Tuttosport: Stefano Pioli negli Stati Uniti ha puntato forte sul 4-3-3 e, nonostante il 4-2-3-1 abbia portato grandi risultati nelle ultime stagioni, difficilmente cambierà strada nelle prossime settimane. Principalmente per tre motivi: i protagonisti della mediana a due della passata stagione non ci sono più - Tonali ceduto, Bennacer fuori fino a febbraio -; i nuovi arrivati si stanno allenando sul 4-3-3; i trequartisti puri sono stati “banditi” (Brahim Diaz è tornato al Real Madrid, De Ketelaere e Adli hanno raccolto briciole nei test e sono sul mercato). Dunque, avanti col 4-3-3, anche se in stagione sarà poi possibile vedere il vecchio sistema nella versione scudetto, ovvero con un centrocampista nel ruolo di “10” assaltatore, come lo fu Kessie o lo stesso Krunic. Il bosniaco, per questioni di organico e di conoscenze del gioco di Pioli, oggi è il perno centrale della mediana a tre: Loftus-Cheek è una mezzala box-to-box, Reijnders ha doti di regia e inserimento che si sposano bene con il ruolo di mezzala sinistra, Musah, quando arriverà, sarà probabilmente un’alternativa alle due mezzali o un candidato al ruolo di mediano nel 4-2-3-1. Considerando che Pobega è nato come mezzala e nel 4-2-3-1 ha trovato poco spazio nella scorsa stagione, si evince come a Pioli manchi una vera alternativa a Krunic. Considerando il tridente molto offensivo e le doti d’inserimento dei vari Loftus-Cheek, Reijnders e Musah, l’elemento che dovrà arrivare a completare il reparto di centrocampo, dovrà essere un uomo d’ordine, bravo in interdizione. Un tipo di giocatore che il Milan, nelle sue annate vincenti ha sempre avuto, basti pensare a Rijkaard, Desailly, lo stesso Pirlo nella versione regista basso e il suo successore, un giocatore che se oggi Pioli avesse a disposizione, schiererebbe sempre: Van Bommel.
Il Milan ovviamente valuta diversi profili, due nel Bologna: Dominguez - fra l'altro cercato proprio dai turchi che, nel caso affondassero su Krunic, lo "mollerebbero" - e Schouten. Il primo più regista, il secondo più perno difensivo. Fra i nomi sul taccuino anche Ibrahima Sissoko dello Strasburgo.