Milan Inter con Scaroni Marotta in politica. Le società...

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Come riportato da Repubblica, Milan Inter oltre che in campo si gioca anche a livello societario. Ai vertici delle dirigenze non manca fermento politico, che in campagna elettorale si presta alle similitudini. Il presidente del Milan Scaroni è tra le potenziali guide dei Giochi di Milano-Cortina 2026: lo coopterebbe il premier Draghi, per mettere d’accordo destra e sinistra. Con le stesse premesse Marotta, navigato ad dell’Inter e artefice di un acrobatico mercato in slalom tra debiti, autogestione e finanziamento attraverso la cessione di giovani (Casadei e Pinamonti), raccoglie consensi trasversali nell’intero arco costituzionale per l’ipotesi di un ruolo nel futuro governo: è vicino al ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, vicesegretario della Lega e varesino come lui, ma ha convogliato negli anni stima bipartisan.

Se poi si passa alle vicende societarie, non è complicato soltanto districarsi tra i grovigli dell’imminente cambio di proprietà milanista dal fondo Elliott della famiglia Singer alla società d’investimento RedBird di Gerry Cardinale, che otterrà dal venditore un prestito pari alla metà dell’operazione da 1,2 miliardi di euro. Sul fronte interista la situazione è ancora più intricata, con la proprietà stretta tra i vincoli del prestito da 275 milioni del fondo Oaktree a Suning, l’assenza di iniezione di capitali cinesi degli Zhang padroni del club (ma il presidente Steven non intende mollare) e il pasticcio dello sponsor DigitalBits. La pubblicità sulle maglie da gioco alla criptovaluta, che al club avrebbe dovuto fruttare 85 milioni in 4 anni, si è trasformata per il ritardo nei pagamenti in moneta più che mai virtuale e sta imponendo a Porta Nuova la ricerca spasmodica di un’alternativa. Con nessuno dei potenziali candidati, tra i quali figura qualche banca italiana, si è però raggiunto al momento un accordo, peraltro a cifre largamente inferiori, mentre è di circa due mesi il tempo stimato per trovare una soluzione: non è semplice smaltire lo stock delle maglie (circa 200 mila) già stampate dal contrariatissimo sponsor tecnico (la Nike).

In campo, Lukaku come già riferito non ci sarà nella stracittadina mentre Pioli farà ampio turnover col Sassuolo.
 

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Beppe al governo per fare cosa esattamente? Creare l'Inter Club in parlamento e andare a cena con Galliani? Mamma mia...
 

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Come riportato da Repubblica, Milan Inter oltre che in campo si gioca anche a livello societario. Ai vertici delle dirigenze non manca fermento politico, che in campagna elettorale si presta alle similitudini. Il presidente del Milan Scaroni è tra le potenziali guide dei Giochi di Milano-Cortina 2026: lo coopterebbe il premier Draghi, per mettere d’accordo destra e sinistra. Con le stesse premesse Marotta, navigato ad dell’Inter e artefice di un acrobatico mercato in slalom tra debiti, autogestione e finanziamento attraverso la cessione di giovani (Casadei e Pinamonti), raccoglie consensi trasversali nell’intero arco costituzionale per l’ipotesi di un ruolo nel futuro governo: è vicino al ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, vicesegretario della Lega e varesino come lui, ma ha convogliato negli anni stima bipartisan.

Se poi si passa alle vicende societarie, non è complicato soltanto districarsi tra i grovigli dell’imminente cambio di proprietà milanista dal fondo Elliott della famiglia Singer alla società d’investimento RedBird di Gerry Cardinale, che otterrà dal venditore un prestito pari alla metà dell’operazione da 1,2 miliardi di euro. Sul fronte interista la situazione è ancora più intricata, con la proprietà stretta tra i vincoli del prestito da 275 milioni del fondo Oaktree a Suning, l’assenza di iniezione di capitali cinesi degli Zhang padroni del club (ma il presidente Steven non intende mollare) e il pasticcio dello sponsor DigitalBits. La pubblicità sulle maglie da gioco alla criptovaluta, che al club avrebbe dovuto fruttare 85 milioni in 4 anni, si è trasformata per il ritardo nei pagamenti in moneta più che mai virtuale e sta imponendo a Porta Nuova la ricerca spasmodica di un’alternativa. Con nessuno dei potenziali candidati, tra i quali figura qualche banca italiana, si è però raggiunto al momento un accordo, peraltro a cifre largamente inferiori, mentre è di circa due mesi il tempo stimato per trovare una soluzione: non è semplice smaltire lo stock delle maglie (circa 200 mila) già stampate dal contrariatissimo sponsor tecnico (la Nike).

In campo, Lukaku come già riferito non ci sarà nella stracittadina mentre Pioli farà ampio turnover col Sassuolo.
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Come riportato da Repubblica, Milan Inter oltre che in campo si gioca anche a livello societario. Ai vertici delle dirigenze non manca fermento politico, che in campagna elettorale si presta alle similitudini. Il presidente del Milan Scaroni è tra le potenziali guide dei Giochi di Milano-Cortina 2026: lo coopterebbe il premier Draghi, per mettere d’accordo destra e sinistra. Con le stesse premesse Marotta, navigato ad dell’Inter e artefice di un acrobatico mercato in slalom tra debiti, autogestione e finanziamento attraverso la cessione di giovani (Casadei e Pinamonti), raccoglie consensi trasversali nell’intero arco costituzionale per l’ipotesi di un ruolo nel futuro governo: è vicino al ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, vicesegretario della Lega e varesino come lui, ma ha convogliato negli anni stima bipartisan.

Se poi si passa alle vicende societarie, non è complicato soltanto districarsi tra i grovigli dell’imminente cambio di proprietà milanista dal fondo Elliott della famiglia Singer alla società d’investimento RedBird di Gerry Cardinale, che otterrà dal venditore un prestito pari alla metà dell’operazione da 1,2 miliardi di euro. Sul fronte interista la situazione è ancora più intricata, con la proprietà stretta tra i vincoli del prestito da 275 milioni del fondo Oaktree a Suning, l’assenza di iniezione di capitali cinesi degli Zhang padroni del club (ma il presidente Steven non intende mollare) e il pasticcio dello sponsor DigitalBits. La pubblicità sulle maglie da gioco alla criptovaluta, che al club avrebbe dovuto fruttare 85 milioni in 4 anni, si è trasformata per il ritardo nei pagamenti in moneta più che mai virtuale e sta imponendo a Porta Nuova la ricerca spasmodica di un’alternativa. Con nessuno dei potenziali candidati, tra i quali figura qualche banca italiana, si è però raggiunto al momento un accordo, peraltro a cifre largamente inferiori, mentre è di circa due mesi il tempo stimato per trovare una soluzione: non è semplice smaltire lo stock delle maglie (circa 200 mila) già stampate dal contrariatissimo sponsor tecnico (la Nike).

In campo, Lukaku come già riferito non ci sarà nella stracittadina mentre Pioli farà ampio turnover col Sassuolo.

Che schifo, tutta questa gente reciclata.
Il Guercio in politica sarebbe da voltastomaco, ennesimo inghippo da massoneria itagliana.
La Mummia Scaroni idem, è solo più simpatico, ma la sua inutilità è inarrivabile pure per oggetti inanimati e nature morte.
 

Nomaduk

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Come riportato da Repubblica, Milan Inter oltre che in campo si gioca anche a livello societario. Ai vertici delle dirigenze non manca fermento politico, che in campagna elettorale si presta alle similitudini. Il presidente del Milan Scaroni è tra le potenziali guide dei Giochi di Milano-Cortina 2026: lo coopterebbe il premier Draghi, per mettere d’accordo destra e sinistra. Con le stesse premesse Marotta, navigato ad dell’Inter e artefice di un acrobatico mercato in slalom tra debiti, autogestione e finanziamento attraverso la cessione di giovani (Casadei e Pinamonti), raccoglie consensi trasversali nell’intero arco costituzionale per l’ipotesi di un ruolo nel futuro governo: è vicino al ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, vicesegretario della Lega e varesino come lui, ma ha convogliato negli anni stima bipartisan.

Se poi si passa alle vicende societarie, non è complicato soltanto districarsi tra i grovigli dell’imminente cambio di proprietà milanista dal fondo Elliott della famiglia Singer alla società d’investimento RedBird di Gerry Cardinale, che otterrà dal venditore un prestito pari alla metà dell’operazione da 1,2 miliardi di euro. Sul fronte interista la situazione è ancora più intricata, con la proprietà stretta tra i vincoli del prestito da 275 milioni del fondo Oaktree a Suning, l’assenza di iniezione di capitali cinesi degli Zhang padroni del club (ma il presidente Steven non intende mollare) e il pasticcio dello sponsor DigitalBits. La pubblicità sulle maglie da gioco alla criptovaluta, che al club avrebbe dovuto fruttare 85 milioni in 4 anni, si è trasformata per il ritardo nei pagamenti in moneta più che mai virtuale e sta imponendo a Porta Nuova la ricerca spasmodica di un’alternativa. Con nessuno dei potenziali candidati, tra i quali figura qualche banca italiana, si è però raggiunto al momento un accordo, peraltro a cifre largamente inferiori, mentre è di circa due mesi il tempo stimato per trovare una soluzione: non è semplice smaltire lo stock delle maglie (circa 200 mila) già stampate dal contrariatissimo sponsor tecnico (la Nike).

In campo, Lukaku come già riferito non ci sarà nella stracittadina mentre Pioli farà ampio turnover col Sassuolo.

Ma speriamo proprio di no. Beppone deve rimanere all'inter e continuare a comprare paracarri.
 
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