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Come riportato dalla GDS, dopo l'ennesima ecatombe, con gli infortuni di Okafor e Pobega, è probabile che a Milanello ci saranno uno o più cambiamenti della squadra dei fisioterapisti ma non può essere l'unica spiegazione. Possibile che da luglio ci saranno altre novità: Un nuovo preparatore o nuove modalità nella preparazione? Questo dipenderà dalla scelta del nuovo allenatore. Possibili anche nuovi campi a Milanello e e un'estate meno focalizzata sulla tournée.
CorSport: su 29 infortuni, 19 sono di origine muscolare. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti i metodi di lavoro quotidiani. Anche se le cause potrebbero essere molteplici e non è facile trovare un solo responsabile. Ma è nell'interesse del club trovare una soluzione per preservare gli investimenti.
Tuttosport in edicola: infortuni, una piaga che non accenna ad allontanarsi da Milanello e che sicuramente non fa piacere nemmeno a Gerry Cardinale, che vede gli asset principali del Milan – ovvero i giocatori – vittime di stop che hanno inficiato sui risultati della squadra, sia in campionato sia, soprattutto, in Champions League dove basti pensare a come si sia presentato il Milan alla partita decisiva con il Borussia Dortmund, dove mancavano per infortunio Sportiello, Kjaer, Kalulu, Caldara, Leao e Okafor. È un problema enorme quello dei molteplici stop muscolari (e tendinei) che stanno flagellando il Milan con Pioli che da un lato non ha praticamente mai avuto la squadra al completo e, dall’altro, è anche il capo di ciò che viene fatto a Milanello, ovvero il luogo in cui si lavora quotidianamente e dove si generano le cadute sul campo, come le ultime due di Okafor e Pobega. A rendere ancora più grave la situazione è che il problema degli infortuni persiste da anni a Milanello e se nella stagione 2021-22 la situazione venne occultata dalla vittoria dello scudetto, nella passata annata e in quella in corso, il fatto è tornato di grandissima attualità. Sono 29 gli infortuni patiti dai giocatori del Milan dall’inizio del raduno a oggi, 21 dei quali di origine non traumatica ovvero diciotto muscolari e tre di tipologia tendinea. Un quadro impressionante se si conta che si è al 19 di dicembre e che a parte qualche caso sporadico come il Newcastle (che non può essere un metro di paragone), il Milan è ben al di sopra delle medie europee. Inevitabile che chiunque lavori a Milanello sia sotto esame e osservazione, perché i correttivi annunciati da Pioli in conferenza lo scorso 1° dicembre quando disse: «Sugli infortuni sono sicuro che a breve avremo delle migliorie, fra un paio di settimane andremo sicuramente meglio». In realtà, al termine di quelle due settimane, il conto è diventato ancor più salato. Un trend negativo che porterà, sicuramente, a delle riflessioni ai vertici del club al termine della stagione. Difficile ipotizzare che saltino una o più teste nel corso di questa annata, nonostante i tifosi sui social vogliano le esecuzioni su pubblica piazza dei preparatori e dello stesso Pioli, ma a fine anno – a prescindere dai risultati – il dossier infortuni non potrà non pesare sulle valutazioni globali che potrebbero anche portare a un cambio di guida tecnica o a uno stravolgimento del compartimento dei collaboratori dell’allenatore.
Le condizioni di Pobega, Okafor e degli altri infortunati QUI -) Okafor out 40 gg. Pobega lungo stop e operazione?
CorSport: su 29 infortuni, 19 sono di origine muscolare. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti i metodi di lavoro quotidiani. Anche se le cause potrebbero essere molteplici e non è facile trovare un solo responsabile. Ma è nell'interesse del club trovare una soluzione per preservare gli investimenti.
Tuttosport in edicola: infortuni, una piaga che non accenna ad allontanarsi da Milanello e che sicuramente non fa piacere nemmeno a Gerry Cardinale, che vede gli asset principali del Milan – ovvero i giocatori – vittime di stop che hanno inficiato sui risultati della squadra, sia in campionato sia, soprattutto, in Champions League dove basti pensare a come si sia presentato il Milan alla partita decisiva con il Borussia Dortmund, dove mancavano per infortunio Sportiello, Kjaer, Kalulu, Caldara, Leao e Okafor. È un problema enorme quello dei molteplici stop muscolari (e tendinei) che stanno flagellando il Milan con Pioli che da un lato non ha praticamente mai avuto la squadra al completo e, dall’altro, è anche il capo di ciò che viene fatto a Milanello, ovvero il luogo in cui si lavora quotidianamente e dove si generano le cadute sul campo, come le ultime due di Okafor e Pobega. A rendere ancora più grave la situazione è che il problema degli infortuni persiste da anni a Milanello e se nella stagione 2021-22 la situazione venne occultata dalla vittoria dello scudetto, nella passata annata e in quella in corso, il fatto è tornato di grandissima attualità. Sono 29 gli infortuni patiti dai giocatori del Milan dall’inizio del raduno a oggi, 21 dei quali di origine non traumatica ovvero diciotto muscolari e tre di tipologia tendinea. Un quadro impressionante se si conta che si è al 19 di dicembre e che a parte qualche caso sporadico come il Newcastle (che non può essere un metro di paragone), il Milan è ben al di sopra delle medie europee. Inevitabile che chiunque lavori a Milanello sia sotto esame e osservazione, perché i correttivi annunciati da Pioli in conferenza lo scorso 1° dicembre quando disse: «Sugli infortuni sono sicuro che a breve avremo delle migliorie, fra un paio di settimane andremo sicuramente meglio». In realtà, al termine di quelle due settimane, il conto è diventato ancor più salato. Un trend negativo che porterà, sicuramente, a delle riflessioni ai vertici del club al termine della stagione. Difficile ipotizzare che saltino una o più teste nel corso di questa annata, nonostante i tifosi sui social vogliano le esecuzioni su pubblica piazza dei preparatori e dello stesso Pioli, ma a fine anno – a prescindere dai risultati – il dossier infortuni non potrà non pesare sulle valutazioni globali che potrebbero anche portare a un cambio di guida tecnica o a uno stravolgimento del compartimento dei collaboratori dell’allenatore.
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