzurri e rossoneri a tornare sulla loro proposta originaria: demolire completamente il Meazza. Una scelta che tanti hanno criticato in città fin dal 2019, quando venne presentato il progetto di fattibilità dello stadio di proprietà dei club. E che sarà uno dei temi più caldi del dibattito pubblico, al via la settimana prossima.

Dieci incontri in meno di due mesi in cui si discuterà di San Siro. Dopo la relazione finale del coordinatore del dibattito la palla tornerà a Comune e club, che dovranno prendere posizione ma non saranno vincolati da quello che la città ha espresso nel corso del dibattito .Entro ottobre novembre ci potrebbe quindi essere il nuovo, fondamentale ok allo stadio, necessario per poi lavorare alla stesura del progetto esecutivo. Parlando di date, l’obiettivo dei club è ottenere tutte le autorizzazioni entro il 2023e aprire il cantiere a inizio 2024. Con il Meazza che resterà in piedi ancora un bel po’. Milan e Inter contano di avere il nuovo stadio per il 2027/2028. L'intero distretto commerciale verrà completato entro il 2030. Il progetto anche dopo le recenti modifiche costerà 1,2 miliardi, colpa dell’aumento dei costi. La concessione durerà 90 anni, attorno allo stadio costruiranno una doppia torre di 17 piani, un centro congressi ,un centro commerciale, uno spazio per l’intrattenimento, il Museo dello Sport e un maxi distretto sportivo nel verde che sostituirà il Meazza.

Tuttosport: Inter e Milan potrebbero valutare anche altre zone oltre all’area ex Falck di Sesto San Giovanni per il nuovo stadio, nel caso in cui non andasse in porto la realizzazione della Cattedrale a fianco di San Siro che verrebbe abbattuto. L’unica alternativa al piano principale non è quella offerta dall’enorme distesa di terreni alle porte di Milano, un tempo sede degli impianti siderurgici, ora sempre più al centro di numerose nuove attività in pieno sviluppo. Sarebbero al vaglio dei club anche altri siti. Un accorgimento che può essere dettato anche da motivi negoziali nel corso di un’eventuale trattativa con MilanoSesto, società proprietaria dei terreni ex Falck. In questo modo Inter e Milan sarebbero meno dipendenti dalla volontà di un singolo venditore. Al momento pare riprendere quota l’idea che i due club si muoverebbero insieme pure lontano dalla zona di San Siro. Sembrava che il Milan targato RedBird avrebbe optato per uno stadio in autonomia ma esigenze finanziarie suggerirebbero di proseguire comunque in coabitazione per dividere le spese. Peraltro nel nuovo assetto proprietario del Milan avrà un ruolo significativo Yankee Global Enterprises, il gruppo che controlla i New York Yankees, ospitati dallo Yankee Stadium, uno dei pochi impianti condivisi ad alto livello, visto che la famosa squadra di baseball lo utilizza insieme al New York City di calcio. In passato Inter e Milan separatamente avevano effettuato sondaggi per uno stadio in aree diverse: San Donato, Scalo Farini, Expo. Questi discorsi saranno affrontati in modo più dettagliato alla fine del dibattito pubblico organizzato dal Comune di Milano per condividere con la cittadinanza il progetto della Cattedrale, finora l’unico ufficialmente sul tavolo. I club aspettano questo passaggio senza sbilanciarsi su cosa potrà succedere successivamente in caso di mancato accordo con Palazzo Marino. Nel corso del confronto si parlerà ancora dell’attuale San Siro: «Vediamo cosa uscirà dal dibattito pubblico. Lasciamo discutere la città, capisco che il progetto ha senso per le squadre», dice il sindaco Beppe Sala a proposito dell’ultimo disegno che non prevede più la conservazione di una parte del Meazza. Un taglio necessario dopo l’ultima diminuzione delle volumetrie commerciali voluto dal Comune. Sala è molto chiaro: «A tutti quelli che dicono che deve rimanere San Siro chiedo cosa ne facciamo. Anche dai comitati che difendono San Siro non è venuta fuori un’idea per poter gestire due stadi. Dal mio punto di vista, è economicamente gravoso, a meno che qualcuno non si faccia avanti per dire: “Lo gestiamo noi e lo affittiamo noi per una serie di anni”. Anche per questo serve discuterne»

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