Milan: si riparte. Rientri, CDK, testa per puntare il Napoli.

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Come riportato dalla GDS, il Milan, da Dubai, è pronto a ripartire. Da oggi, Pioli ha 10 giorni per lavorare e pianificare la rimonta sul Napoli

I RECUPERI: sono tutti a Dubai e già questa è una buonanotizia. Dopo mesi dipalestra e tribuna, Maignan, Calabria, Florenzi, Saelemaekers e Ibrahimoviclavorano per tornare in campo nel 2023. Ognuno con i suoi tempi, ovviamente: i primi della lista sono il belga, il capitano e il portiere (uno che fa la differenza per parate e personalità). Tutti e tre fermi da inizio ottobre e tutti e tre già al lavoro prima che la squadra si imbarcasse per gli Emirati. Pioli conta di riaverli con sé il 4 gennaio a Salerno, e tra le amichevoli di Dubai (martedì l’Arsenal, venerdì il Liverpool) e quella di fine anno a Eindhoven ci sarà l’occasione di mettere i primi minuti nelle gambe. I rientri di Ibra e Florenzi sono attesi più avanti, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, quando il calendario propone il derby di ritorno e il primo round degli ottavi di Champions con il Tottenham.

CDK: l'autunno è stato una discesa libera. L’arrivoda nuovo fenomeno, leprime partite piene di buone giocate, i primi problemi,l’infortunio dopo Milan-Juve, le tante partite deludenti, la panchina. Charles De Ketelaere nell’ultimo mese di Milan è stato un ragazzo in crisi psicologica, molto più che tecnica, con l’errore - quasi a porta vuota - contro il Monza come grande simbolo. Il Milan sperava che il Mondiale gli restituisse leggerezza e allegria, invece è andata nel peggior modo possibile. I pochi minuti erano attesi: CDK ha giocato solo un quarto d’ora contro il Marocco. L’eliminazione del Belgio nel gruppo, molto meno. Per questo Pioli dovrà lavorare tanto sulla testa di Charles, che raggiungerà i compagni martedì. Se il Milan vuole rimontare quegli 8 punti al Napoli, ha bisogno che De Ketelaere sia - se non un Kvaratskhelia - almeno un trequartista col sorriso

MENTALITITA': il Milan di Pioli è salito di livello mese dopo mese. ricordare come erano considerati Leao, Tonalio Kalulu due anni fae confrontarli con i giocatori di oggi. Tutti, a modo proprio, sono cresciuti per personalità e convinzione. Pioli ha costruito il suo Milan nel lockdown e a Dubai, in piccolo, vorrà rafforzare le fondamenta. Un altro scatto è necessario perché il Milan ha perso definitivamente la maschera dell’outsider, caduta in un pomeriggio di Reggio Emilia. Ora ha bisogno della personalità da grande squadra, vista in diverse rimonte dell’autunno e nella serata di Milan-Salisburgo. Gli esempi arrivano dal Mondiale. Olivier Giroud e Theo Hernandez, già fortissimi, hanno trovato il modo di salire di livello. Oli G è diventato il capocannoniere della storia francese, Theo si è imposto da titolare a sinistra.I compagni devono seguire.

LA CHIAVE TATTICA: Il Milan ha un’identità precisa, allenata da anni, ma sa variareall’interno di una partita o di una stagione. Enulla cambia il Milan come la sua coppia centrale. Pioli ha vinto lo scudetto con Kalulu e Tomori, duo inedito che ha cambiato la squadra difendendo alto, senza paura di lasciare metri alle proprie spalle. Primo comandamento: aggredire, recuperare palla alto, togliere ossigeno all’attacco avversario. Tutto questo con Simon Kjaer non è possibile e non è tanto questione di capire che cosa sia meglio - il Milan con Kjaer non ha preso quasi mai gol - ma di esaltare le caratteristiche dei singoli. Tomori, per capirci, non è stato lo stesso della primavera. Per questo il ritorno di Davide Calabria non va sottovalutato: il Milan ritrova il capitano, spinge Kalulu al centro e può permettersi un approccio aggressivo. Le rotazioni non saranno semplici ma un allenatore, per avere certi problemi, pagherebbe.

I NUOVI DA INSERIRE: Yacine Adli è ispirato oggi come nel precampionato. Il punto è capire che cosa sia successo al 22enne ex Bordeaux tra agosto e novembre: quando il Milan ha iniziato a fare sul serio lui è sparito, risucchiato dalla concorrenza in trequarti. Fatta eccezione per Verona, Pioli gli ha sempre preferito qualcun altro. Nel 3-2 al Lumezzane di giovedì scorso, Adli è tornato a brillare, segnando un gran gol e deliziando con sprazzi di classe. Ora è al bivio: restare e provare a scalare la montagna o andare in prestito altrove (se lo chiederà, il Milan potrebbe accontentarlo). Il ritiro di Dubai chiarirà le idee, a lui e magari anche a Pioli. In rosa reclamano spazio anche Thiaw, apparso in crescita come Vranckx (di cui parliamo in un’altra pagina). E poi Sergiño Dest: il buon Mondiale con gli Usa lo ha rilanciato, ma con i ritorni di Calabria e - più avanti - Florenzi, dalla sua parte si fa dura...
 
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Zenos

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Come riportato dalla GDS, il Milan, da Dubai, è pronto a ripartire. Da oggi, Pioli ha 10 giorni per lavorare e pianificare la rimonta sul Napoli

I RECUPERI: sono tutti a Dubai e già questa è una buonanotizia. Dopo mesi dipalestra e tribuna, Maignan, Calabria, Florenzi, Saelemaekers e Ibrahimoviclavorano per tornare in campo nel 2023. Ognuno con i suoi tempi, ovviamente: i primi della lista sono il belga, il capitano e il portiere (uno che fa la differenza per parate e personalità). Tutti e tre fermi da inizio ottobre e tutti e tre già al lavoro prima che la squadra si imbarcasse per gli Emirati. Pioli conta di riaverli con sé il 4 gennaio a Salerno, e tra le amichevoli di Dubai (martedì l’Arsenal, venerdì il Liverpool) e quella di fine anno a Eindhoven ci sarà l’occasione di mettere i primi minuti nelle gambe. I rientri di Ibra e Florenzi sono attesi più avanti, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, quando il calendario propone il derby di ritorno e il primo round degli ottavi di Champions con il Tottenham.

CDK: l'autunno è stato una discesa libera. L’arrivoda nuovo fenomeno, leprime partite piene di buone giocate, i primi problemi,l’infortunio dopo Milan-Juve, le tante partite deludenti, la panchina. Charles De Ketelaere nell’ultimo mese di Milan è stato un ragazzo in crisi psicologica, molto più che tecnica, con l’errore - quasi a porta vuota - contro il Monza come grande simbolo. Il Milan sperava che il Mondiale gli restituisse leggerezza e allegria, invece è andata nel peggior modo possibile. I pochi minuti erano attesi: CDK ha giocato solo un quarto d’ora contro il Marocco. L’eliminazione del Belgio nel gruppo, molto meno. Per questo Pioli dovrà lavorare tanto sulla testa di Charles, che raggiungerà i compagni martedì. Se il Milan vuole rimontare quegli 8 punti al Napoli, ha bisogno che De Ketelaere sia - se non un Kvaratskhelia - almeno un trequartista col sorriso

MENTALITITA': il Milan di Pioli è salito di livello mese dopo mese. ricordare come erano considerati Leao, Tonalio Kalulu due anni fae confrontarli con i giocatori di oggi. Tutti, a modo proprio, sono cresciuti per personalità e convinzione. Pioli ha costruito il suo Milan nel lockdown e a Dubai, in piccolo, vorrà rafforzare le fondamenta. Un altro scatto è necessario perché il Milan ha perso definitivamente la maschera dell’outsider, caduta in un pomeriggio di Reggio Emilia. Ora ha bisogno della personalità da grande squadra, vista in diverse rimonte dell’autunno e nella serata di Milan-Salisburgo. Gli esempi arrivano dal Mondiale. Olivier Giroud e Theo Hernandez, già fortissimi, hanno trovato il modo di salire di livello. Oli G è diventato il capocannoniere della storia francese, Theo si è imposto da titolare a sinistra.I compagni devono seguire.

LA CHIAVE TATTICA: Il Milan ha un’identità precisa, allenata da anni, ma sa variareall’interno di una partita o di una stagione. Enulla cambia il Milan come la sua coppia centrale. Pioli ha vinto lo scudetto con Kalulu e Tomori, duo inedito che ha cambiato la squadra difendendo alto, senza paura di lasciare metri alle proprie spalle. Primo comandamento: aggredire, recuperare palla alto, togliere ossigeno all’attacco avversario. Tutto questo con Simon Kjaer non è possibile e non è tanto questione di capire che cosa sia meglio - il Milan con Kjaer non ha preso quasi mai gol - ma di esaltare le caratteristiche dei singoli. Tomori, per capirci, non è stato lo stesso della primavera. Per questo il ritorno di Davide Calabria non va sottovalutato: il Milan ritrova il capitano, spinge Kalulu al centro e può permettersi un approccio aggressivo. Le rotazioni non saranno semplici ma un allenatore, per avere certi problemi, pagherebbe.

I NUOVI DA INSERIRE: Yacine Adli è ispirato oggi come nel precampionato. Il punto è capire che cosa sia successo al 22enne ex Bordeaux tra agosto e novembre: quando il Milan ha iniziato a fare sul serio lui è sparito, risucchiato dalla concorrenza in trequarti. Fatta eccezione per Verona, Pioli gli ha sempre preferito qualcun altro. Nel 3-2 al Lumezzane di giovedì scorso, Adli è tornato a brillare, segnando un gran gol e deliziando con sprazzi di classe. Ora è al bivio: restare e provare a scalare la montagna o andare in prestito altrove (se lo chiederà, il Milan potrebbe accontentarlo). Il ritiro di Dubai chiarirà le idee, a lui e magari anche a Pioli. In rosa reclamano spazio anche Thiaw, apparso in crescita come Vranckx (di cui parliamo in un’altra pagina). E poi Sergiño Dest: il buon Mondiale con gli Usa lo ha rilanciato, ma con i ritorni di Calabria e - più avanti - Florenzi, dalla sua parte si fa dura...
Cosa è successo ad Adli tra Agosto e Novembre? Non ha giocato.
 

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I RECUPERI: sono tutti a Dubai e già questa è una buonanotizia. Dopo mesi dipalestra e tribuna, Maignan, Calabria, Florenzi, Saelemaekers e Ibrahimoviclavorano per tornare in campo nel 2023. Ognuno con i suoi tempi, ovviamente: i primi della lista sono il belga, il capitano e il portiere (uno che fa la differenza per parate e personalità). Tutti e tre fermi da inizio ottobre e tutti e tre già al lavoro prima che la squadra si imbarcasse per gli Emirati. Pioli conta di riaverli con sé il 4 gennaio a Salerno, e tra le amichevoli di Dubai (martedì l’Arsenal, venerdì il Liverpool) e quella di fine anno a Eindhoven ci sarà l’occasione di mettere i primi minuti nelle gambe. I rientri di Ibra e Florenzi sono attesi più avanti, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, quando il calendario propone il derby di ritorno e il primo round degli ottavi di Champions con il Tottenham.

CDK: l'autunno è stato una discesa libera. L’arrivoda nuovo fenomeno, leprime partite piene di buone giocate, i primi problemi,l’infortunio dopo Milan-Juve, le tante partite deludenti, la panchina. Charles De Ketelaere nell’ultimo mese di Milan è stato un ragazzo in crisi psicologica, molto più che tecnica, con l’errore - quasi a porta vuota - contro il Monza come grande simbolo. Il Milan sperava che il Mondiale gli restituisse leggerezza e allegria, invece è andata nel peggior modo possibile. I pochi minuti erano attesi: CDK ha giocato solo un quarto d’ora contro il Marocco. L’eliminazione del Belgio nel gruppo, molto meno. Per questo Pioli dovrà lavorare tanto sulla testa di Charles, che raggiungerà i compagni martedì. Se il Milan vuole rimontare quegli 8 punti al Napoli, ha bisogno che De Ketelaere sia - se non un Kvaratskhelia - almeno un trequartista col sorriso

MENTALITITA': il Milan di Pioli è salito di livello mese dopo mese. ricordare come erano considerati Leao, Tonalio Kalulu due anni fae confrontarli con i giocatori di oggi. Tutti, a modo proprio, sono cresciuti per personalità e convinzione. Pioli ha costruito il suo Milan nel lockdown e a Dubai, in piccolo, vorrà rafforzare le fondamenta. Un altro scatto è necessario perché il Milan ha perso definitivamente la maschera dell’outsider, caduta in un pomeriggio di Reggio Emilia. Ora ha bisogno della personalità da grande squadra, vista in diverse rimonte dell’autunno e nella serata di Milan-Salisburgo. Gli esempi arrivano dal Mondiale. Olivier Giroud e Theo Hernandez, già fortissimi, hanno trovato il modo di salire di livello. Oli G è diventato il capocannoniere della storia francese, Theo si è imposto da titolare a sinistra.I compagni devono seguire.

LA CHIAVE TATTICA: Il Milan ha un’identità precisa, allenata da anni, ma sa variareall’interno di una partita o di una stagione. Enulla cambia il Milan come la sua coppia centrale. Pioli ha vinto lo scudetto con Kalulu e Tomori, duo inedito che ha cambiato la squadra difendendo alto, senza paura di lasciare metri alle proprie spalle. Primo comandamento: aggredire, recuperare palla alto, togliere ossigeno all’attacco avversario. Tutto questo con Simon Kjaer non è possibile e non è tanto questione di capire che cosa sia meglio - il Milan con Kjaer non ha preso quasi mai gol - ma di esaltare le caratteristiche dei singoli. Tomori, per capirci, . è stato lo stesso della primavera. Per questo il ritorno di Davide Calabria non va sottovalutato: il Milan ritrova il capitano, spinge Kalulu al centro e può permettersi un approccio aggressivo. Le rotazioni non saranno semplici ma un allenatore, per avere certi problemi, pagherebbe.

I NUOVI DA INSERIRE: Yacine Adli è ispirato oggi come nel precampionato. Il punto è capire che cosa sia successo al 22enne ex Bordeaux tra agosto e novembre: quando il Milan ha iniziato a fare sul serio lui è sparito, risucchiato dalla concorrenza in trequarti. Fatta eccezione per Verona, Pioli gli ha sempre preferito qualcun altro. Nel 3-2 al Lumezzane di giovedì scorso, Adli è tornato a brillare, segnando un gran gol e deliziando con sprazzi di classe. Ora è al bivio: restare e provare a scalare la montagna o andare in prestito altrove (se lo chiederà, il Milan potrebbe accontentarlo). Il ritiro di Dubai chiarirà le idee, a lui e magari anche a Pioli. In rosa reclamano spazio anche Thiaw, apparso in crescita come Vranckx (di cui parliamo in un’altra pagina). E poi Sergiño Dest: il buon Mondiale con gli Usa lo ha rilanciato, ma con i ritorni di Calabria e - più avanti - Florenzi, dalla sua parte si fa dura...
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CDK: l'autunno è stato una discesa libera. L’arrivoda nuovo fenomeno, leprime partite piene di buone giocate, i primi problemi,l’infortunio dopo Milan-Juve, le tante partite deludenti, la panchina. Charles De Ketelaere nell’ultimo mese di Milan è stato un ragazzo in crisi psicologica, molto più che tecnica, con l’errore - quasi a porta vuota - contro il Monza come grande simbolo. Il Milan sperava che il Mondiale gli restituisse leggerezza e allegria, invece è andata nel peggior modo possibile. I pochi minuti erano attesi: CDK ha giocato solo un quarto d’ora contro il Marocco. L’eliminazione del Belgio nel gruppo, molto meno. Per questo Pioli dovrà lavorare tanto sulla testa di Charles, che raggiungerà i compagni martedì. Se il Milan vuole rimontare quegli 8 punti al Napoli, ha bisogno che De Ketelaere sia - se non un Kvaratskhelia - almeno un trequartista col sorriso

MENTALITITA': il Milan di Pioli è salito di livello mese dopo mese. ricordare come erano considerati Leao, Tonalio Kalulu due anni fae confrontarli con i giocatori di oggi. Tutti, a modo proprio, sono cresciuti per personalità e convinzione. Pioli ha costruito il suo Milan nel lockdown e a Dubai, in piccolo, vorrà rafforzare le fondamenta. Un altro scatto è necessario perché il Milan ha perso definitivamente la maschera dell’outsider, caduta in un pomeriggio di Reggio Emilia. Ora ha bisogno della personalità da grande squadra, vista in diverse rimonte dell’autunno e nella serata di Milan-Salisburgo. Gli esempi arrivano dal Mondiale. Olivier Giroud e Theo Hernandez, già fortissimi, hanno trovato il modo di salire di livello. Oli G è diventato il capocannoniere della storia francese, Theo si è imposto da titolare a sinistra.I compagni devono seguire.

LA CHIAVE TATTICA: Il Milan ha un’identità precisa, allenata da anni, ma sa variareall’interno di una partita o di una stagione. Enulla cambia il Milan come la sua coppia centrale. Pioli ha vinto lo scudetto con Kalulu e Tomori, duo inedito che ha cambiato la squadra difendendo alto, senza paura di lasciare metri alle proprie spalle. Primo comandamento: aggredire, recuperare palla alto, togliere ossigeno all’attacco avversario. Tutto questo con Simon Kjaer non è possibile e non è tanto questione di capire che cosa sia meglio - il Milan con Kjaer non ha preso quasi mai gol - ma di esaltare le caratteristiche dei singoli. Tomori, per capirci, non è stato lo stesso della primavera. Per questo il ritorno di Davide Calabria non va sottovalutato: il Milan ritrova il capitano, spinge Kalulu al centro e può permettersi un approccio aggressivo. Le rotazioni non saranno semplici ma un allenatore, per avere certi problemi, pagherebbe.

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CDK: l'autunno è stato una discesa libera. L’arrivoda nuovo fenomeno, leprime partite piene di buone giocate, i primi problemi,l’infortunio dopo Milan-Juve, le tante partite deludenti, la panchina. Charles De Ketelaere nell’ultimo mese di Milan è stato un ragazzo in crisi psicologica, molto più che tecnica, con l’errore - quasi a porta vuota - contro il Monza come grande simbolo. Il Milan sperava che il Mondiale gli restituisse leggerezza e allegria, invece è andata nel peggior modo possibile. I pochi minuti erano attesi: CDK ha giocato solo un quarto d’ora contro il Marocco. L’eliminazione del Belgio nel gruppo, molto meno. Per questo Pioli dovrà lavorare tanto sulla testa di Charles, che raggiungerà i compagni martedì. Se il Milan vuole rimontare quegli 8 punti al Napoli, ha bisogno che De Ketelaere sia - se non un Kvaratskhelia - almeno un trequartista col sorriso

MENTALITITA': il Milan di Pioli è salito di livello mese dopo mese. ricordare come erano considerati Leao, Tonalio Kalulu due anni fae confrontarli con i giocatori di oggi. Tutti, a modo proprio, sono cresciuti per personalità e convinzione. Pioli ha costruito il suo Milan nel lockdown e a Dubai, in piccolo, vorrà rafforzare le fondamenta. Un altro scatto è necessario perché il Milan ha perso definitivamente la maschera dell’outsider, caduta in un pomeriggio di Reggio Emilia. Ora ha bisogno della personalità da grande squadra, vista in diverse rimonte dell’autunno e nella serata di Milan-Salisburgo. Gli esempi arrivano dal Mondiale. Olivier Giroud e Theo Hernandez, già fortissimi, hanno trovato il modo di salire di livello. Oli G è diventato il capocannoniere della storia francese, Theo si è imposto da titolare a sinistra.I compagni devono seguire.

LA CHIAVE TATTICA: Il Milan ha un’identità precisa, allenata da anni, ma sa variareall’interno di una partita o di una stagione. Enulla cambia il Milan come la sua coppia centrale. Pioli ha vinto lo scudetto con Kalulu e Tomori, duo inedito che ha cambiato la squadra difendendo alto, senza paura di lasciare metri alle proprie spalle. Primo comandamento: aggredire, recuperare palla alto, togliere ossigeno all’attacco avversario. Tutto questo con Simon Kjaer non è possibile e non è tanto questione di capire che cosa sia meglio - il Milan con Kjaer non ha preso quasi mai gol - ma di esaltare le caratteristiche dei singoli. Tomori, per capirci, non è stato lo stesso della primavera. Per questo il ritorno di Davide Calabria non va sottovalutato: il Milan ritrova il capitano, spinge Kalulu al centro e può permettersi un approccio aggressivo. Le rotazioni non saranno semplici ma un allenatore, per avere certi problemi, pagherebbe.

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