Ma figurati. Con Rangnick tutti questi cialtroni sarebbero stati spediti su Marte.
Lo sanno tutti. E lo sapevano soprattutto i nostri dirigenti, che all'ultimo hanno avuto paura di cambiare le cose.
Jack Ibra Kjaer avevano già avuto il benservito. Stavamo già trattando Szoboszlai. Questo prima di iniziare...
Siamo onesti. Con Pioli non c'è nessun progetto, nessun piano B. C'è la scommessa, ennesima, che con un nuovo allenatore arriviamo quarti. Non ci sono idee. Se non resta Ibra, che facciamo? Se non resta Romagnoli, che facciamo? Ora pure Hakan è diventato fondamentale...
Quello che alcuni spacciavano come Progetto Plisvalenze di Rangnick in verità significa che il Milan viene prima dei suoi giocatori, che nessuno è fondamentale, che di fronte all'offerta stellare ci si saluta, tanto la società è organizzatissima, ha un'identità precisa e una lunga di alternative e giocatori pronti a tutto per venire al Milan.
Questo avrebbe significato scegliere Rangnick. Questo fanno le grandi società del calcio europeo.
Invece abbiamo scelto Pioli, ben sapendo che dunque questo comporta andare in ginocchio dai giocatori per convincerli a restare, pure Calhanoglu.