Sempre per il discorso che una grande squadre, come dovrebbe essere il Milan, dovrebbe andare sulle certezze e non sulle scommesse. Della serie meglio pagare un giocatore 20-30 mln in più che mi dia garanzie.
Noi tifosi in primis dovremmo fare pace con il cervello, ci piacerebbe prendere i giocatori quando hanno prezzi ancora abbordabili, ma allo stesso tempo non abbiamo la pazienza di aspettarli. Andrè Silva è il caso eclatante, pagato 40 mln in un mercato che paga oltre 100 i top player, quindi pagato una cifra contenuta, però non abbiamo pazienza di aspettarlo e non si perde occasione di criticarlo.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Intanto purtroppo bisogna prendere atto della realtà, ovvero che il Milan della grande squadra ha solo il blasone e la storia, oltre ad una transitoria disponibilità finanziaria per una sola finestra di mercato.
Ma il vero errore del tifoso di cui parli, figuriamoci se commesso anche dal direttore sportivo, è abbinare il concetto di certezza o al prezzo o all'età, sulla scia di questo mefistofelico concetto di "esperienza" che in realtà non vuol dire nulla nella pratica.
Perché proprio per definizione l'over 30 non garantisce affatto un rendimento certo, ma un rendimento calante. Mentre l'under 25, inesplorato come persino Andrè Silva, ti permette almeno la speranza di vedere aumentare quel rendimento atteso.
Bonucci, Biglia e Kalinic dovevano rappresentare una certezza, ragionando in questi termini, ed abbiamo visto i rispettivi sfaceli. Calhanoglu, Musacchio e Rodriguez dovevano dare garanzie, sempre sulla scia degli almeno 20 milioni, ed invece a vario titolo hanno deluso.
Ad un direttore sportivo deve fregare zero delle aspettative dei tifosi, ma deve portare buoni giocatori con competenza, conoscenza e scouting, tanto meglio se con un modus operandi programmatico ed evoluto, agendo con oculatezza nel rapporto qualità-prezzo.
Pensare che Mandzukic e Callejon siano certezze, magari come Galliani pensava le stesse cose di Bacca dopo aver sfogliato l'Almanacco Panini, vuol dire essere del tutto fuori strada, perché niente più di giocatori del genere, esaltati dal sistema e da un preciso modello di gioco ad hoc per le loro caratteristiche, rappresentano a 32 anni una scommessa.
Ed appunto l'abbiamo visto con Kalinic, Biglia e lo stesso Bonucci che è stato decente per un mese.
Dire che Andrè Silva, che ha iniziato a prendere a calci un pallone 9 mesi prima, preso a 40 milioni sia stato pagato una cifra contenuta, vuol dire non avere la percezione del mercato. Quante punte sono state pagate più di lui nell'intera sessione estiva? Solo tre: Lacazette, Lukaku e Morata, che col nostro portoghese nulla hanno a che spartire.
Ma per lo meno Andrè Silva ti dà la speranza che possa imparare, ed io non vedo tutta questa impazienza nei suoi confronti se non la presa d'atto inesorabile, che ci mancherebbe pure non ci sia dopo un anno senza miglioramenti, che allo stato attuale è un bidone specie in relazione al prezzo.
Se poi davvero dobbiamo fingere che la realtà sia come vorremmo e che noi possiamo solo aspirare a Cavani e Di Maria senza i quali non torneremo mai nei primi 4 (avessi detto vincere la Champions), allora secondo me abbiamo del tutto sbagliato la percezione logica di quello che è e deve essere il Milan nel 2018.
In attesa ovviamente di tornare quello dei Cavani e dei Di Maria.