Con 230 milioni impegnati in nuovi ammortamenti, ed almeno circa 180 milioni finanziariamente "liquidi" già versati in casse altrui in una sola estate, sorvolando pure sulla questione ingaggi, la responsabilità di qualsiasi eventuale break even mancato è solo ed unicamente riferibile alla nuova società.
Sapevamo tutti che ogni cosa che facevamo era pionieristica e che primi nella storia percorrevamo una strada mai inesplorata da altri, come d'altronde dimostrato dallo stesso voluntary agremeent sbandierato da Fassone e mai ottenuto da altri.
E quando vai all-in senza un poker in mano devi mettere in conto che l'avversario ti venga a vedere le carte.
L'oggetto del SA dovevano essere i bilanci del triennio precedente, perché quello prevedono le regole. Non il rifinanziamento e i bond, debiti da 350M compresi interessi peraltro garantiti da un pegno su un asset che vale un miliardo. Quindi abbondantemente coperti.
Senza contare che il debitore principale ti ha garantito per iscritto la continuità aziendale.
Va bene tutto, ma diciamo le cose come stanno perché altrimenti si distorce volutamente la realtà.
Semplicemente la UEFA non si fida a prescindere della nuova proprietà. E questo è molto grave, perché così facendo demoliscono con le loro stesse mani il FPF, basando le loro decisioni su scelte squisitamente politiche che divergono da quanto previsto dai regolamenti da essi stessi scritti.
Ormai non vale più nulla, il FPF possiamo considerarlo definitivamente una pagliacciata messa su per mantenere lo status quo. E ovviamente per offrire una scusa a quelle proprietà che non hanno voglia di investire un centesimo.