Milan: il PM interista accende le polemiche sull'inchiesta.

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Tuttosport in edicola: il tribunale dei social - ma non solo... - ha già emesso la sentenza. Come al solito tranciante, senza pensare che dietro a ogni persona ci siano una professionalità e un senso di responsabilità che vanno oltre il semplice tifo, soprattutto per chi, da anni, ha dedicato la propria vita a fatti di importanza ben maggiore del calcio, come la lotta alla mafia. Ma a volte, essendo personaggi pubblici con cariche che devono garantire il massimo dell'imparzialità, bisognerebbe forse soffermarsi sull'opportunità di esporsi in modo plateale su passioni personali che possono poi ritorcersi contro. Così, da diversi giorni, praticamente da mercoledì, ovvero ventiquattr’ore dopo la perquisizione della Guardia di Finanza nella sede del Milan su indicazione della Procura di Milano che ha aperto un’inchiesta sulla proprietà del club - RedBird o ancora Elliott? - e iscritto nel registro degli indagati l’attuale ad Furlani e il predecessore Gazidis per ostacolo all’attività di vigilanza della Figc, il "responsabile" di tutta questa vicenda è diventato Marcello Viola. Classe 1957, originario di Cammarata (Agrigento), Viola dall’aprile del 2022 è procuratore capo di Milano e la sua grande colpa è quella di essere dichiaratamente tifoso dell’Inter.


Viola è in magistratura dal 1981. È stato pubblico ministero a Palermo, poi è diventato procuratore a Trapani e quindi nel 2016 la nomina a procuratore generale di Firenze. Infine nel 2022 il trasferimento a Milano dopo che il suo nome era stato abbinato anche alla Procura di Roma. Come detto, però, Viola nell’ultima settimana è salito agli “onori” della timeline di X (il vecchio Twitter) e altri social, per la sua passione nerazzurra, resa pubblica già dal 2010 in alcune interviste. In un video che gira da giorni, per esempio, racconta l’origine della sua fede calcistica: «È una passione ormai risalente all’infanzia e che mi segue dappertutto, anche sul posto di lavoro - e infatti durante le sue parole scorrono immagini del suo ufficio con foto di varie formazioni interiste e diverse maglie appese, molte autografate (si vedono Zanetti, Milito, Eto’o, Adriano, Toldo e Cordoba) -. Io divenni interista quando avevo cinque anni, con la Grande Inter di Herrera nei primi Anni 60 e da allora ovviamente la passione non mi è più passata, l’ho anche trasmessa ai miei figli».


Non bastasse, per appesantire l’accusa di imparzialità nei suoi confronti ecco riesumato un pranzo del giugno 2022 nel quale lo stesso Viola, in un albergo del centro di Milano, si è intrattenuto con i due ad interisti Marotta e Antonello. Un incontro istituzionale, di conoscenza reciproca visto che Viola aveva preso da poche settimane il posto del precedente procuratore capo della città, Francesco Greco. E poco conta che Viola, da procuratore di Milano, stia indagando da mesi sulle infiltrazioni neofasciste e della 'ndrangheta nella Curva Nord interista. No, Viola è tifoso dell'Inter e per quello indaga sul Milan. È ovvio, soprattutto nel mondo attuale dove ovunque si trovano complottisti, che questa fede interista possa rappresentare una curiosità su cui ricamare. Proprio come successe un anno fa con Ciro Santoriello, uno dei tre pm della Procura di Torino che ha indagato sui conti della Juventus ("Inchiesta Prisma") e che in un convegno del 2019, disse: «Io sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino. Cioè sono contro i ladrocini in campo». Insomma, a volte ricoprendo un certo ruolo sarebbe meglio tenere un profilo basso, non raccontare tutto della propria vita per evitare di finire nel tribunale tritacarne dei social.

DELL'INDAGINE SUL MILAN E SULLE CARTE SE NE PARLA QUI -) https://www.milanworld.net/threads/milan-chine-al-lavoro-i-rischi-avvocati-furlani.137503/


Altre news di giornata:


—)
Acerbi: rischio 10 giornate. Ma caso non chiaro.


—) Zirkzee: Milan vs Juve. Sesko Gimenez e Giroud via...


—) Milan: con Kalulu KO dentro Tomori Gabbia. Florenzi a Firenze.


—) Theo: si discute rinnovo. Caccia a Baresi e Maldini


—) Milan: il PM interista accende le polemiche sull'inchiesta.


—) Milan: Chalobah o Kiwior. Tomori via? Kjaer saluta.


—) Milan: Chinè al lavoro. I rischi. Avvocati Furlani...
 

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Tuttosport in edicola: il tribunale dei social - ma non solo... - ha già emesso la sentenza. Come al solito tranciante, senza pensare che dietro a ogni persona ci siano una professionalità e un senso di responsabilità che vanno oltre il semplice tifo, soprattutto per chi, da anni, ha dedicato la propria vita a fatti di importanza ben maggiore del calcio, come la lotta alla mafia. Ma a volte, essendo personaggi pubblici con cariche che devono garantire il massimo dell'imparzialità, bisognerebbe forse soffermarsi sull'opportunità di esporsi in modo plateale su passioni personali che possono poi ritorcersi contro. Così, da diversi giorni, praticamente da mercoledì, ovvero ventiquattr’ore dopo la perquisizione della Guardia di Finanza nella sede del Milan su indicazione della Procura di Milano che ha aperto un’inchiesta sulla proprietà del club - RedBird o ancora Elliott? - e iscritto nel registro degli indagati l’attuale ad Furlani e il predecessore Gazidis per ostacolo all’attività di vigilanza della Figc, il "responsabile" di tutta questa vicenda è diventato Marcello Viola. Classe 1957, originario di Cammarata (Agrigento), Viola dall’aprile del 2022 è procuratore capo di Milano e la sua grande colpa è quella di essere dichiaratamente tifoso dell’Inter.


Viola è in magistratura dal 1981. È stato pubblico ministero a Palermo, poi è diventato procuratore a Trapani e quindi nel 2016 la nomina a procuratore generale di Firenze. Infine nel 2022 il trasferimento a Milano dopo che il suo nome era stato abbinato anche alla Procura di Roma. Come detto, però, Viola nell’ultima settimana è salito agli “onori” della timeline di X (il vecchio Twitter) e altri social, per la sua passione nerazzurra, resa pubblica già dal 2010 in alcune interviste. In un video che gira da giorni, per esempio, racconta l’origine della sua fede calcistica: «È una passione ormai risalente all’infanzia e che mi segue dappertutto, anche sul posto di lavoro - e infatti durante le sue parole scorrono immagini del suo ufficio con foto di varie formazioni interiste e diverse maglie appese, molte autografate (si vedono Zanetti, Milito, Eto’o, Adriano, Toldo e Cordoba) -. Io divenni interista quando avevo cinque anni, con la Grande Inter di Herrera nei primi Anni 60 e da allora ovviamente la passione non mi è più passata, l’ho anche trasmessa ai miei figli».


Non bastasse, per appesantire l’accusa di imparzialità nei suoi confronti ecco riesumato un pranzo del giugno 2022 nel quale lo stesso Viola, in un albergo del centro di Milano, si è intrattenuto con i due ad interisti Marotta e Antonello. Un incontro istituzionale, di conoscenza reciproca visto che Viola aveva preso da poche settimane il posto del precedente procuratore capo della città, Francesco Greco. E poco conta che Viola, da procuratore di Milano, stia indagando da mesi sulle infiltrazioni neofasciste e della 'ndrangheta nella Curva Nord interista. No, Viola è tifoso dell'Inter e per quello indaga sul Milan. È ovvio, soprattutto nel mondo attuale dove ovunque si trovano complottisti, che questa fede interista possa rappresentare una curiosità su cui ricamare. Proprio come successe un anno fa con Ciro Santoriello, uno dei tre pm della Procura di Torino che ha indagato sui conti della Juventus ("Inchiesta Prisma") e che in un convegno del 2019, disse: «Io sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino. Cioè sono contro i ladrocini in campo». Insomma, a volte ricoprendo un certo ruolo sarebbe meglio tenere un profilo basso, non raccontare tutto della propria vita per evitare di finire nel tribunale tritacarne dei social.

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Mah. Per me sono, appunto, robe da social.
 

Giofa

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Tuttosport in edicola: il tribunale dei social - ma non solo... - ha già emesso la sentenza. Come al solito tranciante, senza pensare che dietro a ogni persona ci siano una professionalità e un senso di responsabilità che vanno oltre il semplice tifo, soprattutto per chi, da anni, ha dedicato la propria vita a fatti di importanza ben maggiore del calcio, come la lotta alla mafia. Ma a volte, essendo personaggi pubblici con cariche che devono garantire il massimo dell'imparzialità, bisognerebbe forse soffermarsi sull'opportunità di esporsi in modo plateale su passioni personali che possono poi ritorcersi contro. Così, da diversi giorni, praticamente da mercoledì, ovvero ventiquattr’ore dopo la perquisizione della Guardia di Finanza nella sede del Milan su indicazione della Procura di Milano che ha aperto un’inchiesta sulla proprietà del club - RedBird o ancora Elliott? - e iscritto nel registro degli indagati l’attuale ad Furlani e il predecessore Gazidis per ostacolo all’attività di vigilanza della Figc, il "responsabile" di tutta questa vicenda è diventato Marcello Viola. Classe 1957, originario di Cammarata (Agrigento), Viola dall’aprile del 2022 è procuratore capo di Milano e la sua grande colpa è quella di essere dichiaratamente tifoso dell’Inter.


Viola è in magistratura dal 1981. È stato pubblico ministero a Palermo, poi è diventato procuratore a Trapani e quindi nel 2016 la nomina a procuratore generale di Firenze. Infine nel 2022 il trasferimento a Milano dopo che il suo nome era stato abbinato anche alla Procura di Roma. Come detto, però, Viola nell’ultima settimana è salito agli “onori” della timeline di X (il vecchio Twitter) e altri social, per la sua passione nerazzurra, resa pubblica già dal 2010 in alcune interviste. In un video che gira da giorni, per esempio, racconta l’origine della sua fede calcistica: «È una passione ormai risalente all’infanzia e che mi segue dappertutto, anche sul posto di lavoro - e infatti durante le sue parole scorrono immagini del suo ufficio con foto di varie formazioni interiste e diverse maglie appese, molte autografate (si vedono Zanetti, Milito, Eto’o, Adriano, Toldo e Cordoba) -. Io divenni interista quando avevo cinque anni, con la Grande Inter di Herrera nei primi Anni 60 e da allora ovviamente la passione non mi è più passata, l’ho anche trasmessa ai miei figli».


Non bastasse, per appesantire l’accusa di imparzialità nei suoi confronti ecco riesumato un pranzo del giugno 2022 nel quale lo stesso Viola, in un albergo del centro di Milano, si è intrattenuto con i due ad interisti Marotta e Antonello. Un incontro istituzionale, di conoscenza reciproca visto che Viola aveva preso da poche settimane il posto del precedente procuratore capo della città, Francesco Greco. E poco conta che Viola, da procuratore di Milano, stia indagando da mesi sulle infiltrazioni neofasciste e della 'ndrangheta nella Curva Nord interista. No, Viola è tifoso dell'Inter e per quello indaga sul Milan. È ovvio, soprattutto nel mondo attuale dove ovunque si trovano complottisti, che questa fede interista possa rappresentare una curiosità su cui ricamare. Proprio come successe un anno fa con Ciro Santoriello, uno dei tre pm della Procura di Torino che ha indagato sui conti della Juventus ("Inchiesta Prisma") e che in un convegno del 2019, disse: «Io sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino. Cioè sono contro i ladrocini in campo». Insomma, a volte ricoprendo un certo ruolo sarebbe meglio tenere un profilo basso, non raccontare tutto della propria vita per evitare di finire nel tribunale tritacarne dei social.

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Quando veniva indagata la Juve e si chiedeva la rimozione del giudice napoletano Tuttosport si è indignato?
Chiedo per un amico
 
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Tuttosport in edicola: il tribunale dei social - ma non solo... - ha già emesso la sentenza. Come al solito tranciante, senza pensare che dietro a ogni persona ci siano una professionalità e un senso di responsabilità che vanno oltre il semplice tifo, soprattutto per chi, da anni, ha dedicato la propria vita a fatti di importanza ben maggiore del calcio, come la lotta alla mafia. Ma a volte, essendo personaggi pubblici con cariche che devono garantire il massimo dell'imparzialità, bisognerebbe forse soffermarsi sull'opportunità di esporsi in modo plateale su passioni personali che possono poi ritorcersi contro. Così, da diversi giorni, praticamente da mercoledì, ovvero ventiquattr’ore dopo la perquisizione della Guardia di Finanza nella sede del Milan su indicazione della Procura di Milano che ha aperto un’inchiesta sulla proprietà del club - RedBird o ancora Elliott? - e iscritto nel registro degli indagati l’attuale ad Furlani e il predecessore Gazidis per ostacolo all’attività di vigilanza della Figc, il "responsabile" di tutta questa vicenda è diventato Marcello Viola. Classe 1957, originario di Cammarata (Agrigento), Viola dall’aprile del 2022 è procuratore capo di Milano e la sua grande colpa è quella di essere dichiaratamente tifoso dell’Inter.


Viola è in magistratura dal 1981. È stato pubblico ministero a Palermo, poi è diventato procuratore a Trapani e quindi nel 2016 la nomina a procuratore generale di Firenze. Infine nel 2022 il trasferimento a Milano dopo che il suo nome era stato abbinato anche alla Procura di Roma. Come detto, però, Viola nell’ultima settimana è salito agli “onori” della timeline di X (il vecchio Twitter) e altri social, per la sua passione nerazzurra, resa pubblica già dal 2010 in alcune interviste. In un video che gira da giorni, per esempio, racconta l’origine della sua fede calcistica: «È una passione ormai risalente all’infanzia e che mi segue dappertutto, anche sul posto di lavoro - e infatti durante le sue parole scorrono immagini del suo ufficio con foto di varie formazioni interiste e diverse maglie appese, molte autografate (si vedono Zanetti, Milito, Eto’o, Adriano, Toldo e Cordoba) -. Io divenni interista quando avevo cinque anni, con la Grande Inter di Herrera nei primi Anni 60 e da allora ovviamente la passione non mi è più passata, l’ho anche trasmessa ai miei figli».


Non bastasse, per appesantire l’accusa di imparzialità nei suoi confronti ecco riesumato un pranzo del giugno 2022 nel quale lo stesso Viola, in un albergo del centro di Milano, si è intrattenuto con i due ad interisti Marotta e Antonello. Un incontro istituzionale, di conoscenza reciproca visto che Viola aveva preso da poche settimane il posto del precedente procuratore capo della città, Francesco Greco. E poco conta che Viola, da procuratore di Milano, stia indagando da mesi sulle infiltrazioni neofasciste e della 'ndrangheta nella Curva Nord interista. No, Viola è tifoso dell'Inter e per quello indaga sul Milan. È ovvio, soprattutto nel mondo attuale dove ovunque si trovano complottisti, che questa fede interista possa rappresentare una curiosità su cui ricamare. Proprio come successe un anno fa con Ciro Santoriello, uno dei tre pm della Procura di Torino che ha indagato sui conti della Juventus ("Inchiesta Prisma") e che in un convegno del 2019, disse: «Io sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino. Cioè sono contro i ladrocini in campo». Insomma, a volte ricoprendo un certo ruolo sarebbe meglio tenere un profilo basso, non raccontare tutto della propria vita per evitare di finire nel tribunale tritacarne dei social.

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vabbè se pensiamo che un PM agisca per "fede sportiva" allora cambiamo Paese
 

Giek

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Lo fanno per fede politica quindi si, lo trovo plausibile
Ma certo.
Esiste ancora qualche ingenuo che si fida dell’imparzialità di quella casta? Gente che agisce senza il minimo controllo, al di sopra di tutto e tutti.
Stranamente tutto è cominciato dopo i passi verso San Donato e le voci degli Arabi.
E poi la FIGC che chiede le carte alla Procura quando c’è, sempre a Milano, una squadra con buchi di bilancio enormi.
E vogliamo parlare delle cessioni farlocche tipo quella della Salernitana di Lotito?
Ma vanno a rompere le palle al Milan, creando un danno di immagine esagerato.
La magistratura è feccia
 

Giek

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Viola è in magistratura dal 1981. È stato pubblico ministero a Palermo, poi è diventato procuratore a Trapani e quindi nel 2016 la nomina a procuratore generale di Firenze. Infine nel 2022 il trasferimento a Milano dopo che il suo nome era stato abbinato anche alla Procura di Roma. Come detto, però, Viola nell’ultima settimana è salito agli “onori” della timeline di X (il vecchio Twitter) e altri social, per la sua passione nerazzurra, resa pubblica già dal 2010 in alcune interviste. In un video che gira da giorni, per esempio, racconta l’origine della sua fede calcistica: «È una passione ormai risalente all’infanzia e che mi segue dappertutto, anche sul posto di lavoro - e infatti durante le sue parole scorrono immagini del suo ufficio con foto di varie formazioni interiste e diverse maglie appese, molte autografate (si vedono Zanetti, Milito, Eto’o, Adriano, Toldo e Cordoba) -. Io divenni interista quando avevo cinque anni, con la Grande Inter di Herrera nei primi Anni 60 e da allora ovviamente la passione non mi è più passata, l’ho anche trasmessa ai miei figli».


Non bastasse, per appesantire l’accusa di imparzialità nei suoi confronti ecco riesumato un pranzo del giugno 2022 nel quale lo stesso Viola, in un albergo del centro di Milano, si è intrattenuto con i due ad interisti Marotta e Antonello. Un incontro istituzionale, di conoscenza reciproca visto che Viola aveva preso da poche settimane il posto del precedente procuratore capo della città, Francesco Greco. E poco conta che Viola, da procuratore di Milano, stia indagando da mesi sulle infiltrazioni neofasciste e della 'ndrangheta nella Curva Nord interista. No, Viola è tifoso dell'Inter e per quello indaga sul Milan. È ovvio, soprattutto nel mondo attuale dove ovunque si trovano complottisti, che questa fede interista possa rappresentare una curiosità su cui ricamare. Proprio come successe un anno fa con Ciro Santoriello, uno dei tre pm della Procura di Torino che ha indagato sui conti della Juventus ("Inchiesta Prisma") e che in un convegno del 2019, disse: «Io sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino. Cioè sono contro i ladrocini in campo». Insomma, a volte ricoprendo un certo ruolo sarebbe meglio tenere un profilo basso, non raccontare tutto della propria vita per evitare di finire nel tribunale tritacarne dei social.

DELL'INDAGINE SUL MILAN E SULLE CARTE SE NE PARLA QUI -) https://www.milanworld.net/threads/milan-chine-al-lavoro-i-rischi-avvocati-furlani.137503/


Altre news di giornata:


—)
Acerbi: rischio 10 giornate. Ma caso non chiaro.


—) Zirkzee: Milan vs Juve. Sesko Gimenez e Giroud via...


—) Milan: con Kalulu KO dentro Tomori Gabbia. Florenzi a Firenze.


—) Theo: si discute rinnovo. Caccia a Baresi e Maldini


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—) Milan: Chalobah o Kiwior. Tomori via? Kjaer saluta.


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Articolo strappa lacrime. Difesa quasi eroica del magistrato. LOL
Probabile che l’abbia scritto lui stesso
 
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A me se è interista frega nulla però se trova nulla poi ci paga i danni di immagine.
Non per l'inchiesta, legittima, ma per la fuga di notizia date in pasto alla stampa.
 

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