Milan controcorrente: giovani blindati.

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Non ti fissare sul livello, usciti dalla primavera quel che conta è giocare e 'assorbire' il salto dal calcio giovanile a quello dei pro.
Se poi avviene in b o c poco importa, l'importante è continuare quel percorso che purtroppo troppo spesso si interrompe.
Ma in C non sono veri pro, nel senso che nella stragrande maggioranza dei casi non campano solo di quello. Gli stipendi, se e quando vengono pagati, nella quasi totalità dei casi non sono tali da poterci campare dal giorno del ritiro per il resto della vita.
Per capirci, nell’ultima stagione su 58 squadre nessuna arrivava a 10 milioni di monte ingaggi, solo 9 superavano u 5 milioni, 44 squadre sotto i 3 milioni. Ipotizzando rose da 25, si può avere un’idea della media.
 

Lineker10

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Ma in C non sono veri pro, nel senso che nella stragrande maggioranza dei casi non campano solo di quello. Gli stipendi, se e quando vengono pagati, nella quasi totalità dei casi non sono tali da poterci campare dal giorno del ritiro per il resto della vita.
Per capirci, nell’ultima stagione su 58 squadre nessuna arrivava a 10 milioni di monte ingaggi, solo 9 superavano u 5 milioni, 44 squadre sotto i 3 milioni. Ipotizzando rose da 25, si può avere un’idea della media.
3 milioni su 25 giocatori sono 125K euro a testa di media.

Dici che non ci campano solo di calcio? E' uno stipendio da dirigente di una società di un settore diciamo normale.

Certo che lo fanno e molti con stipendi ben piu bassi. In Serie C a parte i ragazzini che vengono dalle giovanili, tutti gli altri sono assolutamente professionisti. Poi quando arrivano a fine carriera si devono reinventare, se hanno fatto carriere solo di C, a volte rimanendo nel calcio a volte in tutt'altre cose.

Solitamente giocano in squadre della propria zona, sono comunque ragazzi giovani che hanno uno stipendio come minimo di un quadro. Piu che sufficiente per vivere degnamente. Casomai il problema è che sono precari, hanno contratti di solito brevi e sanno bene la loro carriera essere appesa ad un filo, infatti molti studiano o portano avanti altre cose, pero sono professionisti.

Io ho giocato ormai un secolo fa per cui le cose sono cambiate, ma la squadra del mio paese gioca tuttora tra Serie C e D, molti giocatori e dirigenti li conosco bene.

Sul discorso pagamento degli stipendi è vero che è un problema grosso della Serie C, anche se su questo piano negli ultimi anni ci sono stati miglioramenti enormi, come testimonia il fatto che Milan Futuro (che nome di m) si è iscritta per un soffio perchè tutte in pratica erano in regola.
 
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Allora sul discorso allenamento non sono d'accordo. Si alleneranno nelle medesime strutture e al di fuori dell'allenamento di squadra, dove presumo saranno divisi, per il resto certo che saranno tutti insieme. Le palestre sono le stesse, i campi sono gli stessi, lo staff è condiviso, dunque il lavoro individuale è lo stesso.
Si separano solo per i circa 90 minuti delle sedute di squadra in pratica.
Boh, secondo me andrà diversamente. Col sistema che delinei tu verrebbe fuori un macello… Ovviamente è solo una mia impressione da non addetto ai lavori. Vedremo.

Un altro punto è importante. Quando hai a che fare con ragazzi di 17-18 anni come sono gran parte dei nostri migliori della Under 23, capita che inizi la stagione e uno sia acerbo e non pronto, dunque gioca in Serie C. Poi pero con una stagione di allenamenti e tante partite giocate faccia progressi tali da guadagnarsi un posto in prima squadra non solo come rincalzo ma proprio come titolare.
Il principio sulla carta è affascinante. Temo rimanga una cosa solo molto teorica per i motivi che ho scritto negli altri post. Ma anche qui, è solo una mia impressione. E anche qui, chi vivrà vedrà.

Il caso di Yildiz la passata stagione, giusto per citarne uno, è emblematico dell'opportunità che la Under 23 puo dare, in teoria.
Ma Yildiz in due anni ha collezionato 14 presenze per un totale di meno di 1000 minuti in C. Onestamente faccio fatica a pensare che abbiano inciso in modo importante sulla sua crescita.
 

7AlePato7

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Tuttosport in edicola: a giorni dalla cocente eliminazione dell’Italia dagli europei e dai processi sul sistema calcio nostrano, ecco che il calciomercato porta a dover raccontare l’ennesimo esodo di talenti italiani verso squadre estere. Nelle ultime ore, infatti, ci sono stati tre “scippi” dei club tedeschi di altrettanti giovani calciatori nostrani che, nella stagione appena iniziata, giocheranno in Germania. Si tratta di Pià dell’Atalanta, in procinto di firmare con il Borussia Dortmund, di Della Rovere della Cremonese che andrà al Bayern Monaco mentre Natali (già al Barcellona), andrà al Bayer Leverkusen. Il Milan, in questo contesto, è riuscito a camminare controcorrente rispetto agli altri. I rossoneri, che a breve ufficializzeranno il primo contratto da professionista di Francesco Camarda, sono partiti da quasi un anno nel blindare i loro migliori giovani che sono emersi nel vivaio. Camarda è stato solo l’ultimo tassello di una lunga fase di contrattualizzazioni che hanno visto legarsi al Milan, per i prossimi anni, talenti del calibro di Kevin Zeroli (capitano della Primavera vice campione d’Europa, che ha firmato fino al 30 giugno 2028), Davide Bartesaghi (che sarà sotto contratto fino al 2026), Diego Sia, Emanuele Sala e altri elementi delle varie annate che il programma di sviluppo ha ritenuto idonei a far si che proseguissero il loro cammino al Milan. Gli investimenti fatti nel corso degli anni, dunque, stanno iniziando a dare i loro frutti e il recente acquisto a titolo definitivo di Alex Jimenez dal Real Madrid per 5 milioni ne è una ulteriore dimostrazione. Il progetto della seconda squadra, che vedrà il suo via ufficiale lunedì 8 con il raduno di Milanello, sarà uno step fondamentale per la crescita dei vari giocatori che faranno la spola tra primavera e seconda squadra e quelli che saranno monitorati direttamente a Milanello. Il tutto con un unico obiettivo: formare in casa giocatori che possano arrivare pronti all’alto livello e a reggere il peso della maglia del Milan sulle spalle una volta entrati, in pianta stabile, in prima squadra. Il Milan, dalla rivoluzione voluta da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani nel 2012 e affidata a Filippo Galli e Mauro Bianchessi, ha prodotto tantissimi giocatori che oggi fanno i professionisti e che, probabilmente, avrebbero potuto fare cammini più brillanti senza una mentalità chiusa di diversi club. Oggi al timone del settore giovanile c’è Vincenzo Vergine, ossia uno dei migliori dirigenti in tema di calcio giovanile. E in diversi si chiedono se Gravina lo chiamerà per il consiglio dei saggi sul talento. Sarebbe Francesco Camarda, 16 anni: 2 presenze nel Milan una chiamata ben spesa.


camarda-3.jpg
Al Milan servirà a poco l'under 23. Quello che conta è anzitutto la materia prima dei giovani e non è che se i tuoi giovani che lanci in under 23 sono scarsi diventano improvvisamente forti. Fino a oggi il settore giovanile del Milan ha prodotto poco e nulla. L'Inter che in questi anni ha incassato denari dai giovani aveva l'under 23? No, eppure riusciva ugualmente a sfornare elementi che poi sono andati a giocare in Serie A. Quindi quello che conta davvero non è l'Under 23, ma il settore giovanile e gli investimenti che vengono fatti in quell'ambito. La Under 23 può essere utile al limite per far evolvere il giocatore più rapidamente, ma ciò che conta è la materia prima che si coltiva nel settore giovanile.
La realtà è che il Milan investe poco e male anche lì e se inizi a seminare bene ci vorranno anno per raccogliere i frutti. Ma una proprietà del genere secondo voi che interesse può avere a investire seriamente nel settore giovanile, quando il loro focus è avere un ritorno economico immediato a breve termine? Per me loro pensano che in questa maniera riusciranno a fare qualche plusvalenza in più, solo questo importa. Già sento i soliti menestrelli di corte affermare che la Juve ha potuto prendere Douglas Luiz grazie a Iling e Barrenechea, quasi a dire che siccome il Milan quegli elementi li non li aveva non poteva permettersi Zirkzee. Peccato che il Milan quei denari li ha incassati da CDK, ma Zirkzee non è arrivato lo stesso.
 

Lineker10

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Boh, secondo me andrà diversamente. Col sistema che delinei tu verrebbe fuori un macello… Ovviamente è solo una mia impressione da non addetto ai lavori. Vedremo.


Il principio sulla carta è affascinante. Temo rimanga una cosa solo molto teorica per i motivi che ho scritto negli altri post. Ma anche qui, è solo una mia impressione. E anche qui, chi vivrà vedrà.


Ma Yildiz in due anni ha collezionato 14 presenze per un totale di meno di 1000 minuti in C. Onestamente faccio fatica a pensare che abbiano inciso in modo importante sulla sua crescita.
Tra teoria e pratica ci sarà differenza, concordo, vedremo infatti.

Riguardo Yildiz, le presenze si uniscono appunto agli allenamenti in prima squadra. E' la combinazione delle due importante.

Comunque, Fagioli 32 presenze con la Juventus Next Gen
Miretti 33 presenze
Dragusin 15
Barrenechea 47
Soule 40
Hujisen 30

Piu ci sono i vari Kastanos, Dany Mota, De Winter, Iling, Mavididi...

Sono i giocatori principali passati dalla Serie C della Juve in questi anni. Se fatto bene è un passaggio che funziona nella crescita di questi giovani.
 
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Ma in C non sono veri pro, nel senso che nella stragrande maggioranza dei casi non campano solo di quello. Gli stipendi, se e quando vengono pagati, nella quasi totalità dei casi non sono tali da poterci campare dal giorno del ritiro per il resto della vita.
Per capirci, nell’ultima stagione su 58 squadre nessuna arrivava a 10 milioni di monte ingaggi, solo 9 superavano u 5 milioni, 44 squadre sotto i 3 milioni. Ipotizzando rose da 25, si può avere un’idea della media.
Boh, questo non lo so ma francamente non mi risulta.
Per questioni territoriali ho sempre seguito il girone c, ci giocava il mio catanzaro prima della promozione di un anno fa, ed oltre ad essere un girone durissimo mi risulta che i calciatori fossero tutti professionisti col calcio come unico lavoro..
Ma magari sbaglio ...
 
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