A.C Milan 1899
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se Rangnick dovesse davvero arrivare al Milan, i cinque ultratrentenni del Diavolo dovrebbero porsi qualche domanda. Il tedesco, classe '58 e quindi non giovanissimo, crede in maniera ferrea nella linea giovane. Per capirsi, nelle otto stagioni in cui ha deciso il mercato del Lipsia, i calciatori over 30 sono stati appena quattro. Più che le parole e le intenzioni, parlano i fatti.
Le tre K. Gegenpressing e giovani: detto di questi presupposti, il credo calcistico di Rangnick può riassumersi in tre K. Non ce le inventiamo noi, le ha indicate lui. Kapital, Konzept und Kompetenz: capitale, concetti e competenza. "Se ci sono queste tre cose - spiegò qualche anno fa alla Deutsche Welle - allora puoi vincere. Se ne hai solo una o due, diventa tutto più difficile". Al Milan sono avvisati un po' tutti: i grandi vecchi, perché con Rangnick bisogna correre e i giovani lo fanno meglio. Ma anche la proprietà, perché il professor Ralf è molto chiaro, anche nelle sue richieste economiche.
Questo per riassumere alcuni concetti chiave di Ragnick, personaggio non comune del calcio tedesco e internazionale.
In Germania lo chiamano Professore, dopo una famosa intervista nel 98 in cui spiegò il Gegenpressen, sua invenzione diciamo, poi ripresa e resa celebre da tanti allenatori tedeschi che si sono ispirati a lui.
Come ha detto anche diavoloinme, il Milan non è il Lipsia e non bastano otto anni a mangiare melma per diventarlo. La piazza è esigente, le pressioni enormi.
Quindi se questo Ragnarok dovesse arrivare deve avere ben chiaro che l’FC Zecchino D’Oro non è un qualcosa di applicabile a Milano, anche perché un giovane può pure essere forte ma se non ha le spalle larghissime la pressione non la regge. È la pressione c’è, è inevitabile, San Siro non perdona, al terzo stop sbagliato comincia a mugugnare, e questa cosa NON cambierà. Ci vorrebbero 30 anni di questa mer.da perché cambi, e ovviamente nessuno vuole arrivare a quel punto.
Se deve venire Ragnarok ben venga, a patto che non sia integralista e accetti di avere anche elementi esperti in squadra, come Ibra e si spera Thiago, perché ce n’è bisogno, questa stagione lo dimostra chiarissimamente, con solo i giovani vieni massacrato e basta se ti chiami A.C Milan.
Francamente, mi pare un salto nel vuoto.
Mi piace la programmazione, non fraintendere, ma preferirei ripartire da gente che il nostro calcio lo conosce.
Sarei anche stufo di dirigenti che non capiscono una parola di italiano.
E poi il milan non è il lipsia, a san siro i bimbi non possono giocare.
Amen. Che poi una linea impostata sui giovani va pure bene, ciò che non va bene è l’integralismo idiota di Fancazzidis (e io scommetto entrambi i gioielli di famiglia che se non fosse stato per Maldini e Boban Ibra non sarebbe arrivato nemmeno quest’anno e saremmo ancora lì a mangiare mer.da nelle retrovie con pure l’EL sfumata con tutte le conseguenze -anche economiche, come spiegato da zio Zosimo nell’altro topic- del caso).
Al Milan i giovani possono pure andare bene ma una colonna esperta e di classe (per intenderci, non uno Kjaer qualsiasi) per reparto serve come l’acqua nel deserto.
Che poi il fatto che Maldini abbia detto che Ragnarok non è da Milan è indicativo. Probabilmente sa che è un integralista che ci porterebbe ad essere devastati su ogni campo italiano e non la prossima stagione. Guardacaso gli allenatori che hanno fatto meglio negli ultimi anni al Milan sono stati i pragmatici Allegri, Miha, Gattuso e ora Pioli.
Basta voli pindarici e progetti che andrebbero bene in realtà sideralmente diverse dalla nostra.