Come riportato da Tuttosport in edicola oggi, 30 settembre, in casa Milan si è sopravvalutato il mercato (che non ha portato chissà quale potenziale) o l'allenatore (che non riesce a far giocar bene i calciatori)?
Alla fine come sempre pagherà l'allenatore. Ma chi chiederà conto ad una dirigenza che ha scelto di ripartire, tra gli altri, da Suso e Calhanoglu, giocatori senza personalità?
Non saprei come rispondere a questo enigma di Tuttosport, forse non si é sopravvalutato nessuno, semplicemente si è prima sbagliata la scelta dell'allenatore che si é rivelato inadeguato prima di tutto per limiti caratteriali (faccio mea culpa perché a un certo punto mi ero convinto che potesse la scelta giusta).
Dopodiché sul mercato, chiaramente non si é assecondato nessun desiderio dell'allenatore, tranne forse con l'acquisto di Bennacer, giocatore espressamente richiesto da Giampaolo.
Il mercato ci ha portato ragazzi bravi ma che ancora non hanno la personalità e l'esperienza per poter reggere i momenti negativi, e ieri al primo errore imbarazzante di Calhanoglu e alla prima giocata del campione avversario ci siamo sciolti come una granita al sole. A calcio non si gioca solo con i piedi, con la tecnica e con gli schemi, ma anche con la testa, e in questo momento manca questa a questa squadra. Ieri la mancanza di serenità ha fatto sbagliare giocate elementari a tutti e 11 in campo. Guarda caso l'unico sufficiente é stato Leao, il ragazzino si vedeva che aveva la testa sgombra.
Secondo me ora però bisogna ragionare non piú sugli errori fatti, ma su come poter sistemare la situazione in corso d'opera (triste doverlo dire a settembre per l'ennesimo anno di fila) in modo da restituire entusiasmo e dignità a questa squadra.
Badate bene che quella di ieri non é una semplice sconfitta, ma dal linguaggio del corpo di molti giocatori, oltre che dalla storia della partita, una disfatta e una resa. L'anno scorso ho visto il Milan cosí messo male solo a San Siro con la Juve, ma era la Juve, appunto.
Ieri la partita con la Fiorentina, ok, in grande forma, é finita dopo 14 minuti, dopo di che la squadra ha mollato. 14 minuti é durata. Troppo poco.
Parlando di Fiorentina e di Montella, l'aereoplanino, che ieri ha messo in crisi Giampaolo con una mossa banalissima per imporre il primo pressing,ha rinunciato al suo 4-3-3 per proporre un 3-5-2 piú solido ma che al contempo ha liberato da equivoci e tatticismi i suoi giocatori migliori, Chiesa e Ribery, e ha inserito gente come Pulgar che veniva schifata da mezzo mondo e un ragazzino che doveva tornare alla Cremonese in prestito, che non aveva mai giocato in A (per quelli che dicono "ah ma Bennacer é troppo giovane e inesperto").
Ora, voglio dire una cosa: possibile che, a parte Ribery, giocatore che probabilmente sarebbe servito pure a noi, la Fiorentina abbia una rosa migliore del Milan e che abbia fatto un mercato superiore? Tendenzialmente direi di no.
Però ciò che ha reso la viola una squadra migliore da un paio di partite a questa parte é la rinuncia del suo allenatore al suo integralismo per adattare meglio il gioco alla sua rosa, e non il contrario.
Giampaolo ha ripetuto fino alla nausea la frase "Devo cercare di far rendere al meglio i miei giocatori". Ma non é vero. Sta cercando di adattare i calciatori al suo gioco. E laddove questo non é possibile, emergono anche problemi tattici.
Serve un allenatore che dia concretezza e sicurezza sia nel modo di giocare che nella testa. Uno che non sia integralista e che capisca in fretta come far rendere al meglio questi giocatori.